Il Bluesman Robert Cray debutterà in Israele

Spettacolo

di Stefania Ilaria Milani

crayA pochi giorni dalla notizia del boicottaggio culturale di Israele da parte di centinaia di artisti britannici (tra i quali leggiamo i nomi di Roger Waters, Brian Eno e Ken Loach), uno dei più talentuosi chitarristi del Blues americano contemporaneo ha annunciato che durante il prossimo mese di aprile vi debutterà con due spettacoli. Robert Cray, infatti, si esibirà assieme alla sua band (la Robert Cray Band, che comprende il fidato bassista Richard Cousins, il tastierista Dover Weinberg e il percussionista Les Falconer) l’11 aprile presso il Tel Aviv Performing Arts Center e domenica 12 al Zappa Shuni Amphitheater a Binyamina.  Entrambe le manifestazioni sono promosse da Shuki Weiss, proprietario e general manager della Shuki Weiss Promotion and Production Ltd.

Sin dall’album di rottura del 1986, intitolato “Strong Persuader”, Cray fu considerato un’indiscutibile icona rock. Il Rolling Stone gli ha addirittura riconosciuto il merito di aver reinventato un genere, con il “suono tagliente come un rasoio della sua chitarra” e “convertendo una nuova generazione di fans del rock tradizionale al linguaggio e alle forme del Blues”.
In questo video, si può avere un breve ma gustoso assaggio della sua bravura.

Recentemente, in un’intervista rilasciata al magazine Guitar World, ha dichiarato che iniziò a suonare nel 1965, dopo aver visto la favolosa esibizione dei Fab Four all’Ed Sullivan Show (in data 9 febbraio 1964 davanti a 73 milioni di spettatori), e che abbracciò i diavoli blu grazie all’influenza dei suoi genitori, che a casa possedevano “una vastissima collezione di dischi”. «Quando cominciai a strimpellare la chitarra, – spiega Bobby – volevo essere George Harrison. Almeno finché non sentii Jimi Hendrix. Poi volevo essere Albert Collins e Buddy Guy e BB King. E poi arrivarono cantanti come O.V. Wright e Bland. Insomma, finii col fonderli in un’unica musa. Mio padre lavorava nell’esercito, quindi viaggiavamo sempre parecchio. Avevo un sacco di tempo libero e la chitarra diventò subito la mia migliore amica. Come la maggioranza dei ragazzi di allora, il motivo per cui ne presi una è che i Beatles erano appena sbarcati in America.»

In soli 40 anni di carriera il “Colombo” della Georgia ha pubblicato 19 album, vinto ben 5 Grammy (nel 1986 per “Showdown“, nel 1987 per “Strong Persuader”, nel 1988 per “Don’t be afraid of the Dark“, nel 1996 per “SRV Shuffle” e infine nel 1999 con “Take Your shoes off“) e scritto o suonato con tutti i più grandi della musica mondiale: da Eric Clapton e il compianto Stevie Ray Vaughan a Bonnie Raitt, John Lee Hooker e Buddy Guy. Incluso ormai 57enne nella Blues Hall of Fame (è una delle più giovani leggende viventi ad aver ricevuto il prestigioso premio), il suo ultimo lavoro, “In My Soul” (2014), ha trascorso 20 settimane ai primi posti della classifica Billboard Blues Album, con anche un salto alla numero #1.

I biglietti di questi concerti sono acquistabili online, sui siti internet di Eventim e Zappa-Club.