Turisti in Israele

Israele riapre ai turisti vaccinati, nel rispetto delle regole sanitarie

Israele

di Redazione
“Benvenuti in Israele. Ci siete mancati ragazzi.” Con questo Tweet il governo israeliano ha dato il benvenuto ai turisti riammessi nel Paese dal 1° novembre con la riapertura dei suoi confini per la prima volta da marzo 2020.

 

Sono ammessi solo i turisti vaccinati contro il COVID-19 durante i 180 giorni precedenti l’imbarco sull’aereo e l’ingresso in Israele – devono essere trascorsi quattordici giorni dalla seconda o la terza dose, per Johnson & Johnson è richiesta una dose – e provenienti da paesi che non sono definiti “rossi” a causa degli alti tassi di infezione, anche se attualmente non ci sono paesi etichettati come tali. I membri dei gruppi turistici sono esentati dalla regola dei sei mesi, ma dovranno sostenere la PCR o il test dell’antigene ogni 72 ore per le prime due settimane del loro soggiorno.

Anche il Ministro degli Esteri Yair Lapid ha salutato i turisti con un messaggio video su Twitter

La riapertura delle frontiere è stata ritardata numerose volte durante l’anno, poiché le infezioni da COVID sono aumentate e diminuite. Da maggio i turisti hanno cominciato ad arrivare in gruppi organizzati, anche se con una capienza molto limitata. Inoltre, i parenti di primo grado di cittadini o residenti israeliani hanno potuto richiedere i permessi per recarsi nel Paese.

Una boccata d’aria per il turismo

La mossa è vista come un passo fondamentale per ripristinare in qualche modo l’industria del turismo israeliana, che è stata devastata dalla pandemia e dalle relative restrizioni.

Il ministero del Turismo ha accolto con favore la riapertura di lunedì, affermando che “durante la pandemia globale, l’interesse per la visita in Israele è rimasto elevato e il Ministero del turismo israeliano ha lavorato duramente per trovare soluzioni creative per facilitare il ritorno sicuro dei turisti”.

Il ministero ha affermato che negli ultimi mesi ha messo in atto un programma di prova con “diverse migliaia di turisti, principalmente dagli Stati Uniti e dall’Europa, che visitano i siti religiosi, storici, culturali e naturali di Israele in un ambiente sicuro e favorevole ai turisti”.

Apertura anche ai vaccinati con Sputnik

A partire dalla metà di questo mese, Israele consentirà l’ingresso ai visitatori inoculati con il vaccino russo Sputnik V COVID-19, in un cambiamento di politica per il paese, che fino ad ora ha riconosciuto solo le vaccinazioni approvate dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

Il direttore generale del ministero della Sanità, Nachman Ash, ha confermato mercoledì il trasferimento alla radio dell’Esercito e ha affermato che coloro che sono stati vaccinati con Sputnik V dovranno sottoporsi a un test sierologico, oltre ai test PCR standard che tutti i visitatori devono eseguire prima di salire a bordo del volo in arrivo e all’arrivo in Israele. Il test sierologico, che rileva gli anticorpi, verificherà che coloro che entrano nel Paese siano davvero vaccinati contro il coronavirus, ha affermato.