Su un palco, i terroristi di Hamas con quattro bare e dietro di loro un grande manifesto con Beniamin Nethanyahu ritratto come un vampiro e le immagini di Shiri Bibas (34 anni), Ariel Bibas (6 anni), Kfir Bibas (due anni) e Oded Lifshitz (85 anni). Di quest’ultimo sono stati identificati i resti e si è saputo che è stato ucciso dalla jihad Islamica durante la prigionia.
ostaggi israeliani
Ostaggi incatenati ai piedi per mesi, l’isolamento, la fame come strumento di tortura: gli ostaggi liberati raccontano
di Ilaria Myr
“Ci sono ostaggi che non possono muoversi. Sono stati incatenati ai piedi per mesi, al buio”, rivela uno degli ex ostaggi. “All’inizio pensavamo che fosse per paura che stessimo cercando di scappare o di ribellarci. Poi abbiamo capito che tutto veniva fatto per umiliarci e torturarci fisicamente e psicologicamente”.
500 giorni di agonia: un digiuno di 500 minuti per accelerare l’accordo sugli ostaggi
di Anna Balestrieri
Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi ha dichiarato un digiuno di 500 minuti per lunedì 17 febbraio, in solidarietà con gli ostaggi, dalle 11:40 fino alle 20:00, ora locale. L’evento si sta svolgendo oggi, 17 febbraio 2025, in via Azza a Gerusalemme, per segnare i 500 giorni dall’assalto di Hamas del 7 ottobre 2023.
Sofferenza strumentalizzata: la manipolazione di Hamas e la coraggiosa condanna degli intellettuali arabi liberali
di Anna Coen
Dopo la liberazione degli ostaggi israeliani in gravi condizioni fisiche, sono state diffuse fake news volte a incolpare Israele per trattamenti analoghi sui palestinesi. Una strategia di comunicazione di Hamas, criticata però da molti giornalisti e intellettuali arabi.
Liberazione ad alto prezzo: le testimonianze strazianti degli ostaggi israeliani e il dramma di chi è ancora prigioniero
di Anna Coen
Affamati deliberatamente, lasciati scalzi per tutta la durata della prigionia, torturati fisicamente, spesso isolati e senza mai uscire dal tunnel: sono dettagli terribili quelli che cominciano a emergere dai racconti dei tre ostaggi liberati l’8 febbraio da Gaza, che fanno temere per le condizioni degli ostaggi ancora prigionieri.
Rilascio degli ostaggi tra dure polemiche: emaciati e denutriti, sono l’ombra di loro stessi
di Anna Balestrieri
Tre ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre 2023 sono stati rilasciati sabato da Hamas dopo 16 mesi di prigionia. Eli Sharabi, 52 anni, Or Levy, 34, e Ohad Ben Ami, 56, sono apparsi estremamente magri e debilitati mentre venivano consegnati alla Croce Rossa nella città di Deir al-Balah, a Gaza.
Gli ostaggi liberati sabato 1 febbraio sono Ofer Calderon, Keith Siegel e Yarden Bibas
di Redazione
Siegel, 65 anni, è stato fatto prigioniero insieme alla moglie Aviva del Kibbutz Kfar Aza. La moglie è stata liberata nel novembre 2023. Calderon, 54 anni, e i suoi due figli, Erez e Sahar, sono stati rapiti dal Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre; i ragazzi sono stati liberati durante l’ultimo cessate il fuoco. Bibas, 35 anni, è stato rapito dal kibbutz Nir Oz separatamente dalla moglie e dai figli, Shiri, Ariel e Kfir, per la cui sorte c’è molta preoccupazione. Yarden è stato ferito durante il rapimento.
Israele: questa settimana doppio rilascio di ostaggi da Gaza
di Anna Balestrieri
Nonostante il timore che l’intransigenza nella trattativa potesse mettere a repentaglio il processo, la determinazione del governo israeliano ha invece accelerato il ritorno degli ostaggi. Giovedì 30 gennaio verranno rilasciate Agam Berger, Arbel Yehoud e un altro ostaggio, mentre altri 3 verranno liberati sabato 1 febbraio.
Il corpo di Itay Svirsky recuperato a Gaza: l’IDF indaga sulla tragica sorte degli ostaggi uccisi durante i raid
di Anna Coen
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato il recupero del corpo di Itay Svirsky, un ostaggio israeliano ucciso durante la sua prigionia a Gaza. L’operazione si aggiunge alla tragica scoperta di altri ostaggi assassinati da Hamas, probabilmente durante attacchi aerei israeliani su obiettivi sotterranei. Questa doppia tragedia illumina il costo umano di un conflitto brutale e riporta al centro del dibattito la difficile realtà degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
L’IDF mostra il tunnel “degli orrori” dove erano tenuti prigionieri i sei ostaggi assassinati di recente da Hamas
di Redazione
Il tunnel in cui sono stati ritrovati i corpi è uno stretto passaggio di 120 metri che collegava parti di una vasta rete sotterranea nel quartiere di Tel Sultan. All’interno del tunnel, situato a circa 20 metri di profondità, l’IDF ha trovato cibo, acqua, un secchio usato come gabinetto di fortuna, numerose bottiglie di urina, materassi e caricatori di fucili d’assalto, oltre a grandi macchie di sangue sul terreno, dove sono stati uccisi gli ostaggi.
Israele: nei giorni dei funerali, il paese si stringe attorno ai familiari degli ostaggi freddati da Hamas
di Anna Balestrieri
Lunedì 2 settembre, in Israele, migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di quattro dei sei ostaggi assassinati da Hamas a Rafah, dopo che i loro corpi sono stati recuperati dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) nella notte tra sabato e domenica. Il dolore per la perdita di questi innocenti è stato accompagnato dalla rabbia nei confronti del governo.
Israele recupera i corpi di sei ostaggi a Gaza: lutto, rabbia e speranza per il rilascio dei prigionieri rimasti
di Anna Balestrieri
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato di aver recuperato i corpi di sei ostaggi israeliani durante un’operazione notturna a Khan Younis. Gli ostaggi sono stati identificati come Yoram Metzger, Alexander Dancyg, Avraham Munder, Chaim Peri, Nadav Popplewell e Yagev Buchshtab.













