di Associazione Italia Israele di Milano
Martedì 27 maggio 2025 ore 20.30. Incontro con Jonathan Sierra, attivista sociale
in collegamento da Gerusalemme. Un’analisi e un approfondimento sulla società israeliana nel momento storico che sta vivendo.
guerra
Capitalismo di guerra: la sfida della sicurezza al diritto internazionale. Giovedì 22 maggio a Milano la presentazione del libro
di Davide Cucciati
Viviamo in una fase storica in cui la competizione economica internazionale assume progressivamente i caratteri di una guerra, sebbene combattuta con strumenti differenti. Il recente saggio di Alberto Saravalle e Carlo Stagnaro, analizza con acutezza questo mutamento di paradigma. La presentazione sarà giovedì 22 maggio alle 18.30 al Centro Internazionale di Brera. Interverrà Mario Monti, gli autori con la moderazione di Danilo Taino.
Le vittime dell’esercito israeliano e degli attentati ricordate dalla Comunità Ebraica di Milano
di Michael Soncin
«Anche quest’anno ci riuniamo per Yom HaZikaron. È un anno molto triste con centinai di soldati caduti. Tutte le famiglie in Israele conoscono qualche soldato che è caduto in guerra». Con queste parole Sara Modena, assessore alla cultura della Comunità Ebraica di Milano, ha aperto l’evento online a cura di Kesher, in occasione di Yom HaZikaron.
Valsesia, la “Terra Promessa” in provincia di Vercelli, è la nuova casa degli israeliani in fuga dal conflitto
di Pietro Baragiola
In un territorio a rischio di desertificazione demografica, un ebreo italiano residente in Israele ha sviluppato il progetto Baita per accogliere i tanti israeliani che stanno lasciando il Paese. Nel 2024 più di 80 famiglie si sono trasferite e 400 di loro sono soci del Progetto. Un esempio di iniziativa e integrazione con la gente della zona, che apprezza questa novità.
Il New York Times minimizza sistematicamente le violenze di Hamas: l’analisi di un docente della Yale
di Michael Soncin
Notizie che non fanno altro che influenzare erratamente l’opinione pubblica su larga scala, soprattutto quando a diffonderle è uno dei quotidiani più letti al mondo: il New York Times. A fronte di 1561 articoli analizzati, tra il 7 ottobre 2023 e il 7 giugno 2024, è emersa prevalentemente una narrazione a senso unico dove gli Israele viene descritto come l’aggressore principale e i palestinesi il popolo che soffre.
Un’esperienza unica, la più bella della mia vita
di Yoram Ortona
Dopo il pogrom del 7 ottobre 2023 in Israele, compiuto dall’organizzazione terroristica palestinese Hamas, sono andato a Tel Aviv nel mese di novembre, deciso a fare qualcosa per quel paese. Ho ripetuto più volte l’esperienza di volontariato nel corso dell’anno
Quando Trump firmò gli Accordi di Abramo… Un ritorno che fa sperare nella pace regionale? Forse sì
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Quando sentiamo parlare di “pericolo per la democrazia” riferito alla vittoria elettorale di Donald Trump, ricordiamoci che cosa è stato Barack Obama per l’America, per il mondo e in modo particolare contro Israele.
Rilascio di ostaggi israeliani: si riaccende la speranza con una proposta mediata dall’Egitto
di Redazione
Dopo le trattative a Doha è arrivata una proposta dall’Egitto, per mano del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che prevede un cessate il fuoco a Gaza, limitato, di due giorni, per lo scambio di quattro ostaggi con prigionieri palestinesi, che sarà poi seguita da ulteriori negoziati di dieci giorni.
A un anno dalla tragedia, si continua a puntare il dito su Israele come unico colpevole della guerra
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] È passato un anno. Tempo di bilanci? Temo che sia ancora presto. Molte cose sono cambiate dalla terribile strage del 7 ottobre. Ma quella soluzione che tutti sogniamo, il ritorno della calma nel Sud e nel Nord di Israele, la restituzione degli ostaggi
Israele, fuoco su (quasi) ogni confine
di Anna Balestrieri
Domenica notte, una serie di presunti attacchi aerei israeliani ha colpito diverse aree della Siria centrale. Mentre continuano i lanci di missili e droni dal sud del Libano, e si apre il fornte della Giordania, dopo un attacco terroristico al valico di Allenby, in cui sono morti tre israeliani.
Grazie al fatto che Israele esiste, gli ebrei non sono più vittime dei tempi bruti e dei venti di follia
di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Abbiamo avuto altri momenti difficili in passato. Ma questo 5784 promette di essere il più duro da decenni a questa parte. Eppure, mentre si avvicinano Rosh haShanah, Kippur e la stagione delle feste autunnali, nonostante le difficoltà che il futuro ci presenterà, è forse giunto il momento di rasserenarci
Gitai sbarca a Venezia col nuovo film “Perchè la guerra” ? Non un film bellico, ma un dialogo fra Einstein e Freud
di Roberto Zadik
Solo un autore originale e, spesso, assai polemico come il regista israeliano Amos Gitai poteva parlare di guerra senza mostrare immagini belliche ma mettendo in dialogo due colossi come Albert Einstein e Sigmund Freud. Accade nella sua nuova fatica ‘Why War’ (perché la guerra) che verrà presentato all’imminente Mostra del Cinema di Venezia sabato sera 31 agosto nella categoria delle pellicole fuori concorso.