Calcio rabbioso: cori antisemiti dei tifosi della Lazio Napoli-Lazio. La Procura Figc apre un’inchiesta

Italia

di Redazione
«So laziale e so razzista siamo le camice brune tu ce fai pena con ‘sta cazzo de kippah. C’hai er padre deportato e tu madre è Anna Frank. Romanista sei un rabbino, pane azzimo e agnellino e festeggi l’Hanukkà, lalala lalalà».

Sono gli ennesimi cori antisemiti, intonati da un centinaio di tifosi della Lazio dopo la partita Napoli-Lazio di venerdì scorso; tifosi che, mentre si preparavano ad entrare allo Stadio Maradona del Napoli, non hanno avuto il benché minimo scrupolo a mettere in scena uno spettacolo indecoroso.

I sostenitori biancocelesti, come emerge da alcuni video pubblicati sui social divenuti immediatamente virali, hanno fatto gesti con saluti fascisti e cantato ad alta voce una canzone antisemita in cui si definivano con orgoglio razzisti insultando i sostenitori dei rivali locali della Roma e affermando che i loro padri erano stati deportati nei campi di concentramento nazisti.

https://www.rainews.it/tgr/lazio/video/2023/03/cori-antisemiti-tifosi-lazio-napoli-6aa57cf1-803d-406d-9fa0-a55110ca99a5.html

La Procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) ha subito avviato un’indagine su questa ulteriore ignominia antisemita. L’indagine si aggiunge a quella richiesta l’altro ieri dal giudice sportivo della serie A, sui cori contro l’attaccante del Napoli e della nazionale nigeriana, Victor Osimhen, presumibilmente avvenuti durante la partita. Già lo scorso novembre, dopo che la Curva Nord – proprio in occasione del derby della capitale – aveva intonato cori antisemiti, il club biancoceleste era stato sanzionato con una multa. Il Giudice Sportivo ha scritto:

«Letto il rapporto dei collaboratori della Procura federale, in ordine ai cori rivolti dai sostenitori della Lazio a Osimhen, ritiene necessario che la medesima Procura federale acquisisca elementi dai responsabili dell’ordine pubblico in ordine alla segnalazione dei suddetti cori».

Non è la prima volta che tifosi laziali si sono resi protagonisti di deplorevoli cori di matrice antisemita o a sfondo razziale suscitando reazioni anche sui media internazionali che hanno ripreso ampiamente la notizia. Uno fra tutti un articolo di The Algemeiner che ripercorre una serie di episodi analoghi che hanno suscitato indignazione facendo scattare provvedimenti e la presa di distanza della società resasi disponibile «a offrire come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabili».

Come nell’ottobre 2017, quando la vittoria per 3-1 della Lazio sull’Inter nell’élite della Serie A italiana è stata accompagnata da scene di tifosi che alzavano il braccio destro nel tradizionale saluto fascista mentre cantavano «Duce, Duce».

O come nel 2019, quando i pubblici ministeri italiani hanno annunciato un’indagine per omicidio dopo che Fabrizio Piscitelli – membro di spicco degli ultras antisemiti e di estrema destra che sostengono la squadra di calcio della Serie A Lazio – è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in un parco a Roma. Piscitelli è stato descritto come una «figura centrale» con collegamenti a una serie di gruppi criminali.

A gennaio di quest’anno, le autorità hanno ordinato la chiusura della sezione Curva Nord dello Stadio Olimpico, dove si trovano i tifosi più accaniti della Lazio, per una partita, a seguito di cori razzisti in una partita contro il Lecce che hanno fatto piangere il nazionale francese Samuel Umtiti, campione del Mondo con la Francia nel 2018 e un passato di gloria al Barcellona, vittima degli insulti ancora una volta dei tifosi della Lazio.

Il calcio non dovrebbe essere un terreno fertile per l’odio e la discriminazione, e questi comportamenti sono totalmente inaccettabili.

 VIDEO: 7 novembre 2022. Derby di Roma, cori antisemiti in curva Nord della Lazio. «In sinagoga vai a pregare, ti farò sempre scappare… Romanista vaff…»:  è il coro antisemita urlato dai tifosi biancocelesti della curva Nord in occasione del derby con la Roma del 6 novembre. L’inconsapevolezza è tale che il video è stato filmato e condiviso sui social network dagli stessi supporter della Lazio.