Scavo archeologico a Oxford

Regno Unito, gabinetto di 800 anni fa certifica che gli ebrei dell’epoca rispettavano la kasherut

di Ilaria Ester Ramazzotti
In Inghilterra, nel XIII secolo, gli ebrei erano soliti mangiare le aringhe e il pollo, ma mai il maiale. Allo stesso modo non mangiavano la parte posteriore del bestiame e tenevano pentole separate per carne e latticini, come previsto dalla kasherut. A certificarlo scientificamente ci ha pensato uno studio archeologico focalizzatosi sui risultati di uno scavo nel centro storico di Oxford, dove nel 1290 un facoltoso ebreo possedeva un’ampia proprietà famigliare, la Jacob’s Hall. Ne ha parlato questa settimana al Jerusalem Post Julie Dunne dell’Università di Bristol, cha sul tema ha di recente pubblicato un articolo su Archaeological and Anthropological Sciences.

“Un mio collega aveva lavorato molto esaminando un censimento delle proprietà medievali, in cui ogni casa era annotata a fini fiscali, scoprendo che questa particolare zona di Oxford era abitata dalla comunità ebraica – ha spiegato la studiosa -, cosicché siamo stati in grado di sapere quale casa apparteneva a ciascuna famiglia”. Con un gruppo di archeologi, Julie Dunne ha individuato il gabinetto e gli scarichi dei rifiuti, anche delle cucine, della grande casa della famiglia Jacob. “Prima di tutto, abbiamo trovato molte ossa di animali: in un normale stoccaggio [domestico] in una famiglia medievale in Inghilterra, si trovano i tipici animali domestici come mucche, pecore, capre, maiali e pollame; ciò che è davvero interessante è il fatto che il maiale era completamente assente, mentre c’era una quantità enorme di ossa di oche e di pollo. Questa è la prima volta che un assemblaggio di questo tipo viene trovato nel Regno Unito”, ha sottolineato la professoressa. Solo nelle parti di scavo riferite a un periodo in cui la popolazione della zona era anglosassone, e non ebraica, sono state invece trovate tracce della lavorazione della carne del maiale.

Ma non è tutto. Gli archeologi hanno scoperto diversi frammenti di pentole in ceramica non smaltata, che a seguito di analisi chimiche si sono rivelati pezzi di tegami che venivano usati in modo separato per cucinare animali kasher oppure prodotti a base di latte. Analizzando i pezzi di cocci, gli esperti hanno infatti potuto determinare quale tipo di acidi grassi e quindi quali animali vi venivano cotti. Anche l’assenza di ossa delle zampe posteriori dei bovini, cioè di una parte dell’animale che non può essere mangiata secondo le regole alimentari e di macellazione ebraiche, hanno confermato che in quella residenza si rispettava la kashrut. Persino i resti di pesce ritrovati sembrano coerenti con le pratiche ebraiche: sono state rinvenute delle ossa di aringa, ma nessuna anguilla, seppur sia stato un pesce molto diffuso sulle tavole nell’Inghilterra medievale.