foto di Alessandro Meluzzi

Meluzzi cancella il fotomontaggio su Auschwitz dopo le polemiche: “Non ho creato io quell’abominevole immagine”

Italia

di Paolo Castellano

Spesso sui social network accade che la Shoah venga negata o banalizzata. Tuttavia, queste manipolazioni diventano più odiose e insensate se a condividerle sono personaggi pubblici a cui viene data voce nei talk-show televisivi. È il caso di Alessandro Meluzzi, psichiatra ed ex-parlamentare di Forza Italia, che il 19 ottobre ha pubblicato sul suo profilo Twitter un fotomontaggio del noto cancello del campo di concentramento di Auschwitz. Nella fotografia in bianco e nero postata da Meluzzi, la scritta Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi) è stata sostituita con la frase Andrà Tutto Bene.

Dopo il parapiglia mediatico e diversi appelli, lo psichiatra ha deciso di rimuovere il fotomontaggio. Il 20 ottobre, Meluzzi ha poi pubblicato sui canali social un comunicato in cui sostiene di aver condiviso l’immagine per “provocare una discussione“.

«Chi mi conosce sa che retwitto anche insulti più feroci che mi vengono rivolti per provocare una discussione. Qualcuno ha utilizzato un mio #retwitt per provocare una discussione su libertà civili e #diritto dei popoli di fronte all’#orrore e all’ipocrisia di quella scritta nazista.
NON ho creato quella abominevole immagine, ma l’ho retwittata come gli insulti che mi vengono continuamente rivolti», ha sottolineato Meluzzi.
«Non è certamente mia volontà urtare la sensibilità delle vittime di questa tragica pagina della #Storia. Onoro le #vittime di quella #violenza orribile come di tutti coloro che perdono la libertà, l’onore e la #dignità ora e allora nel mondo».

Meluzzi banalizza Auschwitz con la scritta “andrà tutto bene” per fare polemica sul Covid

 

Politici, istituzioni culturali e utenti dei social network hanno espresso la loro indignazione per l’immagine. Scorrendo tra i commenti al post di Meluzzi, si nota immediatamente la replica del Memoriale della Shoah di Auschwitz: «Cose del genere feriscono le persone. È irrispettoso per la memoria delle vittime e causa dolore ai sopravvissuti che una volta erano costretti a varcare quel cancello. Non si dovrebbe strumentalizzare egoisticamente la sofferenza delle persone assassinate per farsi pubblicità».

Poco dopo la pubblicazione della foto ritoccata, Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico, ex-presidente della Comunità ebraica di Milano e figlio di Nedo Fiano – ebreo deportato ad Auschwitz e unico sopravvissuto della sua famiglia – ha condannato il gesto dello psichiatra, pubblicando un commento su Facebook: «Questo Meluzzi passa la giornata sui canali Mediaset a dispensare lezioni su qualsiasi aspetto della vita umana. Qui ha toccato il fondo. Io non ammetto scuse con chi gioca con il simbolo dell’abominio dell’essere umano. Auschwitz. Utilizzare il simbolo della fabbrica della morte nazista, dove un milione e duecentomila persone sono state rese schiave, torturate, picchiate gasate e bruciate, dove è stata cancellata l’idea stessa di umanità per pura propaganda politica, a me fa orrore e schifo».

«Fossi un conduttore di Mediaset non chiamerei più una persona del genere in trasmissione», ha dichiarato Fiano. Insieme a lui, altri deputati del PD hanno criticato il post di Meluzzi. Tra questi compare Andrea Romano che ha lanciato l’hashtag #orabasta. Sulla stessa linea anche l’account dell’A.N.P.I Nazionale che ha twittato “VERGOGNA!”.

– Leggi anche: Il 66% dei millennials americani non conosce Auschwitz. Lo rivela un sondaggio della Claims Conference

Allo stesso tempo, numerosi utenti di Twitter hanno denunciato il comportamento di Meluzzi attraverso la condivisione dell’hashtag #segnalato, chiedendo alla piattaforma di rimuovere il contenuto. In poco tempo #segnalato è entrato nelle tendenze del social network.

Il fotomontaggio del campo di concentramento di Auschwitz potrebbe violare la policy della società fondata da Jack Dorsey. La scorsa settimana, un portavoce di Twitter ha dichiarato a Bloomberg che la piattaforma rimuoverà tutti i contenti che “sminuiscono o negano la Shoah”.  Per di più, annunci simili sono stati fatti anche da Facebook e TikTok.

(Foto: Youtube.com)