Cultura e Società

L’indignato permanente, re delle cause “nobili” ma malato di integralismo morale

Opinioni

di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie]  Esiste una figura pubblica, molto diffusa nell’età – a tratti asociale – dei “social”, che è quella dell’indignato permanente. Chi ha pratica di comunicazioni online, non può non averlo incontrato. Più di una volta in vita sua, in tutta probabilità. L’indignato permanente è colui che è perennemente scandalizzato da ciò che sente, da quanto vede, soprattutto dall’opinione altrui.

Theodor Herzl

Democratico, inclusivo, multireligioso: ecco lo Stato degli ebrei immaginato da Herzl

Libri

di Fiona Diwan
«Più a lungo l’antisemitismo rimane latente, più violenta sarà la sua deflagrazione». Così scriveva Theodor Herzl nel 1896 nel suo Der Judenstaat, Lo stato degli ebrei, il testo che fondava il sionismo politico, e mai affermazione si è rivelata oggi più vera davanti a un incredulo mondo ebraico che a 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale si è ritrovato sotto choc davanti a una nuova esplosione di violenza e pregiudizio.

Gesù, un riformatore dell’ebraismo o il creatore di una nuova fede contrapposta? Il punto di vista ebraico

Libri

di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Uno dei temi più delicati della storiografia ebraica è il rapporto con il cristianesimo delle origini e con la figura del suo fondatore. Ormai è chiaro che la “separazione delle strade” fra le due religioni non avvenne di colpo al momento della predicazione di Gesù o dei suoi allievi più prossimi, ma per molti decenni e perfino per alcuni secoli,

Se le scarpe di un Giusto potessero parlare …

Libri

di Ilaria Myr
La storia di Lorenzo Perrone, il muradur (muratore) piemontese che, come racconta Primo Levi in Se questo è un uomo, ad Auschwitz per sei mesi di sua spontanea volontà gli portò la zuppa calda – rischiando ogni giorno di essere scoperto, e salvando letteralmente la vita di Primo e del suo amico Alberto Dalla Volta – viene ora raccontata a un pubblico giovane dallo storico Carlo Greppi attraverso una prospettiva inedita: quella delle scarpe di Lorenzo.

Baum contro l’Universo (e l’Universo vince ai punti)

Libri

di Marina Gersony
Woody Allen firma un romanzo spassoso e malinconico, una tragicommedia di ansie, humour ebraico, atmosfere newyorkesi e quotidiana sopravvivenza esistenzial-sentimentale. Leggere “Che succede a Baum?” è come infilarsi in una seduta di psicanalisi collettiva dentro una gastronomia ebraica dell’Upper West Side.

Lo sapevate che? Quando la scienza è donna (anche se gli uomini non vogliono)

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr
Numerose furono le donne ebree che svolsero un ruolo centrale nella ricerca scientifica. Se la storia di Rita Levi Montalcini è ormai arcinota, meno conosciuta è invece quella di Gertrude Elion (nella foto), che vinse nel 1988 il Nobel per la medicina grazie alle sue ricerche sull’aciclovir, un farmaco ad azione antivirale. Nata nel 1918 a New York da una famiglia di immigrati ebrei lituani, crebbe in un ambiente che valorizzava l’istruzione e la determinazione.

Le origini dell’umorismo ebraico italiano in mostra a Bologna

Personaggi e Storie

di Michael Soncin
Come interpretare e leggere le radici di una tradizione comica che ha attraversato i secoli? A darci le risposta è l’esposizione “La casa del ridere. Alle origini dell’umorismo ebraico. Pomponesco, Mantova e Modena 1891-1918”, visitabile al Museo Ebraico di Bologna fino all’11 gennaio 2026

Io, madre ebrea e le domande dei miei figli

Opinioni

di Dalia Gubbay
“Mamy, ma perché ci sono sempre quei signori con il fucile davanti alla nostra scuola?” Sono trent’anni che accompagno i miei figli a scuola, ogni mattina. Sono in sei, dunque i conti son presto fatti. Lo faccio fino alla maturità: un rito domestico che resiste al tempo.

A Birkenau, sulle tracce di vite interrotte (e, in lontananza, un leone ruggisce “mai più”)

Viaggi

Le voci dei partecipanti
La Judenrampe è defilata, lontana, in mezzo a villette, fango e stradine di campagna: la pioggia battente rende tutto desolato e severamente oscuro, gli ombrelli si toccano, il gruppo ondeggia, incespica, si urta, apre un varco affannato nella coscienza del proprio passato individuale: la Storia davanti ai propri occhi, spietatamente imperturbabile ci guarda da vicino, dal binario della rampa degli ebrei

“Nessuno ci ha visti partire”: una storia vera della serie Netflix svela l’anima nascosta della comunità ebraica del Messico

Spettacolo

di Marina Gersony
La miniserie ispirata al memoir di Tamara Trottner racconta il rapimento suo e di suo fratello da parte del padre negli anni ’60, il dramma della madre e la sua capacità di ribellarsi e il ruolo della comunità ebraica ashkenazita, tra patriarcato, controllo sociale, rispettabilità, fuga internazionale e il sogno dei kibbutz israeliani.