Ucraina

Il 4 e il 5 marzo a Roma e a Milano un evento dedicato alle donne che ancora una volta saranno dimenticate l’8 marzo

Eventi

di Redazione
Martedì 4 marzo a Roma  e mercoledì 5 marzo a Milano (Teatro Franco Parenti, via Pierlombardo 14) si terrà l’evento intitolato ‘Femminismo universale’. Donne israeliane, ucraine e iraniane racconteranno in prima persona gli orrori della violenza e delle torture disumane subite da parte di estremisti religiosi, jihadisti, terroristi e regimi totalitari.

Leopoli ebraica e il suo ospedale: un omaggio a una comunità scomparsa

Libri

di Anna Balestrieri
L’ospedale ebraico di Lviv nasce nel 1903 per la visione e l’impegno economico e organizzativo di Maurycy Lazarus (1832-1912). Dotato di un centinaio di posti letto di Medicina e di Chirurgia e di servizi ambulatoriali, è aperto ai pazienti, non solo ebrei e fornisce cure gratuite agli indigenti. Nel libro ‘Visionaries of Lviv’ l’omaggio alla sua storia e a una comunità ormai scomparsa.

Ebrei davanti alla mensa della JDC a Zaporizhzhya (allora Impero russo) nel 1921

La distruzione delle comunità ebraiche in Ucraina e dintorni (1918-1925): l’evento di Kesher

Kesher

di Anna Balestrieri
Volli ha sottolineato come l’ebraismo ucraino rappresenti un elemento cardine della storia ebraica europea, dato che la cosiddetta “zona di residenza” degli ebrei nell’Impero russo coincideva in gran parte con l’attuale Ucraina e regioni limitrofe. Volli ha ricordato che questa terra è stata patria di figure chiave della tradizione ebraica, dal Baal Shem Tov, a Lubavitch, da Golda Meir a Vladimir Jabotinsky e Lev Trotsky.

Zelensky accende i lumi di Channukah con i rabbini Chabad

Mondo

di Michael Soncin
Il presidente ebreo ucraino Volodymyr Zelensky ha acceso la Chanukiah assieme ai rabbini del paese, segnando terza volta in cui si celebra la festa delle luci, da quando l’Ucraina è in guerra con la Russia che ha invaso il paese su ordine di Putin

Ucraina: il figlio di un importante rabbino cade in battaglia

Mondo

di David Fiorentini
Il figlio di Rav Moshe Azman, leader della sinagoga Brodsky di Kiev, è morto in battaglia contro l’esercito russo poche settimane dopo essere stato arruolato. Azman e sua moglie avevano adottato Samborskyi all’età di 11 anni, dopo che il ragazzo era rimasto orfano

Chadad in Polonia ha organizzato un ritiro estivo per famiglie ebree ucraine

Mondo

di Francesco Paolo La Bionda
Dall’inizio dell’incursione russa in Ucraina, Chabad in Polonia ha aperto le sue porte alla comunità ebraica ucraina offrendo rifugio, trasporto, cibo kosher, assistenza medica, assistenza finanziaria e materiale, assistenza all’infanzia, servizi educativi e sociali, attività comunitarie e assistenza amministrativa e legale.

La comunità ebraica in Ucraina resiste a due anni dall’inizio del conflitto

Mondo

di Francesco Paolo La Bionda
Prima dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, la comunità ebraica ucraina contava circa 40.000 persone. Nonostante due anni di guerra, migliaia di ebrei ucraini sono ancora lì, a fronte di circa 13.000 che si sono rifugiati in Europa e alcune di migliaia in Israele, e sono determinati a rimanere.

Un sondaggio rivela: la maggioranza degli ucraini sta con Israele

Mondo

di Nathan Greppi
Secondo un sondaggio condotto tra il 29 novembre e il 9 dicembre dall’Istituto internazionale di sociologia di Kyiv (KIIS), il 69% degli ucraini sta con Israele, mentre soltanto l’1% simpatizza per la Palestina. Allo stesso tempo, il 18% degli intervistati ha detto sostenere allo stesso modo entrambe le parti. Il restante 12% non ha espresso preferenze.

 

Kherson allagata dopo la distruzione della diga di Kachovka

Ebrei ucraini in fuga verso la Polonia dopo il crollo della diga di Kachovka

Mondo

di Francesco Paolo La Bionda
Dopo il crollo della diga di Kachovka il 6 giugno scorso, gli ebrei ucraini residenti nelle aree allagate sono fuggiti verso la Polonia, dove il movimento Chabad ha predisposto un programma di aiuti a Varsavia, accogliendo i rifugiati, fornendo loro cibo, alloggi, vestiti e beni di prima necessità, oltre a garantire loro l’accesso alle funzioni religiose, come già fatto in occasione dei precedenti arrivi di ebrei in fuga dall’Ucraina.