Credit Suisse: prosegue la polemica sui legami con il nazismo

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di Nathan Greppi
Non si placa lo scandalo sorto quando è emerso che la Credit Suisse ha cercato di ostacolare l’indagine interna sui suoi legami con gerarchi nazisti fuggiti in Sudamerica dopo la guerra: lunedì 24 aprile, il World Jewish Congress (WJC) ha chiesto alla banca svizzera di reintegrare due investigatori indipendenti, Neil Barofsky e Ira Forman, che conducevano tali indagini finché non sono stati licenziati nel novembre scorso.

Come riporta Algemeiner, il vicepresidente esecutivo del World Jewish Congress (WJC) Maram Stern ha detto che erano “profondamente delusi” dalla decisione della Credit Suisse di rimuovere dall’incarico i due investigatori, nonostante avesse promesso di agire in totale trasparenza nelle indagini. Già nel 1998, la banca pagò 1,24 miliardi di dollari di risarcimenti a superstiti della Shoah per la sua collaborazione con la Germania nazista; tuttavia, nel 2020 le indagini sono state riaperte su richiesta del Centro Simon Wiesenthal. Il motivo era stata la scoperta che anche dopo la guerra, 12.000 nazisti fuggiti in America Latina avevano depositato alla Credit Suisse beni rubati agli ebrei.

Barofsky e Forman vennero assunti per l’incarico nel giugno 2021; in precedenza, erano stati rispettivamente un procuratore e l’inviato speciale USA per il monitoraggio e il contrasto all’antisemitismo. Secondo il WJC e una commissione del Senato USA, i due sarebbero stati licenziati nel novembre 2022 per ostacolarne le indagini.

La Credit Suisse si è difesa affermando che i rapporti degli investigatori contenevano errori fattuali e accuse prive di fondamento. Ha ribattuto in un’intervista ad Algemeiner Menachem Rosensaft, vicepresidente associato del WJC, secondo il quale “di solito è un brutto segno quando qualcuno licenzia un investigatore indipendente”, perché ciò “solleva tutta una serie di domande e preoccupazioni”. L’ipotesi ritenuta più probabile è che la banca avesse paura che venissero alla luce delle verità ancora più gravi e incriminanti di quelle già conosciute, e che il licenziamento sia avvenuto per insabbiare qualcosa di scomodo.