In segway sugli avamposti del Golan

Israele

di Andrea Finzi

segway-israeleIl segway, il monopattino elettrico a ruote parallele che sta lentamente diffondendosi anche in Italia, ha ormai letteralmente invaso le grandi città di Israele;  ma non solo, esso  si sta anche rivelando un utilissimo strumento per il turismo  in molte altre parti del Paese, ad iniziare da Eilat e dal Negev dove sempre più numerose sono le agenzie che organizzano gite in segway  aggiungendo al piacere di visitare luoghi incantevoli  il divertimento di guidare facilmente  un mezzo così singolare e pratico. Sì, perché nonostante le apparenze da congegno per equilibristi da circo, la guida del segway si impara in pochi minuti e l’apprendimento  è  ancora più facile e rapido per chi sa sciare.

Sono stato recentemente nel Golan a Halonei Habashan, piccolo moshav a pochi chilometri da Quneitra e a 500 metri dal confine siriano, dove Dubi e Haya Hadar hanno aperto due anni fa  l’agenzia Kal Daat che vuol dire “facile da imparare”, ma anche “buontempone, scherzoso”. Questa  è la sola agenzia turistica basata sul segway in tutta la regione e propone percorsi sia nelle vicinanze della  sede che in molte zone della  Galilea e anche più a sud, praticamente ovunque se un gruppo  invia una richiesta specifica.  La “flotta” di Kal Daat  comprende otto segway “fuoristrada” attrezzati con gomme artigliate e  protezioni parasassi che, quando vanno in trasferta, vengono caricati su di un furgone per raggiungere il luogo di incontro da cui iniziare il percorso.

La mia esperienza con la Kal Daat  è stata davvero emozionante, ad iniziare dal mio primo incontro con il segway  che ho imparato a padroneggiare in soli 15 minuti di addestramento nei giardini del moshav; subito dopo, in una ordinata colonna guidata da Dubi, ci siamo inerpicati per una strada sterrata fino ad un cucuzzolo posto letteralmente sulla rete di confine che viene utilizzato da Zahal per il controllo elettronico del territorio siriano antistante. In una giornata tersa e relativamente fresca abbiamo potuto ammirare il panorama stupendo che va dal monte  Hermon  fin verso Damasco e poi giù giù fino al lago di Tiberiade; qui abbiamo toccato con mano il contrasto fra l’operosa e pacifica attività agricola  sul lato israeliano ed il vuoto silenzio desolato sul lato opposto, rotto soltanto dal brontolio di lontane cannonate. Ai nostri piedi, un villaggio reso inabitabile dai bombardamenti affiancato da una variopinta tendopoli dove i pochi abitanti rimasti  hanno dovuto rifugiarsi (alcuni di essi, feriti nel bombardamento, sono stati curati negli ospedali israeliani). Nella  discesa dall’avamposto, senza distrarci dalla più impegnativa guida del nostro segway, siamo stati   dominati da un senso di grande pena  ma anche di orgoglio e ammirazione  per come Israele sa garantire sicurezza ai suoi cittadini e offrire assistenza umanitaria a chi viene da oltreconfine.

Credo quindi di poter caldamente consigliare a chi va nel Golan di prendere contatto con Dubi e Haya  telefonando al +972 050-8875507 oppure attraverso il sito http://www.segway-golan.co.il/  (la pagina inglese sarà pronta a breve) per organizzare una indimenticabile passeggiata con il segway. Un altro suggerimento: il Golan è bello in tutte le stagioni, compreso l’inverno, massimamente quando nevica. Fatevi incantare dall’ immagine di una colonna di segway che solleva spruzzi di neve sullo sfondo  dell’ Hermon bianco e imponente, come un trenino nella migliore tradizione fotografica svizzera!