Vienna

Terrore nella capitale austriaca. Ma davvero è così improbabile che l’obiettivo fosse la sinagoga?

Opinioni

di Angelo Pezzana

[La domanda scomoda] L’attentato del 2 novembre scorso a Vienna avrebbe dovuto suscitare alcune curiosità, purtroppo non una è stata presa in considerazione. È stata classificata strage e tanto basta. Il terrorista, eliminato quasi subito dalle forze dell’ordine austriache, è stato identificato come un militante Isis, mentre venivano perse le tracce dei suoi compagni, più d’uno, a giudicare dalle sparatorie definite dal ministro dell’interno “probabilmente fucili automatici per aumentare la pericolosità dell’azione”, tipiche degli attacchi terroristici. Le vittime erano in sei luoghi diversi, nel pieno centro della capitale, nei dehors affollati di bar e ristoranti, ultima sera prima dell’inizio del lockdown, impossibile attribuirlo a un solo terrorista.
Essendo la sinagoga a due passi, poteva essere l’obiettivo dei terroristi. Ipotesi subito esclusa, dopo averne controllato la chiusura, dato confermato dal presidente della comunità ebraica Oskar Deutsch. A nessuno però è venuto in mente che i terroristi potevano non saperlo.
Questi i fatti, che avrebbero dovuto suscitare alcune domande:
1. Non si è mai saputo quanti erano i terroristi, a giudicare dalle armi automatiche è da escludere la presenza di un solo responsabile della sparatoria.
2. Calcolando che i locali si trovavano nella Seitenstettengasse, la stessa via della sinagoga, l’ipotesi che l’obiettivo fosse una strage al suo interno era probabile; la stessa tecnica è stata usata in altre stragi avvenute in giorni festivi. Le armi automatiche e la presenza di un commando avrebbe garantito un terribile risultato.
3. Avendo dimenticato di controllare gli orari di apertura, carichi di armi come è facile dedurre dal numero di morti e feriti, la decisione immediata poteva essere una sola: ammazziamo i cristiani. Uno degli attentatori ci ha rimesso la pelle, gli altri, come è stato poi comunicato dalle autorità austriache, sono riusciti a fuggire; una affermazione difficile da prendere per buona.
4. Abbiamo atteso invano la pubblicazione di quanto è realmente avvenuto. Eliminato il terrorista Isis, il caso rientra nelle tante spiegazioni mancate. Chissà se non aver controllato l’orario di apertura della sinagoga sarà già entrato nelle avvertenze del “libretto di istruzioni del terrorista islamico intelligente”?