Gaza Humanitarian Foundation: che cosa sappiamo? Conferenza stampa con il presidente esecutivo Johnnie Moore Jr.

Mondo

di Sofia Tranchina
Tra grandi successi e affermazioni ambigue, il presidente della controversa organizzazione americana risponde ai giornalisti. Da una sala conferenze a Bruxelles, il Reverendo Johnnie Moore Jr –  ex consigliere spirituale evangelico di Donald Trump e oggi Executive Chairman della Gaza Humanitarian Foundation – ha presentato a una platea di giornalisti europei il più discusso sistema di distribuzione alimentare operativo nella Striscia di Gaza.

Ancora vivi, ma per quanto? Gli ostaggi Bar Kupershtein e Maxim Herkin implorano un accordo definitivo nel nuovo video di Hamas

Israele

di Pietro Baragiola
Continua il terrorismo psicologico di Hamas: il 3 luglio il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha autorizzato la pubblicazione di una clip che mostra Bar Kupershtein e Maxim Herkin, ancora in vita e tenuti prigionieri a Gaza dai terroristi di Hamas. Il filmato è stato inviato all’associazione ad aprile e fa parte di un lungo video di propaganda creato dai media di Hamas in cui compaiono anche altri prigionieri che implorano di essere liberati.

“Hamas spara ai civili vicino ai centri di distribuzione, per fare credere che sia l’IDF”: i residenti di Gaza raccontano la situazione reale nei centri della Gaza Humanitarian Foundation

Mondo

di Pietro Baragiola
In queste registrazioni due residenti di Gaza raccontano ad un ufficiale dell’Amministrazione di coordinamento e collegamento (CLA) come l’organizzazione terroristica Hamas compia atti di terrorismo, propaganda e manipolazione con l’obiettivo di sabotare e interrompere le attività di distribuzione degli aiuti umanitari lungo la Striscia.

poster ostaggi israeliani (foto ©Anna Balestrieri)

Verso una tregua a Gaza? Segnali di apertura tra Hamas, Israele e Stati Uniti

Mondo

di Anna Balestrieri
La proposta di tregua prevede: lo scambio di prigionieri (10 ostaggi vivi e18 corpi in cambio di terroristi palestinesi); ritiro dell’IDF alle posizioni precedenti al 2 marzo; ripristino del meccanismo ONU per gli aiuti umanitari; impegno a proseguire i negoziati anche nel caso in cui non si arrivi subito a un’intesa complessiva sulla fine della guerra.

A cuore scoperto e con mente aperta. Leggi, guarda, stupisci… e qualcosa cambierà

Libri

di Redazione
Romanzi, saggi, memoir, biografie… Ma anche libri per ragazzi, d’arte, fotografia. Ottanta titoli per capire il nostro tempo esercitando la razionalità e la riflessione. Ma anche per emozionarsi, divertirsi, evadere da un momento difficile e ansiogeno. Leggere per sognare, per immergersi in “vite che non sono la mia” o, al contrario, riconciliarsi con il proprio Sé profondo

Il cilindro di Ciro (Foto: Kaaveh Ahangar/Wikimedia Commons)

Il Cilindro di Ciro il Grande, simbolo di tolleranza religiosa e diritti umani

Personaggi e Storie

di Lia Mara
Il Cilindro – spesso presentato come la prima dichiarazione dei diritti umani della storia- autorizzava le genti deportate in Persia a fare ritorno alle proprie terre d’origine, a ricostruire i templi e a riprendere il loro culto. Fra questi anche gli ebrei in esilio dopo la conquista del Regno di Giuda da parte di Nabucodonosor II. Fu una scelta politica che segnò la fine dell’ esilio babilonese.

(Foto: Tintoretto, Mosé colpisce la roccia)

Parashat Chukkat. Un leader e profeta come Mosè era prima di tutto un essere umano che soffre per il lutto dell’amata sorella

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Sì, Mosè fece cose che non avrebbe dovuto fare. Colpì la roccia, disse “noi” invece di “Dio”, perse la pazienza col popolo. Ma la vera storia è quella di Mosè essere umano, travolto dal dolore, vulnerabile, esposto, immerso in un vortice di emozioni, improvvisamente privato della presenza di sua sorella che era stata la nota di fondo più profonda della sua vita.

