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In Israele i nomi dei nuovi nati sembrano ispirati agli eventi del 7 ottobre

Israele

di Redazione
In Israele, l’Autorità per la popolazione e l’immigrazione ha di recente reso noto che decine di neonati sono stati chiamati “Be’eri” e “Oz”, i nomi dei Kibbutz e delle comunità duramente colpite da Hamas lo scorso 7 ottobre. L’ente ha anche segnalato che diversi toponimi di località site nel Sud del Paese sono stati scelti da alcuni genitori come nomi per i loro figli nati in quest’ultimo periodo. Lo ha riportato questa settimana il Times of Israel.

Oz”, in particolare, parola ebraica che significa “forza”, è un nome già in uso, ma dall’inizio della guerra ben 49 bambini e una bambina, su un totale di 17.629 nuovi nati dal 7 ottobre in poi, sono stati chiamati “Oz”. Inoltre, 34 maschietti e 11 bambine sono stati chiamati Be’eri, 8 bambini e due femmine “Erez”, il nome di un altro kibbutz vicino a Gaza, mentre per altri cinque maschietti e tre bambine è stato scelto il nome “Nir”. Poiché si tratta di nomi piuttosto comuni, non è tuttavia chiaro se siano legati agli eventi di ottobre. A tre femminucce è stato infine dato il nome “Nova”, che in latino significa “nuovo”, un possibile riferimento al festival musicale Supernova svolto nel deserto vicino al confine con Gaza, dove i terroristi hanno dato la caccia centinaia di persone.

A titolo di esempio, la coppia di genitori Liraz e Dudu Smadjah ha spiegato a Ynet di aver chiamato il loro figlio Oz sebbene non l’avesse mai preso in considerazione prima dell’inizio dei combattimenti, ma solo in seguito alle vicende e alle notizie seguite in continuazione a partire dall’inizio della guerra. “Il nome ‘Oz’ è venuto fuori soprattutto per il suo significato – ha spiegato la coppia -. Abbiamo sentito il legame con il potere, la grandezza e il coraggio che i nostri eroici soldati stanno dimostrando”.

Yitzhak e Mor Levi, intervistati sempre da Ynet, hanno invece chiamato la loro figlia Be’eri, il nome preferito dalla madre ancor prima di sapere se avrebbe avuto un maschio o una femmina, molto prima dell’inizio della guerra, senza sapere che ci fosse un kibbutz così denominato. Ma, sebbene in principio il padre Yitzhak non fosse favorevole alla proposta, una volta iniziata la guerra si è dimostrato completamente d’accordo, nonostante temesse che il nome potesse avere una connotazione negativa a causa del massacro del kibbutz.

Sempre Ynet ha ricordato come il nome “Mia”, formato in ebraico dalle lettere “mem”, “yud” e “heh”, fosse molto diffuso dopo la guerra dello Yom Kippur del 1973, in quanto acronimo della traduzione ebraica “Milhemet Yom Hakippurim”. Israel Hayom ha invece riferito che i nomi “Tzuk” e “Eitan” hanno avuto una crescita fra i preferiti per i nuovi noti nel 2014 a causa della guerra con Hamas, denominata “Tzuk Eitan” in ebraico oppure “Operazione Protective Edge” in inglese.

(Foto: Pxhere.com)