Tra segreti e bugie, smarriti nel giardino dell’Eden

Libri

di Ilaria Myr

Nel nuovo romanzo di Eshkol Nevo, quattro persone sono alla ricerca della verità in un paradiso che appare irraggiungibile. «Come mi capita sempre quando scrivo, per ognuno dei racconti lo spunto è arrivato dalla realtà». Un’ intervista esclusiva

Ghever nichnas bapardes: è questo il titolo in ebraico del nuovo libro dell’acclamato scrittore israeliano Eshkol Nevo appena pubblicato da Neri Pozza con il titolo Le vie dell’Eden e tradotto dalla bravissima Raffaella Scardi. Un riferimento antico, quello in ebraico, all’episodio talmudico in cui quattro saggi maestri dell’ebraismo entrano nel pardes, il frutteto, ma solo uno, Rabbi Akivà, ne esce incolume, a rappresentare il difficile percorso di ricerca e studio della Torà: le quattro lettere che compongono in ebraico la parola pardes rappresentano infatti i quattro livelli di lettura e interpretazione della Bibbia: Pshat, il significato letterale, Remez, quello allegorico, Drash, il significato esegetico narrativo e Sod, il significato esoterico. Ma se in Israele la parola pardes rievoca subito i testi antichi, non succede ovviamente lo stesso nei lettori che non hanno dimestichezza con la cultura ebraica. «Per questo motivo è la prima volta in assoluto che abbiamo aggiunto in un mio libro una nota del traduttore – spiega a Bet Magazine/Mosaico Eshkol Nevo -. Ma, da come è stato accolto e interpretato fin dai primi giorni di uscita, trovo che la traduzione italiana Le vie dell’Eden sia semplicemente perfetta, e anzi forse più calzante al significato».

In effetti anche qui, come nel Talmud, quattro persone sono alla ricerca della verità di un paradiso che appare irraggiungibile: Omri, che si ritrova sulla “Strada della Morte” in Bolivia, e Ronen, un uomo che su questa strada muore dopo un incidente in cui è presente (coinvolta?) la moglie Mor, che sedurrà Omri; il dottor Caro, affermato medico sessantenne che rischia la rovina per una carezza di troppo a una specializzanda; infine Ofer, marito e padre modello, la cui scomparsa improvvisa durante una passeggiata in un frutteto mette la moglie Heli (e i lettori) davanti a molti segreti. Ma come succede spesso nei suoi libri, l’autore lascia il lettore trarre le sue conclusioni. In questo caso, se effettivamente uno di loro si salva o meno.

Come in Tre piani – da cui è stato tratto il recente film di Nanni Moretti -, Nevo ripropone in questo libro tre storie legate fra loro da un unico tema, la ricerca della verità, che passa sempre nei suoi libri da un’attenta introspezione dei personaggi. «Come mi capita sempre quando scrivo, per ognuno dei racconti lo spunto è arrivato dalla realtà: un incidente in cui è morto un israeliano in Bolivia sulla “Strada della Morte”, uno scandalo sessuale in cui è coinvolto un medico, e una donna che cerca il marito che si è perso in un frutteto, che io e mia moglie abbiamo realmente incontrato».

Protagonista del libro è anche la musica, da Chopin agli autori israeliani fino ai rave party: sempre presente nei libri di Nevo, qui acquisisce un ruolo di primissimo piano – «si può dire che sia quasi un libro musicale…», ammette l’autore.
Ma sono soprattutto l’amore, il sesso e il contatto fisico gli elementi imprescindibili di questo romanzo, che l’autore ha scritto durante la pandemia. «È stato il mio modo per esorcizzare l’isolamento fisico, per ricordarmi a cosa stavamo rinunciando e cosa avremmo riconquistato, una volta finito – spiega -. Ecco, questo libro è un antidoto al distanziamento sociale».