La Comunità ebraica reagisce all’evento contro Israele, con il simbolo del Comune di Milano

Italia
di Nathan Greppi
«La Comunità Ebraica milanese è amareggiata nel vedere che l’odio verso il popolo di Israele viene propagandato nella nostra città con convegni basati su documenti sconfessati perfino dalle Nazioni Unite. A tale amarezza, si aggiunge lo sconforto nel vedere il logo del Comune accompagnare tale iniziativa, peraltro appoggiata dalle solite sigle propagatrici di odio: una tra tutte, BDS Italia. Ricordiamo a proposito di quest’ultima sigla che il Parlamento tedesco, proprio due settimane fa, a grande maggioranza ha dichiarato come le argomentazioni del movimento che vuole boicottare Israele siano antisemite.
Alla luce di tutti questi fatti, chiediamo al sindaco Sala una chiara condanna di questo evento e la contestuale immediata rimozione del logo del Comune».
Così la Comunità ebraica di Milano reagisce all’incontro dedicato alla “Tragedia palestinese nella crisi del diritto internazionale” prevista per sabato 1° giugno al Centro di aggregazione CAM del Municipio 1 di Milano, organizzato dai movimenti filopalestinesi BDS e Progetto Palestina, e promosso da due liste del consiglio comunale, Milano in Comune e Milano Progressista, quest’ultima facente parte della coalizione a sostegno del sindaco Beppe Sala. Nell’occasione verrà presentato il documento “Pratiche israeliane nei confronti del popolo palestinese e questione dell’apartheid”.
Come riporta Il Giornale, il documento, noto anche come Escwa 2017, in passato fu presentato alle Nazioni Unite, che però lo respinsero. “Il Rapporto ‘Escwa 2017’ è stato a suo tempo respinto dalle nazioni unite, che lo hanno sconfessato e poi rimosso dal loro sito ufficiale”, ha dichiarato al Giornale Alessandro Litta Modignani, presidente dell’Associazione milanese pro Israele, il quale ha chiamato in causa Palazzo Marino. «La locandina della manifestazione – dice – presenta il logo del Comune, che in modo irresponsabile sponsorizza e avalla la campagna mistificatoria di boicottaggio e odio nei confronti di Israele». Litta Modignani ha chiesto “al sindaco Sala di ritirare immediatamente il patrocinio del Comune e di rendere conto all’opinione pubblica del sostegno offerto alla campagna denigratoria contro Israele, basata per giunta su un documento falso, menzognero, smentito e respinto dalla stessa Organizzazione delle Nazioni Unite”.

Altrettanto indignato è Matteo Forte, capogruppo della lista Milano Popolare: “Strano Comune – ha detto – quello in cui: il sindaco, per un articolo di stampa in cui si preannunciava un avviso di garanzia, si autosospende e stimati dirigenti dell’urbanistica non si capisce bene accusati di cosa vengono spostati d’ufficio. Epperò lo stesso Comune apre le porte e riceve con tutti gli onori propagandisti della jihad palestinese”.