Una nuova targa all’ex Hotel Regina per ricordare le vittime milanesi del nazifascismo

di Redazione

Il vessillo della città di Milano che delicatamente scivola verso il basso svelando la nuova targa che per la prima volta cita anche le vittime ebraiche dell’ex quartier generale delle SS. Il 2 maggio, si è infatti celebrata la posa della nuova lapide all’ex Albergo Regina di via Silvio Pellico 7.

Alla cerimonia hanno partecipato la presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi, il presidente di ANPI Milano Roberto Cenati, il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, il vice-presidente dell’UCEI Milo Hasbani e altri.

La nuova targa va a sostituire quella precedente che era stata affissa nel 2010 dopo una petizione sottoscritta da associazioni e cittadini. Inoltre è stato modificato il testo della lapide in cui si fa riferimento anche agli ebrei che vennero torturati e uccisi a Milano dalle truppe naziste – tutto ciò è stato ampiamente appurato dalle ricerche condotte in campo storico.

Qui sotto il testo della targa che commemora le morti milanesi tra il 1943 e 1945:

QUI, DOVE ERA L’ALBERGO REGINA,
SI INSEDIÒ IL 13 SETTEMBRE 1943
IL QUARTIERE GENERALE NAZISTA DELLE SS A MILANO.

QUI FURONO RECLUSI, TORTURATI, ASSASSINATI,
AVVIATI AI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E DI STERMINIO ANTIFASCISTI, RESISTENTI, EBREI
DI CUI IL NAZISMO E IL FASCISMO
AVEVANO DECISO IL SISTEMATICO ANNIENTAMENTO.

UNA PETIZIONE POPOLARE
HA VOLUTO QUESTA LAPIDE
PER LA MEMORIA DEL PASSATO
LA COMPRENSIONE DEL PRESENTE
LA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA
IL RISPETTO DELL’UMANITÀ.

30 APRILE 2022 – 77 ANNI DOPO LA LIBERAZIONE DELL’ALBERGO REGINA
GIÀ  POSTA IL 27 GENNAIO 2010 – GIORNO DELLA MEMORIA

Per l’occasione, il presidente Meghnagi ha rilasciato una dichiarazione che vi riproponiamo in versione integrale.

«Ringraziamo per questa importante iniziativa a sostegno della verità storica, inserire la parola ebrei nella targa è importante perché è vero che siamo tutti esseri umani, ma gli ebrei furono perseguitati proprio per la loro identità ebraica ed è questa identità che il nazifascismo, incanalato nell’antisemitismo, ha cercato di eliminare definitivamente.

E proprio qui, in questa sede, risiedeva il famigerato ufficio IVB4, incaricato proprio della persecuzione specifica di esseri umani in quanto ebrei.
E qui, dopo che fu bombardata la Sinagoga di via Guastalla nel 1943 e dopo l’irruzione delle SS comandate da Otto Koch, addetto all’albergo Regina sulla “questione ebraica”, che furono portati molti ebrei per essere torturati, imprigionati per poi essere deportati ad Auschwitz Birkenau.

Oggi è necessario più che mai respingere ogni forma di negazionismo, razzismo e antisemitismo. Custodire il passato è un modo per guardare il presente e il futuro, perché non ci si illuda mai che ciò che abbiamo conquistato nel passato sia garantito in modo perenne. Non si tratta di vivere nella paura, ma nemmeno di pensare che la storia si sia conclusa, che le minacce alla democrazia, ai valori che essa incarna e ai diritti conquistati siano qualcosa che si trovano ormai definitivamente alle nostre spalle.

Ricordare sia dunque questo, fare memoria del passato per salvaguardare il futuro che ci attende».