di Redazione
I 128 ostaggi rapiti il 7 ottobre e ancora a Gaza comprendono 109 uomini e 19 donne, tra cui due bambini sotto i 5 anni (Ariel e Kfir Bibas). Questo numero comprende 117 israeliani e 11 stranieri (8 dalla Thailandia, 1 dal Nepal, 1 dalla Tanzania e 1 franco-messicano). I corpi dei 36 non più in vita rimangono nelle mani di Hamas. Un israeliano è ancora disperso.
Attualità e news
Come è possibile che non si sappia niente del 7 ottobre? il racconto di una israeliana in Italia
di Redazione
Una storia incredibile rimbalzata da Instagram, a Facebook, al Web. Una coppia israeliana in vacanza a Napoli si trova di fronte a una scoperta sconvolgente. E si chiede: come è possibile che non si sappia di ciò che è accaduto in Israele il 7 ottobre?
Dati allarmanti dall’Antisemitism Worldwide Report 2023
di Anna Balestrieri
“Se le tendenze attuali continueranno, calerà il sipario sulla possibilità di condurre una vita ebraica in Occidente: indossare una stella di David, frequentare sinagoghe e centri comunitari, mandare i figli in scuole ebraiche, frequentare un club ebraico nel campus o parlare ebraico”.
Il 25 aprile le insegne della Brigata Ebraica a Bergamo
di E. Grisanti
Il 25 aprile le insegne della Brigata Ebraica, oltre a Roma e Milano, dove sono state purtroppo oggetto di ingiustificabili contestazioni, hanno sfilato per la prima volta anche lungo le strade di Bergamo, in occasione della manifestazione per la festa della Liberazione.
Il 16 maggio a Palazzo Marino un incontro sulle pietre d’inciampo
di Redazione
Interverranno docenti universitari di atenei italiani ed esteri, fra cui Salvatore Settis, per anni rettore della Scuola Normale Superiore di Pisa, per mettere in luce i molteplici aspetti di quello che è indubbiamente il più importante monumento diffuso europeo. Ci sono ormai in Europa più di 100.000 pietre d’inciampo.
Daniele Nahum: abbiamo sottovalutato l’antisemitismo di sinistra
di Ester Moscati
Daniele Nahum, consigliere comunale a Milano, impegnato in politica fin da giovanissimo, prima con i Radicali di Marco Pannella poi nel Partito Democratico, è oggi approdato all’area Riformista. Che cosa significa essere militante nell’area della sinistra e trovarsi in questo clima pesantemente anti-israeliano, antisionista e spesso antisemita
«Paura di invitare i miei genitori alla mia laurea? Non lo avrei mai pensato». Parla uno studente israeliano della Columbia
di Redazione
Questa testimonianza – riportata dal Forward nei giorni scorsi – evidenzia la complessità delle dinamiche presenti nei campus universitari e il conflitto emotivo che molti studenti affrontano mentre cercano di navigare tra ideali, identità e sicurezza personale. Una storia che si svolge come un capitolo oscuro nella lotta per la giustizia e la convivenza.
Emanuele Fiano: «Le battaglie si combattono dall’interno dei partiti»
di Ester Moscati
L’importanza di rappresentare le ragioni di Israele da dentro il PD, il più grande partito della Sinistra italiana. Essere ebrei di sinistra non è facile. Non lo è da molti anni, da quando per ragioni di geopolitica dopo la guerra dei Sei giorni i due schieramenti USA e URSS hanno “adottato” gli uni Israele e l’altro gli Stati arabi e la causa palestinese.
Prove di avvicinamento: l’Arabia Saudita arresta gli istigatori di odio anti-Israele online
di David Fiorentini
Oltre alla preoccupazione per la diffusione di propaganda estremista che possa radicalizzare la popolazione contro la famiglia reale, il governo teme di perdere consenso nel caso dovesse procedere nello sviluppo di relazioni con lo Stato ebraico.
La Camera dei Rappresentanti USA approva l’Antisemitism Awareness Act
di David Fiorentini
Il disegno di legge, mirato a contrastare le violenze che gli studenti ebrei stanno subendo in varie università, richiede l’adozione della definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) da parte del Dipartimento dell’Istruzione, nonché la sua codifica all’interno del Titolo VI del Civil Rights Act del 1964, la legge federale contro le discriminazioni.
A Milano, un presidio contro l’antisemitismo
di Nathan Greppi
Circa 200 persone si sono radunate domenica 5 maggio in Piazza Cordusio per il presidio contro l’antisemitismo organizzato da Daniele Nahum, consigliere comunale e già vicepresidente della Comunità Ebraica di Milano. Sul posto, oltre ad esponenti dell’ebraismo milanese e ai manifestanti iraniani, ucraini e georgiani, sono intervenuti i capigruppo di tutte le principali forze politiche milanesi, con la sola eccezione del Movimento Cinque Stelle.
Antisemitismo nei campus americani: nasce il kit per la segnalazione degli episodi
di Anna Balestrieri
Il Jewish National Fund-USA ha creato uno speciale kit di strumenti per segnalare direttamente all’incaricato di riferimento di ogni campus universitario qualsiasi episodio di antisemitismo, sia esso stato vissuto in prima persona o testimoniato.