Attentati a Bruxelles, annullate le feste di Purim. Gli ebrei: “Abbiamo paura”

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di Paolo Castellano

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L’aeroporto Zaventem di Bruxelles devastato da due esplosioni

 

Martedì 22 marzo a Bruxelles attentati nella capitale europea. Due esplosioni  hanno colpito il banco di check-in dell ‘American Airlines intorno alle 08:20 (07:00 GMT). Circa 90 minuti più tardi, un secondo attacco terroristico ha colpito la stazione metropolitana di Maelbeek, nei pressi della sede UE nel centro della città.

Un testimone oculare ha affermato di “aver sentito” due esplosioni mentre stava pregando in sinagoga. L’azione terroristica avvenuta nell’aeroporto di Bruxelles ha provocato almeno 13 morti e una trentina di feriti, riporta il Jewish News.

Collegandosi su Twitter la mattina degli attentati, Yaakov Yeret, volontario EMT del United  Hatzalah ha scritto: “In quel momento stavo pregando in sinagoga … abbiamo sentito l’esplosione.”

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Il ministero degli Esteri d’Israele ha confermato che almeno un cittadino israeliano è stato ferito nell’esplosione.

Entrambi gli attacchi terroristici sono avvenuti appena un giorno dopo  la dichiarazione del ministro degli Interni del Belgio che aveva avvertito il governo belga di possibili attacchi di vendetta dopo l’arresto di Salah Abdeslam avvenuto a Bruxelles la scorsa settimana.

Annullati i festeggiamenti per Purim
Dopo i tragici attentati, le autorità hanno deciso di chiudere le scuole ebraiche ed altre sedi istituzionali di Bruxelles e di Anversa. Il Centro Mondiale dei Diamanti di Anversa (Antwerp World Diamond Center) ha annullato la festa di Purim, prevista per domani, “In segno di rispetto per le vittime e le loro famiglie”, ha dichiarato Ari Epstein, amministratore delegato del centro, alla testata Joods Actueel. Anche un’altra celebrazione di Purim prevista a Bruxelles, organizzata dall’Associazione europea ebraica, è stata annullata.  L’annuncio è stato dato dal direttore del gruppo, il rabbino Menachem Margolin. “La polizia ha detto che non possono proteggere l’evento mentre la città è in stato di guerra”, aveva detto.

 

“Siamo in uno stato di paura perché non sappiamo cosa succederà domani”, ha dichiarato Rav Albert Guigui, rabbino capo della grande sinagoga di Bruxelles.

 

La comunità ebraica belga ha subito creato una sorta di ‘stanza per lo stato di crisi’, dove i leader della comunità e della sicurezza si incontrano per ricevere istruzioni, che trasmetteranno poi ai cittadini ebrei della città.

Dopo gli attacchi  terroristici di martedì, due anni dopo quello al Museo ebraico della città, in cui quattro persone erano state uccise da un jihadista, non saranno pochi i membri della comunità ebraica a lasciare il paese e immigrare in Israele. Solo nel 2015 le aliyot dal Belgio erano aumentato del 25%, secondo quanto riportato dall’Agenzia Ebraica per Israele.

Le condoglianze di Israele
Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha mandato una lettera di condoglianze al re Filippo del Belgio. “Il popolo di Israele condivide il dolore per la perdita di queste vite. Terrorismo è terrorismo, ovunque si svolga, che sia a Bruxelles, Parigi, istanbul o gerusalemme. Voglio sottolineare che la battaglia che tutti stiamo combattendo è contro il terrorismo violento che continua a uccidere. Non è contro l’Islam”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato il suo omologo belga Charles Michel per esprimere le sue condoglianze e “offerto aiuto e la cooperazione di Israele nella guerra al terrore”. “La catena di attacchi da Parigi a San Bernardino , da Istanbul in Costa d’Avorio e ora a Bruxelles, e gli attacchi quotidiani contro Israele , questo è un assalto continuo su tutti noi – ha aggiunto -. “quello che cercano è la nostra distruzione totale … ma non lasceremo che questa accada.”