di Redazione
L’autore della fake news su X sarebbe Simeon Boikov, che vive da un anno nel consolato russo di Sydney e ha chiesto asilo politico in Russia per evitare un mandato di arresto per presunta aggressione. La menzogna, che ha iniziato a promuovere circa un’ora dopo l’attacco, è diventata virale a mezzanotte grazie a numerosi account X antisemiti che nascondevano a malapena la loro gioia per il cognome ebraico dell’uomo.
social media
Israele è la nazione più attaccata sui social media
di David Fiorentini
Lo Stato ebraico ha addirittura ricevuto più critiche rispetto a regimi autoritari come l’Iran, la Corea del Nord e la Cina, e ha attirato almeno dieci volte più menzioni riguardo a violazioni dei diritti umani rispetto a qualsiasi altro paese.
Il contrasto all’antisemitismo e al linguaggio d’odio: una priorità per la società
di Ilaria Myr
‘Le vittime dell’odio’ era il titolo del convegno annuale dell’Oscad tenutosi martedì 16 maggio al Memoriale della Shoah di Milano alla presenza, fra gli altri, della senatrice Liliana Segre, del Ministro degli Interni Matteo Piantedosi e del Coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro.
Antisemitismo in Italia: nel 2022 crescono gli episodi nelle scuole
di Michael Soncin
La relazione annuale dell’Osservatorio Antisemitismo del Cdec rivela che l’odio antiebraico riemerge quando si presentano dei problemi nel tessuto sociale, politico ed economico. Ci sono poi picchi che coincidono con il 27 gennaio o quando gli ebrei sono al centro di alcune situazioni, come le vicende dell’Ucraina o quelle del Coronavirus.
La sua cucina ebraico-romanesca conquista il web: il caso del giovane Ruben Bondì, food blogger da milioni di follower
di David Zebuloni
Ha conquistato il web con il suo sorriso smagliante e quella parlata romana che fa venire fame solo ad ascoltarla. Cucina in balcone e interagisce con i passanti gridando loro “Ao, che te voi magnà?”. Stiamo parlando di Ruben Bondì, tra i più amati, seguiti, apprezzati e affermati Chef e Food Blogger (guai chiamarlo influencer) d’Italia.
“Antisemitism on Social Media”, presentato nuovo libro
di Nathan Greppi
Da diversi anni le espressioni dell’antisemitismo, e più in generale delle varie forme d’odio, si è sempre più spostata in rete, e in particolare sui social. Gli effetti che questo fenomeno può avere sono molti e complessi, e ad analizzarli nel dettaglio è il saggio Antisemitism on Social Media curato dalle ricercatrici Monika Hübscher e Sabine von Mering, che lavorano rispettivamente all’Università di Duisburg-Essen (Germania) e alla Brandeis University (USA).
Contro la delegittimazione di Israele sui social: gli influencer a lezione dal Ministero degli Esteri
di David Fiorentini
I giovani influencer, che complessivamente contano oltre 30 milioni di follower, saranno sottoposti a un fine addestramento in diplomazia e storia ebraica nel corso della prossima settimana.
Forum in Svezia su antisemitismo. Il primo ministro: “Servono misure concrete”
di Michael Soncin
Il focus del dibattito avvenuto il 13 ottobre, si è concentrato sulla memoria sfuggente della Shoah e sul come i social media stiano contribuendo all’aumento dell’antisemitismo.
Eliminare gli account di gruppi terroristici palestinesi: lo chiede l’ADL a Twitter
di Redazione
Il ceo dell’ADL Jonathan Greenblatt ha segnalato un account per la TV al-Aqsa di Hamas, un altro media di Hezbollah, al-Nour Radio, e due account attribuiti a Palestine TV, che secondo il Dipartimento di Stato è gestita dal gruppo terroristico della Jihad islamica.
Lily Ebert, 97 anni, racconta Auschwitz su Tik Tok con 1, 2 milioni di follower
di Ilaria Ester Ramazzotti
Instancabile, posta video di testimonianza sulla deportazione e comunica con il giovanissimo pubblico che anima il noto social network. Il suo caso è salito alle cronache della stampa britannica e internazionale.
Il Regno Unito chiede ai social media di adottare la definizione di antisemitismo dell’IHRA
di Ilaria Ester Ramazzotti
Il ministro per il digitale, la cultura, i media e lo sport Oliver Dowden ha chiesto che le cinque principali società e piattaforme di social media adottino e attuino la definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA).
Israele chiede ai social media di etichettare i contenuti antisemiti
di Ilaria Ester Ramazzotti
Il documento stilato dalla commissione invita i social media a seguire la definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA per stabilire se un contenuto è antisemita, anche nei casi in cui quel contenuto non violasse le regole aziendali contro l’odio già predisposte delle società.