Intervista esclusiva a Raiz, a Jewish in The City con i Radicanto

Taccuino

di Roberto Zadik

Fra i tanti eventi e appuntamenti di questo mese, grande attesa per “Jewish in The City”  che nel suo vasto programma, darà spazio anche alla musica e alle tematiche etniche, sociali e impegnate. Il 30 maggio dalle 21, al Teatro Dal Verme, si esibiranno il carismatico Raiz, ex leader degli Almamegretta, e la formazione dei Radicanto, gruppo barese formato dal suo ex chitarrista Giuseppe Di Trizio.

Il cantante napoletano, 49 anni compiuti lo scorso 29 aprile, si esibirà con tutta la sua energia nello spettacolo “Musica Immaginaria Mediterranea” intitolato come l’omonimo album e mescolando diversi generi e influenze culturali e di Paesi e popoli e dialetti diversi in una fusion molto coinvolgente e aperta a pensieri e suoni in dialogo fra loro. Canti sefarditi, salmi, brani in dialetto napoletano come la trascinante  “Gramigna” e ritmi nordafricani, arabi, israeliani, mediorientali completeranno il panorama sonoro e concettuale di questo spettacolo.

Raiz è un artista completo che ha collaborato in questi anni con grandi nomi della scena musicale italiana e internazionale, dai suoi concittadini Pino Daniele, geniale cantautore scomparso recentemente, fino a Teresa Di Sio, a Roy Paci o a Daniele Silvestri con cui ha duellato nel brano “Equlibrio precario” una delle tracce del recente “Scotch”. Tante le collaborazioni con formazioni e artisti esteri come gli Asian Dub Foundation e Stewart Copeland. Un personaggio versatile che, nei suoi vent’anni di carriera, è sulla scena dal 1991 quando assieme a Paolo Polcari, a Giovanni Mantice, a Gennaro T e a D.Rad fondarono gli “Almamegretta”, si è esibito anche coi “Massive Attack” cimentandosi nel mondo del cinema come attore e  autore di colonne sonore, fra cui “Passione” film dedicato alla canzone napoletana diretto dal grande John Turturro, divenuto famoso con film come “Fa la cosa giusta” di Spike Lee e “Il grande Lebowski” dei Fratelli Cohen. Con l’avvicinarsi del Festival e della serata musicale, abbiamo intervistato Raiz riguardo al suo nuovo progetto.

Ecco in anteprima l’intervista esclusiva.

Manca poco al Festival “Jewish in the city” e il 30 maggio al Teatro Dal Verme sarai protagonista della serata “Musica immaginaria Mediterranea”, di cosa si tratta?
È un progetto che curo da alcuni anni insieme all’ensemble barese Radicanto: ci divertiamo a far incontrare la musica popolare del sud Italia con quella sefardita alla ricerca di un ponte tra le varie culture del mediterraneo. Proponiamo sia composizioni originali che tradizionali.

Quali sono  le differenze fra il tuo attuale percorso musicale coi Radicanto e l’esperienza con gli Almamegretta? Quali artisti ti hanno ispirato maggiormente nella composizione delle canzoni? Che rapporto hai con la musica etnica e israeliana? 

Gli Almamegretta sono una band che mescola reggae, elettronica e melodia mediterranea, i Radicanto sono un gruppo di musica fondamentalmente acustica con grande attenzione alla tradizione. Se con l’espressione  “musica etnica” intendiamo tutto ciò che è fuori dal mainstream angloamericano o dal pop italiano, con questa musica ci sono cresciuto: a casa mia si ascoltava praticamente solo la canzone napoletana! Con la musica israeliana, specie con quella orientale ho un rapporto di confidenza particolare: il modo di cantare, i temi delle canzoni, il sentimento che trasuda da questo tipo di musica è molto simile a quello delle canzoni che fanno parte del mio patrimonio familiare.

 Sei ebreo: qual’è il tuo rapporto con la spiritualità e con Israele?
Nella mia vita c’è sempre stato posto per la spiritualità e nel corso degli anni è diventato sempre più ampio. Sono shomer shabbat, una cosa che custodisco gelosamente e che sta alla base del mio sentirmi un uomo libero nel tipo di mondo che viviamo oggi. Con Israele ho un rapporto familiare: mia moglie è israeliana!

Progetti e iniziative per i prossimi mesi, qualche anticipazione?
È appena uscito un nuovo disco degli Almamegretta dal titolo “Ennenne”, sto girando il nuovo film dei Manetti Bros. con un ruolo da attore co-protagonista e ho in mente un disco solista da realizzare tra Napoli e Tel Aviv.