Donald Trump

sito di Natanz in Iran colpito

Emanuele Ottolenghi: “Israele non solo ha seriamente danneggiato il programma nucleare iraniano, ma ha reso al regime molto più difficile ricostruirlo”

Mondo

di Francesco Paolo La Bionda
Il conflitto tra Israele e Iran, che ha visto lo Stato ebraico e gli Stati Uniti infliggere seri danni al programma nucleare del regime di Teheran, è un evento storico che sta già avendo profonde ripercussioni. Per approfondirne le implicazioni e analizzarne i dettagli, abbiamo intervistato Emanuele Ottolenghi, politologo e saggista italiano specializzato in Medio Oriente, terrorismo e antisemitismo.

Il dissidente Ashkan Rostami: “In Iran abbiamo più paura del cessate il fuoco che della guerra. Netanyahu? Ha dato un grande aiuto al popolo”

Personaggi e Storie

di Davide Cucciati
Ashkan Rostami è uno dei più autorevoli esponenti della diaspora iraniana in Europa: rappresenta all’estero il Partito Costituzionalista dell’Iran e da tempo prende parte al Consiglio di Transizione dell’Iran. La sua voce, spesso ospite di testate internazionali, offre un quadro lucido e spietato del dissenso iraniano. Qui un’intervista, in cui ci racconta che cosa pensano gli iraniani di Trump e Netanyahu, e di quanto l’occidente non capisca il pericolo dell’IRGC.

Usa: per la maggioranza degli elettori ebrei Trump sta sbagliando in politica estera

Mondo

di Nina Prenda
Il sondaggio condotto da GBAO Strategies tra gli elettori ebrei ha rilevato che il 52% degli intervistati afferma che la parola “antisemita” descrive molto o abbastanza bene il presidente degli Stati Uniti, e quasi il 70% ha detto lo stesso per le parole “fascista” e “razzista”. Inoltre, il 74% degli intervistati disapprova il lavoro che Trump sta facendo come presidente, e il 49% afferma che i tagli ai finanziamenti alle università hanno aumentato l’antisemitismo.

Tump in Medio Oriente: la verità dietro le strette di mano del presidente americano con i grandi leader del mondo arabo

Mondo

di David Zebuloni
“L’estrema variabilità con cui cambia opinioni e posizioni dipende esclusivamente da chi è in grado di concludere con lui i migliori affari”. Così Chen Kertcher, vicedirettore del Dipartimento di Medio Oriente e Scienze Politiche dell’Università di Ariel ed esperto di conflitti internazionali, spiega la strategia che sta dietro al viaggio di Trump in Medio Oriente.

Cinque ostaggi raccontano la prigionia alla CBS e chiedono Trump: “salva gli ostaggi”

Personaggi e Storie

di Maia Principe
Yarden Bibas, Keith e Aviva Siegel, Agam Berger e Tal Shoham hanno raccontato durante la trasmissione 60 Minutes le terribili condizioni in cui sono stati tenuti nei tunnel di Gaza, costretti a guardare le violenze sessuali e le torture, con pochissimo cibo, acqua stagnante e con torture psicologiche continue. Appellandosi al presidente americano per fare cessare la guerra e riportare gli ostaggi a casa.

Gaza: l’ipotesi di trasferimento forzato in Siria, Sudan e Somalia. Reazioni internazionali contrastanti al piano Trump

Mondo

di Nina Deutsch
Milioni di persone potrebbero essere spostate da Gaza: come rivela un’inchiesta della CBS News, l’amministrazione Trump e il governo israeliano avrebbero discusso la possibilità di trasferire i due milioni di abitanti della Striscia in altri Paesi, tra cui Siria, Sudan e Somalia. Mentre i leader arabi hanno approvato il piano dell’Egitto: la creazione di un comitato di tecnocrati indipendenti per amministrare Gaza, e poi restituire il controllo all’Autorità Nazionale Palestinese.

Hamas

Accordo a rischio: gli ultimatum di Hamas e di Trump

Mondo

di Sofia Tranchina
Lunedì 10 febbraio Hamas ha annunciato che il rilascio dei tre ostaggi previsto per sabato 15 verrà posticipato “fino a nuovo avviso”, accusando Israele di aver violato gli accordi per il cessate il fuoco e Trump di aver mosso proposte di pulizia etnica della striscia di Gaza.

La Riviera di Gaza: una provocazione fantasiosa? Ne parla Kobi Michael

Mondo

di Sofia Tranchina
Il mondo si è diviso tra chi ha preso sul serio la proposta e ha reagito con grande indignazione, e chi ha ritenuto si trattasse solo di un bluff per cambiare le regole di negoziazione e ha cercato di ridimensionare le affermazioni del presidente americano. Ne ha parlato il professor Kobi Michael, ricercatore senior presso l’Institute for National Security Studies (INSS) di Tel Aviv e il Misgav Institute for National Security and Zionist Strategy durante un incontro online.