di Malka Letwin
Tenere alta la lanterna della memoria. È questo il messaggio da cui nasce lo spettacolo Il grande nulla o quel che ci aspettava in scena al Teatro Carcano di Milano il 27 gennaio 2026, dove viene messa in luce una parantesi inedita della senatrice a vita Liliana Segre, superstite alla Shoah.
Cultura e Società
Aiuto i rinoceronti! La viralità dell’odio, la pandemia morale di ieri (e oggi) in Karel Čapek e Eugène Ionesco
di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] Gli ultimi due anni ci hanno fatto capire che i social media sono capaci di trasformare convinzioni politiche molto parziali e tendenziose – e comunque estremiste -, in assiomi presumibilmente inconfutabili. Nella Critica della ragione dialettica, Jean-Paul Sartre descriveva l’alienazione di interi gruppi a questo tipo di opinione con il termine di serializzazione, cioè la diffusione in scala industriale di pregiudizi
Israele e la nuova frontiera contro la depressione: un test del sangue che può cambiare la psichiatria mondiale
di Marina Gersony
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi oltre un miliardo di persone convive con un disturbo mentale. Una cifra che non racconta solo statistiche astratte: ci sono bambini che faticano a concentrarsi a scuola, adolescenti che si isolano nelle loro stanze e adulti che crollano senza preavviso, dopo aver retto troppo a lungo.
Lo sapevate che? Chloè, la moda prêt-à-porter ideata da una donna per le donne
di Ilaria Myr
È conosciuta come colei che inventò la moda prêt-à-porter, ma in pochi forse sanno che la fondatrice del marchio di moda Chloé era un’ebrea egiziana, nata nel 1921 ad Alessandria d’Egitto con il nome di Gabrielle Hanoka. Si sposa molto giovane con Raymond Aghion, appartenente a una ricca famiglia di esportatori di cotone
DAT, tra legge e fede: la millenaria avventura di una parola-forziere
di Fiona Diwan
All’inizio fu la lingua persiana, l’esilio babilonese e la Meghillat Ester. Siamo sulle morbide rive dell’Eufrate, qui prendono avvio le perigliose avventure di Ester e Mordechai, le loro vicende s’intrecciano a quelle degli statuti e delle normative del re Assuero ma anche a quelle delle leggi del popolo di Israele. La parola in questione, mutuata dal persiano e impiegata nella vicenda di Ester è Dat.
Miracoli contemporanei: il tesoro salvato del mondo Yiddish. I 100 anni dello YIVO
di Michael Soncin
Yivo, Institute for Jewish Research, compie 100 anni. Dai vicoli di Varsavia e Lodz alle strade di New York. Fondato nel 1925 a Berlino e a Vilnius, lo YIVO ha come missione lo studio, la preservazione, la diffusione della storia e cultura Yiddish, il mondo degli ebrei dell’Europa orientale. Una memoria viva e vegeta: i 100 anni dello YIVO raccontati dal suo direttore, Jonathan Brent
Lo sterminio degli ebrei dell’Europa orientale raccontato in tempo reale da due grandi giornalisti
di Ilaria Myr
Il monumentale reportage di Grossman e Erenburg ripubblicato in versione integrale. Per capire l’immensità del genocidio perpetrato dal Terzo Reich in Urss (e la repressione del regime sovietico)
L’indignato permanente, re delle cause “nobili” ma malato di integralismo morale
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Esiste una figura pubblica, molto diffusa nell’età – a tratti asociale – dei “social”, che è quella dell’indignato permanente. Chi ha pratica di comunicazioni online, non può non averlo incontrato. Più di una volta in vita sua, in tutta probabilità. L’indignato permanente è colui che è perennemente scandalizzato da ciò che sente, da quanto vede, soprattutto dall’opinione altrui.
Democratico, inclusivo, multireligioso: ecco lo Stato degli ebrei immaginato da Herzl
di Fiona Diwan
«Più a lungo l’antisemitismo rimane latente, più violenta sarà la sua deflagrazione». Così scriveva Theodor Herzl nel 1896 nel suo Der Judenstaat, Lo stato degli ebrei, il testo che fondava il sionismo politico, e mai affermazione si è rivelata oggi più vera davanti a un incredulo mondo ebraico che a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale si è ritrovato sotto choc davanti a una nuova esplosione di violenza e pregiudizio.
Gesù, un riformatore dell’ebraismo o il creatore di una nuova fede contrapposta? Il punto di vista ebraico
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Uno dei temi più delicati della storiografia ebraica è il rapporto con il cristianesimo delle origini e con la figura del suo fondatore. Ormai è chiaro che la “separazione delle strade” fra le due religioni non avvenne di colpo al momento della predicazione di Gesù o dei suoi allievi più prossimi, ma per molti decenni e perfino per alcuni secoli,
Se le scarpe di un Giusto potessero parlare …
di Ilaria Myr
La storia di Lorenzo Perrone, il muradur (muratore) piemontese che, come racconta Primo Levi in Se questo è un uomo, ad Auschwitz per sei mesi di sua spontanea volontà gli portò la zuppa calda – rischiando ogni giorno di essere scoperto, e salvando letteralmente la vita di Primo e del suo amico Alberto Dalla Volta – viene ora raccontata a un pubblico giovane dallo storico Carlo Greppi attraverso una prospettiva inedita: quella delle scarpe di Lorenzo.
Baum contro l’Universo (e l’Universo vince ai punti)
di Marina Gersony
Woody Allen firma un romanzo spassoso e malinconico, una tragicommedia di ansie, humour ebraico, atmosfere newyorkesi e quotidiana sopravvivenza esistenzial-sentimentale. Leggere “Che succede a Baum?” è come infilarsi in una seduta di psicanalisi collettiva dentro una gastronomia ebraica dell’Upper West Side.














