La bandiera palestinese al concerto del rapper Speranza

Bandiera palestinese e insulti agli ‘infami’ al concerto del rapper che spara con la pistola giocattolo

Italia

di Paolo Castellano
Colpi di un’arma giocattolo, inviti a punire gli “infami” e una bandiera palestinese sul palco del Mi Ami, uno dei festival musicali più importanti d’Italia. Così si è presentato al suo pubblico il rapper Speranza, muratore italo-francese con origini algerine che vive a Caserta.

Il concerto di Speranza si è svolto nella notte del 24 maggio presso il Circolo Magnolia di Segrate. A precedere la sua entrata in scena i suoi portabandiera con passamontagna e giubbotti antiproiettile. Tra i vessilli del Kosovo e dei Rom, è stata sventolata anche la bandiera dei palestinesi. Speranza in persona lo ha sottolineato in una pausa, dialogando col pubblico: «Questa è la bandiera della Palestina». Il rapper, anche lui con un giubbotto antiproiettile su cui era stampata la bandiera dell’Algeria, ha poi lanciato un messaggio ai propri fan: «Non stiamo in silenzio».

Speranza ha inoltre cantato uno dei suoi brani più cliccati su Youtube intitolato Sparalo. Durante l’esecuzione del brano è sbucata una pistola giocattolo con cui sono stati esplosi dei colpi a salve. Inoltre nel verso di Sirene – suonato al festival Mi Ami c’è un riferimento al dirottamento di un autobus a Tel Aviv (Piglio ‘o pullman ind’a Tel Aviv).

Poche ore prima, sullo stesso palco, intitolato all’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini, era salita Emma Bonino, esponente del partito +Europa. La Bonino si era rivolta al numeroso pubblico del Mi Ami invitandolo a difendere i valori della democrazia e a costruire una coscienza civile attraverso lo studio. «La libertà e gli affetti finché ci sono gli diamo per scontati ma non sono affatto scontati. Dobbiamo difendere la nostra libertà.», ha dichiarato l’esponente di +Europa.

Chi è il rapper Speranza?

Ugo Scicolone, in arte Speranza, è nato in Francia da padre italiano e mamma francese. Vanta origini algerine e ha vissuto la sua infanzia a Behren-lès-Forbach, un centro abitato a 3 ore da Parigi. In età adulta ha poi deciso di trasferirsi a Caserta. «Meglio essere qua che segregato in un rione, in un Bronx. Per me non valeva la pena restare in Francia», ha dichiarato in un’intervista a Noisey.

Le sue canzoni rap parlano di criminalità campana. «Se metti la violenza nelle canzoni, non la sfoghi nelle strade. Il male va combattuto con il male», egli ha dichiarato alla stampa. I suoi brani più famosi sono Chiavt a mammt (1,1 milioni di visual), Sirene (599mila visual), Sparalo! (595mila visual) e Spall a sott (221mila visual).

Il suo nome deriva dall’attaccamento alla religione cattolica e al fatto che la sua musica sia “una speranza di crescita personale”.