Antisemitismo da record nei campus americani ma le università cominciano a rispondere. Mentre Trump taglia i fondi alla Columbia

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di Francesco Paolo La Bionda
Degli 85 istituti già censiti un anno fa, circa il 45% ha apportato cambiamenti significativi alle policy per affrontare le attività antisemite nei campus. Quasi tutte le scuole hanno rivisto le loro direttive riguardo alle manifestazioni, a seguito delle proteste anti-israeliane che sono scoppiate nei campus di tutto il paese l’anno scorso.


L’Anti-Defamation League (ADL)
ha pubblicato per il secondo anno il suo Campus Antisemitism Report Card™, un tool che analizza lo stato attuale dell’antisemitismo nei campus statunitensi e la risposta delle università e dei college al fenomeno. I risultati dello studio dipingono un quadro preoccupante di crescente antisemitismo nei campus universitari, sulla scia del conflitto tra Israele e Hamas, con numerose segnalazioni di molestie, atti vandalici contro simboli ebraici e casi di discriminazione contro studenti ebrei. Mentre alcune università hanno iniziato ad adottare misure per migliorare la loro risposta all’antisemitismo, molte stanno ancora faticando nel riuscire ad affrontare efficacemente il problema.

Antisemitismo in crescita, ma le istituzioni universitarie iniziano a muoversi

Questa edizione del Campus Antisemitism Report Card ha valutato 135 università americane sulla base di 30 criteri, suddivisi in tre categorie: “Politiche amministrative”, “Vita ebraica nel campus” e “Condotta nel campus e problemi di clima”. Tra i singoli fattori presi in considerazione, ci sono le policy formali per affrontare le discriminazioni, le procedure attuate per identificare e indagare sugli incidenti antisemiti, l’attuazione di iniziative educative per sensibilizzare sull’antisemitismo e il clima generale del campus vissuto dagli studenti ebrei.

Degli 85 istituti già censiti un anno fa, circa il 45% ha apportato cambiamenti significativi alle policy per affrontare le attività antisemite nei campus. Quasi tutte le scuole hanno rivisto le loro direttive riguardo alle manifestazioni, a seguito delle proteste anti-israeliane che sono scoppiate nei campus di tutto il paese l’anno scorso, disturbando le attività accademiche e spesso generando segnalazioni da parte degli studenti ebrei che non si sentivano più al sicuro.

Nel complesso, tra tutte le 135 università esaminate nel rapporto, 49, ovvero il 36%, hanno ricevuto un voto di A (il massimo) o B, in aumento rispetto al 23,5% del 2024. Altre 41, ossia il 31%, hanno ricevuto una D o una F, in calo rispetto al 44% della passata edizione, anche se va notato come l’ADL avesse rivisito i risultati passati a giugno 2024, assegnando a 12 università dei voti migliori.

“Ogni singolo campus dovrebbe ottenere una A. Non si tratta di un’asticella alta, questo dovrebbe essere lo standard”, ha commentato il CEO dell’ADL Jonathan Greenblatt. “Mentre molti campus sono migliorati in modo incoraggiante e lodevole, gli studenti ebrei non si sentono ancora sicuri o inclusi in troppi altri. I progressi che abbiamo visto sono la prova che il cambiamento è possibile: tutti i dirigenti universitari dovrebbero concentrarsi sull’affrontare queste sfide reali con azioni concrete”.

Gli studenti ebrei negli Stati Uniti si sentono sempre meno sicuri

A gennaio, un sondaggio dell’ADL ha rilevato che l’83% degli studenti universitari ebrei ha sperimentato o assistito a episodi di antisemitismo dopo gli attacchi di Hamas contro Israele del 7 Ottobre, e che il 66% non ha fiducia nella capacità della propria università di prevenire tali incidenti. Sempre secondo l’ente americano, nell’anno accademico 2023-2024 si sono verificati più di 1.400 episodi di antisemitismo nei campus americani, un record storico senza precedenti e probabilmente una cifra largamente sottostimata per via di coloro che hanno scelto di non segnalare gli attacchi subiti o testimoniati.

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Trump taglia 400 milioni di dollari alla Columbia University

Intanto, è di venerdì 7 marzo la notizia che  l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha annunciato un taglio di circa 400 milioni di dollari di fondi federali destinati alla Columbia University (nella foto in alto), una delle università più prestigiose degli Stati Uniti, al centro delle polemiche per le proteste filo-paletsinesi e l’antisemitismo esploso dal 7 ottobre.