Il Museo dell’Academy avrà una sezione speciale sul contributo ebraico alla cinematografia

di Roberto Zadik
Il Museo del cinema dell’”Academy” avrà una sezione speciale dedicata allo straordinario contributo ebraico alla cinematografia.
Dalle polemiche alla realizzazione di un nuovo spazio, dedicato a fondatori ebrei di Hollywood

Il mondo ebraico statunitense ha avuto un ruolo determinante nella nascita e nello sviluppo dell’industria cinematografica hollywoodiana. Ne sono una dimostrazione i produttori Samuel Goldwyn e Louis Mayer, fondatori della leggendaria casa di produzione Metro Goldwyn Mayer, l’ebreo ungherese Adolph Zuckor che fondò la Paramount Pictures e i fratelli Warner, capostipiti della casa d’animazione Warner Bros; a completare il quadro, i registi “germanofoni” Billy Wilder, brillante autore di capolavori della commedia come A qualcuno piace caldo e Prima pagina, ed Ernst Lubitsch, raffinato regista ebreo berlinese, celebre per opere come Vogliamo vivere e Ninotchka.

Per questo motivi, il Museo del cinema dell’Academy di Los Angeles, progettato da Renzo Piano,  dalla primavera del 2023 aprirà una apposita sezione permanente per valorizzare lo straordinario contributo ebraico al cinema d’oltreoceano. Lo riportano vari siti da Smithsonian Magazine al Jewish Telegraphic Agency. Questa  decisione, tuttavia, sembra essere il lieto fine preceduto da una spirale di polemiche.

Jonathan Greenblatt, uno dei membri di punta dell’Anti Defamation League, dopo aver visitato il Museo avrebbe manifestato, durante un’intervista rilasciata a Tatiana Siegel sul sito della celebre rivista musicale Rolling Stone, il proprio disappunto riguardo all’assenza di qualunque riferimento a personalità ebraiche.

Sembra che  Greenblatt non sia stato il solo a notare questa mancanza; una serie di critiche si sarebbero riversate sul Museo, secondo quanto riportato dal New York Times, da parte dei leader delle organizzazioni ebraiche così come da personaggi importanti del cinema statunitense. Fra questi, il  produttore cinematografico e televisivo Haim Saban che, secondo l’articolo dell’Hollywood Reporter, avrebbe versato 50 milioni di dollari al Museo dell’Academy, mentre John Goldwyn nipote del produttore Samuel della MGM, l’avrebbe definita “una colossale svista”.

Fortunatamente, adesso tutto sembra sistemato e dalla primavera del 2023 il museo avrà la sua sezione ebraica, intitolata “Hollywoodland” che, stando alla curatrice Dara Jaffè, approfondirà le origini dell’industria hollywoodiana attraverso le vite e i successi dei suoi principali fondatori, dai produttori ai registi.

Dispiaciuto per le polemiche, Bill Kramer, direttore del Museo dell’Academy, ha evidenziato che “abbiamo sempre avuto l’intenzione di valorizzare il contributo ebraico; quando si parla dei fondatori di Hollywood, sicuramente ci si riferisce alle sue personalità ebraiche e prendiamo molto seriamente le critiche ricevute”.

Quali saranno i protagonisti di questa sezione ebraica del Museo dell’Academy? Oltre ai nomi già citati, ci saranno anche star come la magnetica attrice Heidy Lamarr e lo sceneggiatore Herman Maniewicz, oggetto dell’avvincente film Mank con Gary Oldman. Soddisfatto, Greenblatt ha affermato che “il Museo dell’Academy come istituzione culturale ha il dovere di valorizzare l’esperienza delle minoranze come gli ebrei, raccontandone le storie”. Per questo motivo, assieme al direttore Kramer, egli ha aggiunto che l’Anti Defamation League avvierà un programma di lotta all’antisemitismo, attraverso il ruolo degli ebrei a Hollywood. Intanto, come ha reso noto la Jewish Telegraphic Agency, in questi giorni si starebbero interessando alla nuova sezione ebraica  anche nomi di spicco come il regista Steven Spielberg e lo sceneggiatore Andrew Garfield.

 

Academy Museum of Motion Pictures, Los Angeles, vista aerea; foto © Academy Museum Foundation