L’energia inesauribile delle donne musiciste

Spettacolo

orchestra-femminile-italiana«Non si può certo attribuire la valentia di tanti musicisti ebrei alla loro identità, ma alle mamme ebree sicuramente sì: perché grazie alla loro costanza e perseveranza hanno fatto sì che i figli studiassero, si impegnassero e diventassero in molti casi dei grandi musicisti. Il contributo delle mamme ebree alla musica è immenso». Parola di Bruno Canino, uno dei più grandi pianisti a livello mondiale, tutt’oggi impegnato in un’intensa attività, che delizierà con la sua musica il pubblico dell’Adeissima lunedì 15 dicembre all’Auditorium Gustav Mahler. La tradizionale serata dell’Associazione Donne Ebree Italiane sarà infatti quest’anno tutta dedicata alla musica classica di qualità, interpretata dall’Orchestra Femminile Italiana, composta da 30 musiciste professioniste dirette dal maestro Roberto Giuffré, con un contributo del celebre pianista. Una scelta strategica, quella dell’Adei, di chiamare un’orchestra di sole donne, che interpreta in modo perfetto la quotidiana e incessante attività svolta dalle donne dell’associazione nel campo del volontariato sociale e culturale.

BRUNO CANINOAd aprire la serata una “ouverture ebraica”, appositamente studiata dal maestro Giuffré, che proporrà con la sua orchestra alcune delle più celebri musiche ebraiche, includendone anche qualcuna della vicina festa di Channukkà. Seguirà poi l’esibizione del maestro Bruno Canino, che suonerà il Concerto per pianoforte e orchestra in La maggiore K 488 di W. A. Mozart. «Non è la prima volta che mi esibisco per delle donne ebree – racconta Canino -. Quando ero giovane, spesso suonavo per alcune amiche di mia madre, che veniva da Istanbul. E poi ho suonato anche diverse volte in Israele. Ma certo, come disse una volta Maurizio Pollini, “ogni concerto è un salto nel buio”».
Successivamente, l’Orchestra Femminile Italiana suonerà dei brani di alcuni importanti musicisti legati a tradizioni popolari dei loro Paesi, come le “Danze popolari rumene” di Béla Bartòk, “Tre danze greche” di Nikos Skalkottas, “Por una cabeza” di Carlos Gardel e “Libertango” di Astor Piazzolla. «Dal momento che la serata inizia con musiche ebraiche, abbiamo scelto dei brani che mostrassero il forte legame fra la musica classica tradizionale e quella popolare – spiega il maestro Roberto Giuffrè -. Per me e la mia orchestra è la prima volta che interpretiamo un repertorio ebraico: e non nascondo che il fatto di dovere rappresentare brani che rispecchiano i sentimenti di un popolo, mi fa sentire molto responsabile…».
Ad arricchire l’esibizione musicale, uno spettacolo di tango interpretato da Alejandro Angelica e Ornella Solar con la loro Compagnia, due tangueros di altissimo livello. «Perché la commistione delle arti – è convinto Giuffré -, è l’unico futuro per il concerto classico che altrimenti è destinato a morire».
L’Orchestra Femminile Italiana nasce nel 2006 dalla volontà di Roberto Giuffré, che quasi per caso viene a contatto con una musicista di un’orchestra femminile straniera: l’idea gli piace molto, e così decide di crearne una anche qui in Italia. «Una cosa assolutamente possibile – spiega -, dato che oggi anche da noi le donne suonano tutti gli strumenti musicali, anche quelli, come il contrabbasso o il corno, che una volta erano solo appannaggio maschile». Ma che cosa hanno in più le musiciste donne rispetto agli uomini? «Sicuramente le donne sono sempre più precise – commenta Bruno Canino -; laddove gli uomini si emozionano, loro riescono a rimanere concentrate». «E poi le donne hanno un’energia inesauribile, che mi chiedo davvero da dove provenga – aggiunge Giuffré -: provano al mattino e al pomeriggio, poi si occupano della famiglia e della cena, e spesso hanno concerti la sera. Un uomo non ce la farebbe mai».
Appuntamento, dunque, con la grande musica lunedì 15 dicembre all’Auditorium di Milano, largo Gustav Mahler.

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