di Naomi Stern
Lo scorso 11 dicembre sono state rese note le candidature per i prossimi Golden Globes. Scorrendo la categoria Best Foreign Laguage Film, troviamo: “Force Majeure”-“Turist” per la Svezia; “Ida” per la Polonia; “Leviathan” per la Russia; “Tangerines” per l’Estonia e “Viviane”-Gett: “The Trial of Viviane Amsalem” per Israele.
“Gett: The Trial of Viviane Amsalem”, con la regia firmata a quattro mani dai fratelli Ronit e Shlomi Elkabetz, racconta la storia di una donna israeliana, Viviane Amsalem (interpretata dalla stessa regista, Ronit) e della sua battaglia di cinque lunghissimi anni per ottenere il divorzio dal marito. Tutto questo passando attraverso la legislazione israeliana e la corte rabbinica.
Il film (presentato a Milano il 24 novembre con il nome di “Viviane“) presenta una trama quasi ciclica: la moglie vuole il divorzio, il marito Shlomi non vuole concederglielo e, mentre i rabbini continuano a rimandare all’infinito il giudizio definitivo, gli avvocati difendono i propri clienti mentre gli amici e i parenti si schierano apertamente con il proprio familiare. Tutto ciò porta a una situazione paradossale in cui, oltre a non fare nessun passo avanti, si retrocede per tornare sempre al punto di partenza.
Il film è il terzo della trilogia firmata dai fratelli scrittori e registi Elkabetz. Nel 2004 era uscito “To Take a Wife” e nel 2008 “Shiva”, basati entrambi sugli stessi temi sociali.
“Abbiamo scritto la storia di Viviane basandoci sul semplice fatto che oggi, in Israele, una donna deve avere il consenso di suo marito per divorziare”, ha dichiarato Ronit Elkabetz a seguito della prestigiosissima nomination. “Sono contenta e orgogliosa di aver portato la voce e la battaglia di Viviane per la libertà nel mondo. Il film chiede che a una donna venga concesso di vivere la propria vita con dignità e sulla base dei più normali diritti dell’uomo”.
Una battaglia importantissima, quella dei fratelli Elkabetz, il cui film, secondo la rivista Variety, verrà proiettato in occasione della riunione annuale dei giudici rabbinici, nel febbraio 2015.
L’enorme successo del film potrebbe portare a cambiare le leggi tuttora vigenti in Israele che costringono le donne i cui mariti non collaborano per il divorzio a restare in un oblio giuridico e in balia di una situazione non paritaria per anni.
Al di là della possibile vittoria nella 72esima edizione dei Golden Globes, questo film, nel suo piccolo, ha già vinto portando alla luce uno dei temi più scottanti della moderna società israeliana.
(Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=U3UD5P75bCs)