La bandiera di Israele (Foto Zachi Evenor)

Israele fra i 20 Stati top per PIL pro capite

Israele

di David Fiorentini
Lo scorso anno è stato senza ombra di dubbio un periodo eccezionale su ogni scala. In termini economici, è stato probabilmente l’anno peggiore che l’economia israeliana abbia mai vissuto in 73 anni di indipendenza. Secondo i dati del CBS, nel 2020 il prodotto interno lordo israeliano si è contratto di un inaudito 2,6%.

Percentuale però, veramente irrisoria se paragonata a quelle di altre potenze occidentali: gli USA hanno perso il 3,5%, la Germania il 5%, l’Italia il 9% e il Regno Unito addirittura il 10%. Un confronto, quindi, che dimostra nettamente la resilienza e la solidità dell’economia israeliana, che grazie a un forte aumento nel settore dell’high-tech, è riuscita per la prima volta nella Storia a raggiungere la top 20 degli Stati per PIL pro capite.

In base ai dati del Fondo Monetario Internazionale, con un PIL pro capite di 43.689$ Israele si piazza al 19esimo posto, seguito da Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito. Una meta veramente notevole, considerato che nel 2010 lo Stato Ebraico non era neanche al trentesimo posto.

Dunque, Israele sembra emergere dalla battaglia con la pandemia e nonostante le restrizioni e la disoccupazione, pare abbia contenuto decentemente le perdite. Ciò che preoccupa maggiormente però è l’aumento del costo della vita, che in termini di potere d’acquisto (PPP), ha relegato Israele al 35esimo posto mondiale. Tuttavia, anche in questa particolare classifica, Gerusalemme ha scalato numerose posizioni dal 2010, anno in cui era solamente 42esima.

Al vertice della classifica dei Paesi per PIL pro capite, invece, troviamo sempre i soliti sospetti: Lussemburgo, primo con 116.921$, Svizzera con 86.849$ e Irlanda a quota 83.850$.

(Foto: Zachi Evenor, fonte Wikimedia Commons)