Idan Amedi, la star di Fauda, esce dall’ospedale Il suo coraggioso racconto dopo il drammatico ferimento a Gaza

Israele

di Redazione

Le schegge gli hanno trafitto il collo e la spina dorsale, mentre le fiamme hanno cosparso il corpo di ustioni, lasciandolo talmente bruciato che inizialmente nessuno lo riconosceva. Idan Amedi, il riservista israeliano dimesso dall’ospedale dopo gravi ferite riportate durante i combattimenti nella Striscia di Gaza l’8 gennaio scorso, ha commentato la sua situazione con queste parole: «Sono fortunato che nessuna scheggia abbia colpito i vasi sanguigni principali. Ho anche delle ossa rotte, comprese le dita, ma so che tornerò a suonare la chitarra e, se tutto va bene, potrò essere nella quinta stagione di Fauda».

 

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Noto per il suo ruolo nella serie Netflix Fauda, Idan ha subito gravi lesioni mentre combatteva come riservista come riservista dell’IDF, nel corpo di ingegneria da combattimento, nel centro della Striscia di Gaza. Nell’incidente, avvenuto durante una detonazione involontaria di esplosivi per la demolizione di tunnel durante un’attività nel campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza, ha provocato la morte di sei riservisti, tutti ingegneri da combattimento. Altri tri tre soldati sono rimasti uccisi negli scontri a sud della Striscia.

 

Durante la preparazione per la dimissione dallo Sheba Medical Center giovedì, l’attore e cantautore israeliano ha promesso di tornare a intrattenere i suoi fan sia in Israele che nel resto del mondo. «Sono grato per tutti i messaggi, l’amore e il sostegno che ho ricevuto da migliaia di persone. Il mio spirito è più forte che mai. Tornerò a recitare e cantare. Se potrò, tornerò anche a combattere in guerra», ha dichiarato Amedi.

 

Dopo diversi giorni di sedazione e intubazione in terapia intensiva, il giovane si sta riprendendo abbastanza rapidamente. I medici hanno concordato che non avrebbe dovuto sottoporsi a riabilitazione ospedaliera, optando invece per un percorso ambulatoriale di riabilitazione fisica e psicologica tramite i servizi dell’ospedale virtuale di Sheba.

 

Durante una conferenza stampa dopo la dimissione dallo Sheba Medical Center il 25 gennaio 2024, Amedi ha condiviso le sue emozioni, esprimendo l’attesa di riabbracciare i suoi figli. L’attore ha preferito focalizzarsi sugli altri soldati feriti e sui compagni caduti piuttosto che su sé stesso, sottolineando di essere solo uno di tanti. Ha manifestato la sua volontà di essere un ambasciatore per coloro che sono rimasti feriti, invitando alla comprensione del dolore fisico ed emotivo di chi ha subito ferite di guerra.

 

VIDEO Le parole di Idan Amedi dopo le dimissioni dall’ospedale

L’uomo ha anche espresso condoglianze alle famiglie dei caduti, affermando che il sacrificio dei loro figli ha fatto un’enorme differenza. Personalmente, ha condiviso la ferita emotiva che porta con sé e la responsabilità di non essere riuscito a garantire che i soldati da lui comandati tornassero sani e salvi. Ha identificato due cari amici tra i caduti, Gavriel Bloom e Akiva Yasinskiy, quest’ultimo definito la sua «bussola morale».

 

VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=LiyVSl-uQ58

 

Rispondendo a una domanda sulla consapevolezza degli eventi in Israele durante i combattimenti a Gaza, ha affermato di essere stato disconnesso dalle notizie mentre era in missione, ma ha espresso delusione per la disunità riscontrata quando è tornato in patria.

 

Parlando della situazione politica, ha sottolineato la necessità di concentrarsi sul salvataggio degli ostaggi come massima priorità per il governo e l’esercito: «Israele ha molti strumenti e tipi di influenza per affrontare la questione degli ostaggi. Penso che non sia stato ancora fatto tutto», ha detto.

Ha condiviso inoltre le sue opinioni sulla situazione politica in Israele, affermando la necessità di cambiamento per evitare ripetizioni di eventi negativi.

Concludendo, Amedi ha esortato all’unità nel popolo israeliano, definendolo il più forte del mondo quando è unito. Ha enfatizzato la vittoria nella guerra come obiettivo comune, sottolineando la necessità di smettere con discorsi superficiali e lavorare insieme per affrontare le sfide: «Il popolo israeliano è il più forte del mondo. Quando siamo uniti, siamo invincibili. Vinceremo questa guerra ma ci vorrà tempo. Per me non è solo uno slogan. Credo davvero che dobbiamo essere uniti. Dobbiamo smetterla con i discorsi stupidi e superficiali».

 

 

Foto in alto: IDAN AMEDI si asciuga le lacrime in una conferenza stampa dopo la sua dimissione dallo Sheba Medical Center, Ramat Gan, 25 gennaio 2024. (Miriam Alster/Flash90)