New York Times e Jewish Theater ai ferri corti

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Il New York Times e il Jewish Theater di New York sono ai ferri corti. Il quotidiano newyorkese, considerato autorevole esponente dell’intellighentia ebraica, accusa il teatro ebraico di allestire spettacoli di serie C. In particolare il giornale ha rifiutato di recensire la pièce “The Last Jews in Europe” (“L’ultimo ebreo d’Europa”) di Tuvia Tenebom, direttore artistico del teatro. Lo spettacolo parla di razzismo e intolleranza nella cittadina di Lodz, in Polonia, e della rinascita odierna dell’antisemitismo. Lo spettacolo è già stato rappresentato in Europa, riscuotendo il favore dei giornali tedeschi. Il New York Times non intende però parlarne: il suo critico teatrale, Sam Sifton, ha già recensito negativamente alcun spettacoli nel passato e ora preferisce ignorarlo per non stroncarlo. La diatriba va però oltre le istituzioni ed è diventato un braccio di ferro tra due personaggi, il critico Sifton (di cui Tenenbom ricorda l’origine di critico culinario) e lo stesso Tenenbom – già sotto tiro da parte di gruppi antisemiti e dell’ambasciata polacca a Washington, che ha inviato una protesta ufficiale – che pretende comunque attenzione per la sua ultima opera.