di Marina Gersony
Moshé Feldenkrais (1904–1984), il fisico e ingegnere israeliano naturalizzato britannico, noto per aver ideato l’omonimo Metodo, tra le molte intuizioni che ha avuto, una in particolare riguarda la musica e il suo potere. Si narra che all’età di settant’anni, durante una conferenza, abbia annunciato di essersi fatto un regalo molto speciale: «Il primo regalo che mi sono fatto sono stati due anni di studio di pianoforte. Il mio insegnante era un mio allievo, un compositore. Poi ho studiato canto per tre anni. Fu solo allora, nel fare queste cose quando ormai avevo 75 anni, che mi resi conto di quanto avessi perso nella vita».
Parte dunque da qui, dalla musica, la stimolante proposta dell’Istituto di Formazione Feldenkrais Della Pergola, di un concerto unico nel suo genere, dove sarà possibile ascoltare dei bellissimi esempi appartenenti alla tradizione musicale ottocentesca europea: «Inviteremo il pubblico ad ascoltare la musica attraverso parametri che permettono di collegarsi direttamente alla nostra fisiologia, come tensione/rilassamento, suono/silenzio, respiro, altezza, intensità, ritmo e direzione», spiega il comunicato. In breve, sarà un’occasione per esplorare il funzionamento dei sensi e la relazione tra i nostri apparati percettivi e le varie forme d’arte.
Pensiamo soltanto a come i suoni possano penetrare e risuonare in modo potente dentro di noi: per esempio un suono forte che spaventa; o un silenzio improvviso che mette in allerta; o ancora: una ripetizione variata che spinge a muoversi; un altro tipo di ripetizione che addormenta o ipnotizza; un canto vario e spettacolare che attira le femmine in vista della riproduzione; musiche più colte o sofisticate che muovono le nostre emozioni più recondite…
I brevi esercizi che verranno proposti nel corso della serata, stimoleranno ad essere più consapevoli dei nostri sensi che lavorano in parallelo nel percepire l’ambiente circostante. Questo garantisce una sensibilità d’ascolto più viva e più ampia delle profonde emozioni che la musica trasmette.
Feldenkrais ha avuto di fatto una grande intuizione, confermata dalle nuove conoscenze sulla plasticità neuronale del cervello umano: ogni atto e ogni singolo accadimento producono delle modifiche nelle connessioni cerebrali. E questo può avvenire a qualunque età e in qualunque ambito: se poi quest’atto è compiuto con più attenzione e consapevolezza, tali connessioni possono essere moltiplicate e produrre un cambiamento ancora maggiore.
Info: “Feldenkrais in tutti i sensi”
Lunedì 7 marzo 2016, dalle ore 20.45
Corso di Porta Nuova, 32 – Milano
Sala delle Colonne Unione Femminile Nazionale
Ingresso libero fino esaurimento posti
Concerto per pianoforte a quattro mani
Con Michele Fedrigotti e Claudio Gevi
Musiche di Grieg – Dvorak – Brahms
Tel +39 02 6590508
Email: info@istitutofeldenkrais.it