di Nina Prenda
Il sondaggio condotto da GBAO Strategies tra gli elettori ebrei ha rilevato che il 52% degli intervistati afferma che la parola “antisemita” descrive molto o abbastanza bene il presidente degli Stati Uniti, e quasi il 70% ha detto lo stesso per le parole “fascista” e “razzista”. Inoltre, il 74% degli intervistati disapprova il lavoro che Trump sta facendo come presidente, e il 49% afferma che i tagli ai finanziamenti alle università hanno aumentato l’antisemitismo.
Donald Trump
Tump in Medio Oriente: la verità dietro le strette di mano del presidente americano con i grandi leader del mondo arabo
di David Zebuloni
“L’estrema variabilità con cui cambia opinioni e posizioni dipende esclusivamente da chi è in grado di concludere con lui i migliori affari”. Così Chen Kertcher, vicedirettore del Dipartimento di Medio Oriente e Scienze Politiche dell’Università di Ariel ed esperto di conflitti internazionali, spiega la strategia che sta dietro al viaggio di Trump in Medio Oriente.
Hamas libera l’ostaggio israelo-americano Edan Alexander come gesto di buona volontà verso Trump
di Anna Balestrieri
Alexander è stato liberato come gesto di distensione verso gli Stati Uniti, poco prima della visita di Donald Trump in Medio Oriente. La trattativa si è svolta direttamente tra USA e Hamas in Qatar, senza coinvolgimento diretto di Israele, che è stato informato solo a decisione presa.
Trump dice che meno di 24 ostaggi sono ancora vivi
di Nina Prenda
Da quanto emerge, durante i colloqui con gli ostaggi rilasciati è emerso che 24 rapiti fossero ancora in vita ma ora il numero è probabilmente inferiore.
Cinque ostaggi raccontano la prigionia alla CBS e chiedono Trump: “salva gli ostaggi”
di Maia Principe
Yarden Bibas, Keith e Aviva Siegel, Agam Berger e Tal Shoham hanno raccontato durante la trasmissione 60 Minutes le terribili condizioni in cui sono stati tenuti nei tunnel di Gaza, costretti a guardare le violenze sessuali e le torture, con pochissimo cibo, acqua stagnante e con torture psicologiche continue. Appellandosi al presidente americano per fare cessare la guerra e riportare gli ostaggi a casa.
Gaza: l’ipotesi di trasferimento forzato in Siria, Sudan e Somalia. Reazioni internazionali contrastanti al piano Trump
di Nina Deutsch
Milioni di persone potrebbero essere spostate da Gaza: come rivela un’inchiesta della CBS News, l’amministrazione Trump e il governo israeliano avrebbero discusso la possibilità di trasferire i due milioni di abitanti della Striscia in altri Paesi, tra cui Siria, Sudan e Somalia. Mentre i leader arabi hanno approvato il piano dell’Egitto: la creazione di un comitato di tecnocrati indipendenti per amministrare Gaza, e poi restituire il controllo all’Autorità Nazionale Palestinese.
Accordo a rischio: gli ultimatum di Hamas e di Trump
di Sofia Tranchina
Lunedì 10 febbraio Hamas ha annunciato che il rilascio dei tre ostaggi previsto per sabato 15 verrà posticipato “fino a nuovo avviso”, accusando Israele di aver violato gli accordi per il cessate il fuoco e Trump di aver mosso proposte di pulizia etnica della striscia di Gaza.
La Riviera di Gaza: una provocazione fantasiosa? Ne parla Kobi Michael
di Sofia Tranchina
Il mondo si è diviso tra chi ha preso sul serio la proposta e ha reagito con grande indignazione, e chi ha ritenuto si trattasse solo di un bluff per cambiare le regole di negoziazione e ha cercato di ridimensionare le affermazioni del presidente americano. Ne ha parlato il professor Kobi Michael, ricercatore senior presso l’Institute for National Security Studies (INSS) di Tel Aviv e il Misgav Institute for National Security and Zionist Strategy durante un incontro online.
Israele attende da Hamas la lista degli ostaggi da liberare domani. Ma teme una violazione dell’accordo dopo le dichiarazioni di Trump
di Redazione
Tra gli ostaggi potenzialmente interessati ci sono sette uomini di età compresa tra i 50 e gli 85 anni, tra cui Ohad Ben Ami, Eliyahu Sharabi e Itzik Elgert. Altri dieci ostaggi, considerati malati o feriti, sono sulla lista, tra cui Avraham Mengistu e Hisham al-Sayed, detenuti a Gaza da quasi un decennio. Potrebbero anche essere liberati Shiri e i bambini Bibas, ma non si sa se vivi o morti.
Trump a Netanyahu: “Controlleremo Gaza e la faremo rinascere, diventerà la Riviera del Medio Oriente”
di Anna Balestrieri
Uno dei punti più sorprendenti dell’incontro è stato l’accenno alla proposta di Trump di un possibile coinvolgimento americano nella gestione di Gaza, prevedendo una “proprietà a lungo termine” della Striscia.
Netanyahu a Washington: si spera nella realizzazione della seconda fase del cessate il fuoco
di Anna Balestrieri
Le trattative sulla seconda fase dell’accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco, che prevedono il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza e dal corridoio di Philadelphi, sono in corso e stanno, secondo il presidente americano Trump, progredendo, ma Netanyahu sembra riluttante ad attuarle senza prima eliminare Hamas. Le autorità israeliane puntano a trasformare queste negoziazioni in un processo più ampio di normalizzazione regionale.
La Giordania chiede l’espulsione di Ahlam al-Tamimi, la mente dell’attentato alla pizzeria Sbarro
di Redazione
Tamimi era stata condannata in Israele nel 2003 a 16 ergastoli per l’attentato alla pizzeria: aveva effettuato una ricognizione del luogo e condotto il terrorista con la cintura esplosiva. Rilasciata nello scambio per il rilascio del soldato Gilad Shalit, dal 2011 ha vissuto liberamente in Giordania, dove ha la cittadinanza, ospitando un programma televisivo, tenendo conferenze e facendo numerose apparizioni pubbliche per esaltare l’attentato.