Auschwitz-Birkenau

Ricordare la Shoah è un dovere morale e civile a beneficio delle future generazioni

Eventi

di Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano

Conservare la Memoria di un tragico periodo, del nostro paese e in Europa, significa anche comprendere come il nazifascismo incanalato nell’antisemitismo abbia portato a quell’ orrore indicibile che ha devastato il cuore dell’Europa solo due generazioni fa.

Oggi è necessario più che mai respingere le nuove forme di antisemitismo, il razzismo, così come ogni tipo di strumentalizzazione della Shoah. Guardare al passato è, in questo senso, un modo di guardare al presente e al futuro, perché non ci si illuda mai che ciò che abbiamo conquistato nel frattempo sia garantito in modo perenne.

Non si tratta di vivere nella paura, ma nemmeno di pensare che la storia si sia conclusa, che le minacce alla democrazia, ai valori che essa incarna, ai diritti conquistati, sia qualcosa che si trova ormai definitivamente alle nostre spalle. Non è così. Le minacce ci sono sempre e bisogna essere attentamente vigili.

L’antisemitismo non è mai scomparso e non ci sono segnali che scomparirà, lo vediamo ogni giorno, dunque ricordare significa anche non solo un esercizio di compianto per guardare al passato e dirci in modo consolatorio, “non succederà mai più.”
No, non succederà mai più in quella forma perché la storia, come è noto, non si ripete mai nello stesso modo, ma le forze che sono nemiche della libertà e della convivenza pacifica tra popoli e individui, diversi per etnia, religione, cultura, tradizioni, sono sempre presenti tra di noi.

Ricordare sia dunque soprattutto questo, fare memoria del passato per fare memoria del presente e salvaguardare il futuro che ci attende.