ostaggi

L’inferno sotto Gaza e il ritorno alla tragedia: la storia di Eli Sharabi, che incontrerà Trump alla Casa Bianca

di Marina Gersony
L’ex ostaggio, liberato l’8 febbraio, in un’intervista di un’ora al canale Keshet 12 ha raccontato i dettagli della sua lunga prigionia nei tunnel di Gaza, affamato, incatenato, picchiato. E non lo fa per sé, ma per chi è ancora là sotto, intrappolato nell’oscurità. Lo fa per il suo giovane amico Alon Ohel e per tutti gli ostaggi ancora intrappolati. «Nessuno, nessuno, là sotto deve essere lasciato indietro. Nessuno va dimenticato».

Shaaban al-Sayed, il padre dell’ostaggio prigioniero di Hamas per quasi 10 anni: «Sembra un essere umano, ma non lo è più»

Israele

di Michael Soncin
Tra i sei ostaggi rilasciati a Gaza, c’erano anche Hisham al-Sayed e Avera Mengistu, liberati dopo un decennio di prigionia, nelle mani del gruppo terroristico di Hamas. Domenica sera, presso l’ospedale di Ichilov in Israele, si è tenuta una conferenza da parte dei parenti dei due ostaggi, in cui le toccanti testimonianze si sono alternate a momenti di gioia per il loro ritorno, ma anche di rabbia per il grave trauma subito.

 

L’accordo regge: liberati sei ostaggi israeliani da Gaza e restituito il corpo di Shiri Bibas

Israele

di Anna Balestrieri, da Gerusalemme
Sei ostaggi israeliani sono stati rilasciati sabato 22 febbraio dopo una lunga prigionia nelle mani di Hamas. Quattro di loro – Eliya Cohen, Omer Shem Tov, Tal Shoham e Omer Wenkert – tornano a casa dopo 505 giorni di prigionia. Gli altri due, Hisham al-Sayed e Abera Mengistu, sono stati liberati dopo quasi un decennio di detenzione a Gaza. Restituito anche il corpo di Shiri Bibas.

Quando l’odio espone le bare: la storia della famiglia Bibas e di Oded Lifshitz

Personaggi e Storie

di Marina Gersony
Una giovane madre terrorizzata con i due bimbi piccoli dai capelli rossi. Un uomo di 83 anni, un vero attivista per la pace. Sono le immagini e le storie dei quattro ostaggi di cui ieri Hamas ha restituito i corpi, in un circo della disumanità, a cui si è aggiunta la beffa di uno non restituito.  Israele è sempre più consapevole di essere di fronte a un nemico che non conosce alcuna pietà.

Ostaggi in pericolo: un resoconto dell’orrore, il grido delle madri e la crudeltà di Hamas

Israele

di Sofia Tranchina
Sono proprio le mamme le prime vittime del terrorismo psicologico di Hamas, l’organizzazione terroristica che gestisce i negoziati spostando nomi propri di persona tra la lista dei condannati e la lista di chi verrà liberato. Costrette a implorare compromessi difficili mentre il destino dei loro figli è una pedina nelle mani di chi governa, vengono trasformate in strumenti di pressione nel disegno utilitarista di Hamas, e sono in prima linea nella lotta per riportarli a casa.

Israele: giovedì la restituzione dei corpi di quattro ostaggi e sabato di sei vivi. Hamas: “fra i morti i Bibas”

Israele

di Anna Balestrieri
Fra i quattro corpi ci sarebbero quelli di  Shiri Bibas e i suoi figli Ariel (6 anni) e Kfir (2 anni). La tragica notizia è stata data dai media italiani mentre quelli israeliani ancora non si sbilanciano. Si ritiene che i sei che verranno liberati sabato siano gli ultimi ostaggi vivi della lista di quelli da liberare nella prima fase.

 

Liberati altri tre rapiti israeliani, solito nauseante show dei terroristi palestinesi

Israele

di Anna Balestrieri
Secondo quanto riportato, i tre uomini hanno subito abusi fisici e psicologici, vivendo nell’angoscia per la sorte dei loro cari e privati di cure mediche essenziali. Dekel-Chen è stato torturato e ha riportato cicatrici evidenti sul corpo, Horn è stato costretto a registrare un video parlando del fratello Eitan, senza sapere se fosse vivo o morto. Troufanov è stato tenuto in isolamento.

poster ostaggi israeliani (foto ©Anna Balestrieri)

Israele-Hamas: lavori in corso per mantenere la tregua e la liberazione degli ostaggi sabato

Mondo

di Anna Balestrieri
Alcune questioni pendenti sono state risolte grazie agli sforzi congiunti di Egitto, Qatar e dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. Israele ha approvato l’ingresso nella Striscia di carburante e attrezzature mediche. Se giovedì dovesse arrivare il consenso israeliano, Hamas potrebbe annunciare venerdì i nomi dei tre ostaggi da rilasciare il giorno successivo.

Hamas

Accordo a rischio: gli ultimatum di Hamas e di Trump

Mondo

di Sofia Tranchina
Lunedì 10 febbraio Hamas ha annunciato che il rilascio dei tre ostaggi previsto per sabato 15 verrà posticipato “fino a nuovo avviso”, accusando Israele di aver violato gli accordi per il cessate il fuoco e Trump di aver mosso proposte di pulizia etnica della striscia di Gaza.

Israele attende da Hamas la lista degli ostaggi da liberare domani. Ma teme una violazione dell’accordo dopo le dichiarazioni di Trump

Israele

di Redazione
Tra gli ostaggi potenzialmente interessati ci sono sette uomini di età compresa tra i 50 e gli 85 anni, tra cui Ohad Ben Ami, Eliyahu Sharabi e Itzik Elgert. Altri dieci ostaggi, considerati malati o feriti, sono sulla lista, tra cui Avraham Mengistu e Hisham al-Sayed, detenuti a Gaza da quasi un decennio. Potrebbero anche essere liberati Shiri e i bambini Bibas, ma non si sa se vivi o morti.