America ebraica, la situazione è  critica con allarmi bomba in centinaia di sinagoghe

Mondo

di Roberto Zadik

Aumenta la preoccupazione fra gli ebrei americani per gli allarmi e il rischio attentati a  sinagoghe e istituzioni.

 

Stando ai media statunitensi, dopo la raffica di manifestazioni antisraeliane, ora arriva una cupa spirale di minacce che sta seminando panico e sconforto in molte comunità ebraiche statunitensi. Secondo quanto riporta il Jewish Telegraphic Agency, in un  articolo firmato dalla giornalista Phylissa Cramer uscito lunedì 17 dicembre, fra sabato e domenica i luoghi ebraici americani di 17 Stati sarebbero stati “bersagliati” da circa centonovantanove minacce, delle quali cento nello Stato della California e sessantadue in Arizona.

Per smorzare i toni ed allentare la tensione, l’articolo però specifica che le investigazioni locali smentiscono l’effettiva pericolosità delle intimidazioni ricevute. Nonostante le rassicurazioni ricevute dalla polizia, a causa di questi attacchi per ora verbali, la paura ha spinto, durante la funzione sabbatica del mattino, i frequentatori della sinagoga di Boulder in Colorado a scappare durante la preghiera.

Oltre a questo episodio anche una congregazione ebraica, nel Massachusets, ha cancellato le lezioni scolastiche la domenica mattina. Il peggio però, stando a quanto diffuso dal testo, è accaduto in Alabama; a raccontarlo è stato un tweet del legislatore ebreo Philip Ensler che ha postato un video, sulla sua pagina web, che mostrava le persone in fuga durante un momento solenne della preghiera sabbatica come la lettura della Torah.

 

“Prego che venga il giorno” ha commentato Ensler “in cui nel giorno del riposo possiamo pregare  e vivere in pace”.

Il legislatore che, fra i suoi incarichi, ricopre anche il ruolo di direttore esecutivo della Federazione Centrale Ebraica dell’Alabama, ha affermato che sei delle sette istituzioni ebraiche presenti nella sua area sarebbero state oggetto di minacce antisemite. Questo crescendo di attacchi, stando all’articolo del JTA, avrebbe scatenato il panico fra gli ebrei statunitensi in questi due tormentati mesi dal massacro dello scorso 7 ottobre in Israele.

Oltre a ciò i media americani testimoniano che le autorità Usa hanno arrestato una serie di  persone accusate di aver partecipato a queste ingiurie e minacce; fra questi ci sarebbero un minorenne in California, settimana scorsa, ed un cittadino peruviano lo scorso mese di settembre. Purtroppo i provvedimenti adottati dai vari Stati non sembrano avere la dovuta efficacia e il JTA specifica che le minacce sarebbero iniziate dalle grandi feste ebraiche autunnali e non certo da ora.

Preoccupata anche la Federazione ebraica del New Jersey che ha affermato che “purtroppo abbiamo buone ragioni per credere che questa tendenza negativa continuerà nei mesi che verranno”. La frase è parte di una dichiarazione uscita domenica pomeriggio a ridosso delle cinque minacce ricevute da ignoti anche in questo Stato.