I fratelli Coen

Alla scoperta del cinema dei Fratelli Coen

di Nathan Greppi
Dopo il successo del workshop digitale tenutosi ad aprile su Woody Allen, l’associazione LongTake ha organizzato, il 6 e l’8 ottobre, 2 lezioni dedicate ad altri due importanti esponenti ebrei del cinema d’autore americano: i fratelli Joel ed Ethan Coen. Anche stavolta il corso è stato tenuto dal critico Simone Soranna.

All’inizio si è discusso di un tipo di personaggio ricorrente nei film dei Coen, noto come “agente del caos”, qualcuno che per opportunismo o stupidità compie un’azione che scatena una serie di fatti assurdi (e spesso tragici): il primo è stato Visser nel loro film d’esordio del 1984 Blood Simple, in cui l’attrice protagonista, Frances McDormand, sarebbe diventata la moglie di Joel, il maggiore dei due fratelli.

Soranna ha spiegato che i Coen sono tra i primi registi di cinema postmoderno, e che molte scene di violenza delle loro prime pellicole hanno ispirato altri registi di successo come Quentin Tarantino: nel loro film Crocevia della Morte, ad esempio, avviene una sparatoria a cui Tarantino, anni dopo, si è ispirato per una delle scene di Kill Bill. Altri loro attori ricorrenti citati sono John Turturro e John Goodman, entrambi apparsi in Barton Fink, che nel 1991 è valso ai Coen la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Qui Turturro, interpreta uno sceneggiatore ebreo che si ritrova con il blocco dello scrittore, ispirato ai due registi che in passato vissero una situazione simile. Da notare che nella sua carriera Turturro ha interpretato spesso personaggi ebrei, pur non essendolo nella realtà.

Il loro decennio di maggior successo ebbe inizio nel 1996 con Fargo, un noir crudo e violento che critica diversi aspetti della società americana che gli è valso il loro primo Oscar per la sceneggiatura. Anche una commedia cult come Il Grande Lebowski ha come sfondo la politica americana degli anni ’90, quando viene citata a più riprese la Prima Guerra del Golfo.

I cambiamenti sociali degli Stati Uniti sono anche il tema chiave anche del loro film di maggior successo, Non è un paese per vecchi, che gli è valso 3 Oscar (migliori film, regia e sceneggiatura non originale). In questo film vi è anche una scena simbolica per l’intero cinema dei Coen: in molti dei loro film compare un oggetto di forma circolare che rappresenta un fatto sfuggente e impossibile da comprendere. Nel film, esso è incarnato da una moneta che il folle assassino Anton Chigurh usa per fare testa o croce, in modo da decidere se uccidere o meno chi ha davanti.

L’educazione ebraica che i fratelli hanno ricevuto da ragazzi emerge chiaramente in A Serious man, commedia amara su un professore di matematica ebreo la cui vita va a rotoli, e che per dare un senso a ciò che gli accade si consulta con vari rabbini, senza successo.

(Foto: Georges Biard, Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license. Fonte: Wikimedia Commons)