Missili da Gaza su Israele

Dopo la pioggia di razzi da Gaza, Israele riduce gas e carburante. Hamas minaccia Israele: “Per voi gravi conseguenze”

Israele

di Paolo Castellano
Non si sono fatte attendere le contromisure economiche di Israele dopo i 31 razzi lanciati da Hamas il 14 luglio sul territorio israeliano. Dal 16 fino al 22 luglio, lo Stato ebraico ha deciso di ridurre il trasferimento di carburante e gas nella Striscia di Gaza, applicando misure stringenti al valico di passaggio Kerem Shalom. Come riporta Israel National News, la notizia ha fatto infuriare la dirigenza di Hamas, che ha diramato un comunicato stampa attraverso il suo portavoce Fawzi Barhoum minacciando “gravi conseguenze”.

“Israele non fermerà l’assedio palestinese”

«Questo è un altro crimine che Israele sta commettendo contro il popolo palestinese e contro i residenti della Striscia di Gaza nel bel mezzo di un silenzio regionale e internazionale sui crimini di Israele, e dell’assenza di risoluzioni deterrenti contro gli israeliani nell’arena internazionale», ha dichiarato il portavoce del gruppo terroristico palestinese. Fawzi Barhoum ha poi rincarato la dose: «Gli atti di pura vendetta di Israele illustrano il suo intento d’ingiustizia nella Striscia di Gaza – ha poi sottolineato – gli israeliani non influenzeranno la politica di Hamas e non fermeranno l’assedio palestinese».

La decisione del ministro della Difesa israeliano

Nella mattina del 16 luglio, il ministro della Difesa israeliano Avigdor Liberman, con l’appoggio del capo staff dell’IDF (l’esercito israeliano), ha deciso di vietare il trasferimento di carburante e gas attraverso il valico di passaggio tra Gaza e Israele fino al 22 luglio. Il governo israeliano ha però specificato che sarà consentito solo il passaggio di medicinali e viveri dopo previe verifiche. Liberman ha infine aggiunto che verrà ridotta anche l’area di pesca a Gaza.

I recenti attacchi di Hamas verso Israele

Israele ha preso questa decisione alla luce dei continui e violenti attacchi terroristici di Hamas. Nell’ultima offensiva palestinese, avvenuta tra il 13 e 15 luglio, sono piombati 200 ordigni esplosivi sul territorio dello Stato ebraico. Solamente nella nottata del 14 luglio i miliziani islamici hanno lanciato 31 razzi sulle comunità israeliane di confine, dove hanno risuonato a lungo le sirene. Fortunatamente non ci sono state vittime anche grazie al sistema missilistico di protezione Iron Dome, che ha intercettato 6 missili sparati contro le abitazioni israeliane. Non cessano inoltre le attività incendiarie dei rivoltosi palestinesi, che nelle ultime settimane hanno provocato parecchi roghi con l’utilizzo di aquiloni e palloni gonfiabili incendiari.

 

L’IDF ha così deciso di dispiegare le sue forze colpendo i tunnel militari di Hamas. Ronen Manelis, portavoce  militare, ha detto che l’esercito israeliano risponderà adeguatamente alle violenze di Hamas.

@castelpao

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