La Melokheya, il “piatto dei re” che dà sapore alle feste

di Ilaria Myr

Il nome è già un programma: in egiziano significa “ortaggio dei re” o “dei faraoni” perché il suo utilizzo si vuole risalga al tempo dei faraoni, quando uno di essi avrebbe bevuto, per riprendersi da una malattia, una zuppa fatta con le foglie di questa pianta simile alla malva piena di vitamine e fibre. Sembra, infatti, che abbia proprietà che possono rafforzare il sistema immunitario per aiutare a prevenire il cancro, l’invecchiamento precoce, l’osteoporosi, l’affaticamento, l’ipertensione e l’anemia. Se non è noto il motivo per cui in inglese è chiamata ‘malva degli ebrei’, sicuramente gli ebrei in Egitto – ma non solo loro – ne consumavano molta.
Questa zuppa è un classico delle feste ebraiche di casa mia, dove mio padre continua a prepararla: a Rosh ha Shanà – quando da noi egiziani è uso consumare cibi verdi in segno di speranza di un anno felice – e a Pesach in casa aleggia questo profumo di aglio e coriandolo, che danno un gusto inconfondibile a questa pietanza. Arricchita con carne, si mangia con il riso, ed è una vera delizia!

Preparazione

Fare un brodo con cipolla e la carne tagliata a pezzetti (sgrassarla un poco prima). Intanto, in una padella con un po’ d’olio fare un soffritto di aglio, coriandolo macinato e il ciuffo di coriandolo fresco sminuzzato. Una volta pronto il brodo, aggiungere la melokheya surgelata e la salsa di pomodoro. Aggiungere poi il fritto di aglio e coriandolo. Fare bollire il tutto per circa 40 minuti. Servire con il riso pilaf e se si vuole aggiungere un po’ di succo di limone. Buon appetito!
N.B.: per la versione vegetariana, fare il brodo solo con cipolla e la melokheya.

Ingredienti

800 gr. di melokheya surgelata
1 kg di muscolo
1 cipolla
2 cucchiai di coriandolo macinato
1 ciuffo di coriandolo fresco
Aglio (circa 7 spicchi)
Salsa di pomodoro