Parashat Korach. Il vero leader non si pone sopra gli altri, ma deve guidarli come un gruppo

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Korach pensava che i leader fossero coloro che si innalzano sopra l’assemblea. Aveva ragione nel dire che questo tipo di sovrano non ha posto nel giudaismo. Siamo tutti chiamati a essere servi di Dio. La leadership non riguarda lo status, ma la funzione. Senza leadership, il popolo ebraico è solo un popolo, un gruppo etnico, non una nazione santa.

Parashat Shelach Lechà. Il compito dell’ebraismo non è isolarsi, ma essere coinvolto nel mondo

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le spie non volevano contaminare l’ebraismo portandolo a contatto con il mondo reale. Cercavano l’eterna infanzia della protezione divina e la luna di miele senza fine del Suo amore avvolgente. C’è qualcosa di nobile in questo desiderio, ma anche qualcosa di profondamente irresponsabile che demoralizzò il popolo e provocò l’ira di Dio.

Rev. Albert Lee Wagner, "Flee from Egypt", 1975

Parashat Behaalotekhà. Il vero leader è colui che ispira gli altri e li responsabilizza

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo riguarda la responsabilità diffusa, il far contare ogni individuo, la costruzione di squadre coese basate su una visione condivisa, l’educazione delle persone al massimo del loro potenziale, e il valore del confronto onesto e della dignità del dissenso. È questa la cultura che i rabbini hanno instillato nei secoli della diaspora.

Come rientrare nel mondo del lavoro dopo una lunga pausa

JOB news

di Dalia Fano, responsabile JOB
Hai lasciato il lavoro per accudire un familiare, crescere dei figli, occuparti di una persona malata. Sei stata/o un/a caregiver. Nessuno ti ha pagato per questo lavoro, ma ti ha assorbito tempo, energie, competenze. Ora vuoi rientrare nel mondo del lavoro e ti trovi davanti a un foglio bianco, a un buco nero, quello che sul curriculum si chiama “gap”.

La locandina dell'evento del 29 gennaio del bené Berith sulla legge di Israele Stato ebraico

Israele: un appello del Bené Berith

Insider-Associazioni

di Bené Berith
Care Amiche e cari Amici, pochi giorni fa abbiamo ricevuto l’appello del Bené Berith Israele che ci chiedeva di  aiutarli ad assistere la popolazione israeliana colpita in questo difficilissimo momento. Distruzioni, morti e feriti hanno bisogno di interventi immediati.

Intitolato a Piero Sacerdoti il nuovo Largo all’angolo tra via S. Sofia e Corso Italia

News

di R. C.
Un’importante cerimonia è avvenuta mercoledì 11 giugno a Milano, per l’intitolazione a Piero Sacerdoti del nuovo Largo all’angolo  tra via S. Sofia e Corso Italia con la stazione S. Sofia M4 ,  alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi che ha tenuto il discorso di apertura e di una largo pubblico di amici .

 

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È l’agenda annuale che segue il calendario ebraico, lunare. È inviato a tutte le Comunità italiane. Riporta gli orari e le informazioni relativi alla vita ebraica e alle festività, le principali preghiere e le tradizioni. Per le sue caratteristiche di contenuto e struttura, è consultato dagli utenti ogni giorno, per tutto il corso dell’anno: una guida preziosa.

Bet Magazine è il mensile della Comunità ebraica di Milano. È la più antica testata ebraica italiana, fondata con il nome “Bollettino” nel 1945. Tratta argomenti di attualità, cultura, pensiero ebraico, eventi e cronache. Lo ricevono tutti gli ebrei milanesi, oltre a diverse centinaia di abbonati in Italia, in Israele e all’estero, ebrei e no.