Dangerous Beauty – Bellezza pericolosa

Spettacolo

Prosegue fino al 23 ottobre al PAN di Napoli la sconvolgente mostra Dangerous Beauty – Bellezza pericolosa. Curata da Manon Slome e dedicata alle ossessioni della bellezza, è
presentata in Italia dopo gli allestimenti del Jewish Community Center e del Chelsea Art Museum di
New York.
Un tema di grande attualità, anche dopo le polemiche sorte a Milano sui manifesti di Oliviero Toscani contro l’anoressia, bocciati dal sindaco Moratti.

Dopo la controversa denuncia sorta durante le sfilate di moda spagnole
a contestare le condizioni di estrema magrezza delle modelle e dopo la
morte per anoressia di una modella brasiliana, l’industria della
moda è caduta nel dubbio frenetico e nella ricerca di una risposta,
chiedendosi fino a quale punto l’evanescente immagine delle stars
delle passerelle sia portatrice di fobie che portano alla follia e
alla morte.


Peraltro, la denuncia è stata raccolta e sostenuta, oltre alla Spagna,
soltanto da Israele e India, mentre le vere capitali della moda, da
Parigi a New York, si sono opposte all’ipotesi che pone la
responsabilità di questo pericoloso disagio nell’ossessiva
rappresentazione di un corpo maniacalmente perfetto al punto da
estraniarsi dalla fisicità.

E’ da questo “lato oscuro” della moda che nasce Dangerous
Beauty
, il cui intento, fin dal suo debutto alla Galleria Laurie Tisch
Sussman del Jewish Community Center di Manhattan, è stato quello di
indagare in una società in cui l’illusione della bellezza, la
ricerca della perfezione e la manipolazione della forma hanno
raggiunto un livello di intensità tale da produrre danni fisici e
psichici autolesionistici e letali, dall’anoressia agli interventi
chirurgici, in una società che “investe” molto di più nella
cosmesi che nell’educazione.

Attraverso molteplici tecniche e forme di espressione, le installazioni
degli artisti hanno riprodotta in maniera efficace oltre che
inquietante, quest’angosciante corsa alla bellezza, questo eterno
confronto con irraggiungibili modelli imposti dall’immaginario
collettivo, che si trasforma in disagio interiore e crisi, fino a
sfociare in atti di violenza, fobie, feticismi, sacrifici, ossessioni,
e a trasformare l’ambita bellezza in una galleria degli orrori.

Dalla bellezza come malattia, alle devastazioni della chirurgia
estetica, ai macabri simboli del lusso e del piacere, gli artisti, in
questo percorso di terrificanti incubi glamour, non hanno dimenticato
davvero nulla.

E così, solo per citarne alcuni, il rossetto lascia tracce insanguinate
nel video “Red Noose” di Nelly Agassi, artista multimedia e
concettuale nata a Tel Aviv, Nicola Costantino pubblicizza un
“Savon de Corps” realizzato con il grasso estratto dalla
liposuzione, Micha Klein crea una “bellezza perfetta”
sovrapponendo le fattezze delle modelle più affascinanti di Amsterdam,
Laura Greenfield ritrae ragazze anoressiche belle e fragilissime,
Daniella Dooling realizza una camicia di forza di unghie finte e
cuoio, dalla quale lei stessa, in video, tenta di liberarsi. E ancora,
Joshua Neustein, polacco emigrato in Israele negli anni ’60,
enfatizza il rituale dell’anoressia con le enormi quantità
d’acqua ingerite da chi tenta di eludere la fame dalla propria
vita, e Jacob Dahlgren crea un tappeto di bilance colorate dove
camminare per confermare quanto il peso sia divenuto un elemento
condizionante della vita. Non potevano mancare gli oggetti fetish
della moda: scarpe glamour, gioielli, acce
ssori, e, firmata da Anna Fusco, persino una frusta di swarovsky.

Un’intermabile serie di deviazioni mentali, generate dal desiderio
morboso di una bellezza che, oramai, ha raggiunto il suo completo
degrado, fino ad autodistruggersi.

Bellezza Pericolosa
PAN – Palazzo delle Arti di Napoli
fino al 23 ottobre
dalle 9.30 alle 19.30
www.palazzoartinapoli.net