Devar Torà / Dal peccato alla luce

Tetzavvè

8 febbraio 2014 – 8 adar I 5774

Devar Torà
La prima volta che un essere umano indossa degli abiti, nella Torà, sono delle foglie di fico, immediatamente dopo la colpa di Adamo ed Eva (Ber. 3:7). Gli abiti ritornano all’inizio della parashà di Tetzavvè (She. 28:2) nella prescrizione degli indumenti che i sacerdoti dovranno indossare nel loro servizio. In questo caso sono definiti “abiti di sacralità, per decoro e bellezza” (bigde qodesh lekhavod ultifaret). I primi indumenti dell’uomo servivano a coprire la vergogna, poi vennero le tuniche di pelle (kotnot ‘or). Il midrash nota la somiglianza tra ‘or, pelle, con la ‘ayn, e or, luce con la alef. Dal peccato, la vergogna, la pelle, al decoro, la bellezza, la luce. Il passo non è breve ma è possibile. (Rav R. Di Segni)

Halakhà
L’accensione dei lumi dello Shabbat non va eseguita troppo presto, perché deve essere riconoscibile che l’accensione avviene per onorare lo Shabbat. Il tempo minimo per l’accensione è un’ora proporzionale e un quarto prima del tramonto. Se si è acceso prima di questo tempo non si è usciti d’obbligo.  Pertanto si spengano i lumi e si accendano nuovamente recitando la berakhàh. In generale si faccia attenzione ad accendere dei lumi in grado di rimanere accesi sino al termine della cena. (Shemirat Shabbat kehilkatàh 43,12). (Rav A. Di Porto)