Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Non c’è alcun riferimento specifico a questo precetto negli ultimi libri di Tanach, ma ci sono resoconti di raduni molto simili: cerimonie di rinnovamento del patto, in cui il re o un suo equivalente riuniva la nazione, leggendo la Torà o ricordando al popolo la sua storia, e invitandoli a riaffermare i termini del loro destino di popolo in alleanza con Dio.
Parashà
Parashà Ki Tavò. Storia e memoria, da sempre due pilastri dell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Si tratta di un lontano antenato, un “arameo errante”, ed è la storia dei nostri antenati. È una narrazione che spiega perché sono qui e perché il popolo a cui appartengo è quello che è e dov’è. Non c’era niente di lontanamente simile a questo nel mondo antico, e non c’è niente di simile oggi.
Parashat Ki Tetzé. Amore e rispetto delle leggi, i due ingredienti immancabili per una società equa
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La Torà quando usa l’associazione verbale per collegare la legge nella nostra parashà con la storia di Giacobbe e dei suoi figli nella Genesi, ci sta insegnando che la legge non è arbitraria. È radicata nell’esperienza della storia. La legge stessa è un tikkun, un modo per rimediare a ciò che è andato storto in passato.
Parashat Shofetim. L’umiltà è una virtù dei veri leader
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Umiltà significa vivere alla luce di ciò che è più grande di me. Quando Dio è al centro della nostra vita, ci apriamo alla gloria del creato e alla bellezza delle altre persone. Più piccolo è il sé, più ampio è il raggio del nostro mondo.
Parashat Ree. La gioia è nell’ebraismo l’emozione religiosa suprema
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ogni respiro che inspiriamo è lo spirito di Dio dentro di noi. Intorno in noi c’è l’amore che muove il sole e tutte le stelle. Siamo qui perché qualcuno ha voluto che lo fossimo. L’anima che celebra, canta.
Parashat Ekev. “Shemà”: l’ascolto, uno dei pilastri dell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
C’è qualcosa di profondamente spirituale nell’ascoltare. È la forma più efficace di risoluzione dei conflitti che conosco. Molte cose possono creare conflitto, ma ciò che lo sostiene è la sensazione, da parte di almeno una delle parti, di non essere state ascoltate.
Parashat Vaetchannan. Se si vuole cambiare il mondo, si deve iniziare dal perché
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
In Vaetkhannan Mosè dice alcune delle parole più ispiratrici mai pronunciate sul perché dell’esistenza ebraica. Questo è ciò che lo ha reso il grande leader trasformativo che è stato, e che ha avuto conseguenze per noi, nel qui, ed ora.
Parashat Devarim. Lo spirito rimane giovane se, come Mosé, condividiamo la nostra saggezza e diamo l’esempio
Appunti di parashà a cura di LidiaCalò
All’età di 120 anni, Mosè ha mostrato il significato della generatività, lasciando dietro di sé un’eredità che gli sarebbe sopravvissuta, e cosa significa essere un custode del significato, facendo appello a tutta la sua saggezza per riflettere sul passato e sul futuro, dando ai giovani il dono della sua lunga esperienza.
Parashat Mattot Maasè. L’individuo è libero e ha un’identità solo se fa parte di una comunità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Mosè non aveva ricevuto alcuna istruzione su tale eventualità, quindi chiese direttamente a Dio che si trovò a favore delle donne. “Le figlie di Tzelofkhad hanno ragione. Darai loro un’eredità tra i fratelli del loro padre e trasferirai così l’eredità del genitore”.
Parashat Chukat Balak. Dio è eterno, l’essere umano è effimero
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Miriam muore. Mosè e Aronne sono sopraffatti dal dolore. Mosè, per un momento, perde il controllo e a lui e ad Aaronne viene ricordato che anche loro sono mortali e moriranno prima di entrare nel paese. Eppure questa è, come diceva Maimonide, “la via del mondo”.
Parashat Shelach Lechà. La fede è il coraggio di rischiare
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La spiritualità ebraica vive in mezzo alla vita stessa, alla vita della società e delle sue istituzioni. Per crearla dobbiamo combattere due tipi di paura: la paura del fallimento e la paura del successo. La paura del fallimento è comune; la paura del successo è più rara ma non meno debilitante. Entrambi derivano dalla riluttanza a correre rischi.
Parashat Behaalotekhà. Sentire di fallire è comune fra chi cerca di cambiare il mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Questa Parashà, che racconta la disperazione di Mosè davanti alle lamentele del popolo, ci dice che la sensazione di fallimento non significa necessariamente che hai fallito. Significa solo che non ci sei ancora riuscito. Ancor meno significa che sei un fallito. Al contrario, il fallimento arriva a coloro che si prendono dei rischi; e la volontà di assumersi dei rischi è assolutamente necessaria se si cerca, per quanto piccolo, di cambiare il mondo in meglio.