I più letti del 2023. Speciale Libri: viaggio al termine dell’estate, tra ricordi, sogni, riflessioni

Libri

In vista della fine dell’anno, pubblichiamo un articolo al giorno fra i più letti durante il 2023.  Qui lo speciale libri per l’estate pubblicato il 14 agosto.

Tutte le opere che illustrano questo Speciale Libri sono di Stefano Levi Della Torre, fotografate da Alberto Jona Falco.

 

di Redazione

Leggere: novità, riscoperte, riedizioni. Gli anniversari di Romain Gary e Marcel Proust, ma anche le storie surreali di un rabbino che diventa detective o di una bambina che si salva vendendo il sale… Narrativa, poesia, thriller, memoir, gialli, saggi storici o letterari, pensiero ebraico, storie di Shoah… Da leggere guardando il cielo e sognando vite che non sono la nostra.

 

Le atmosfere estive suggerite dalle opere scelte dell’artista Stefano Levi Della Torre rimandano ai lunghi pomeriggi da dedicare alla lettura, al viaggio nella conoscenza degli altri e di noi stessi. Perché, come diceva Marcel Proust, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”. Ecco dunque le novità e le proposte di lettura della nostra redazione.

 

 

Narrativa

I ragazzi abitualmente leggono poco, ma questo romanzo fa eccezione. Diventato un caso letterario, osannato da adolescenti e studenti di liceo e universitari, libro pluripremiato e dal successo globale, questo giallo iniziatico si dimostra un long-seller di tutto rispetto. Una struttura da thriller, ben documentato storicamente, la vicenda si dipana tra la Parigi di oggi con i suoi rigurgiti antisemiti e il passato famigliare dell’autrice durante la Seconda guerra mondiale, tra fughe in mezza Europa, esilio, deportazioni, Shoah, Israele. Essere figli di sopravvissuti basta a definirsi come ebrei? È possibile dirsi ebreo e coltivare un’identità totalmente laica? È possibile far tacere le contraddizioni? L’autrice cerca di ricomporre i cocci di un’identità frantumata e di un’eredità emotiva irrimediabilmente segnata dall’Olocausto. Avvincente.
Fiona Diwan
Anne Berest, La Cartolina, trad. Alberto Bracci Testasecca, edizioni e/o, pp. 456, euro 19,00.

 

Ariél Anav, giovane italiano emigrato in Israele e arruolatosi nell’IDF, muore ucciso in un attentato terroristico a Tel Aviv. I genitori, Micol e Daniel, giungono distrutti dal dolore in attesa che i suoi resti vengano ritrovati e che sia fatto il funerale. Nei giorni seguenti, riemergono questioni rimaste irrisolte per anni, che spingono la madre a scoprire i segreti di quel figlio che credeva di conoscere ma del quale non aveva mai capito molte cose. Cinzia Leone invita il lettore a capire cosa prova un genitore che deve convivere con il dolore più grande, quello della perdita di un figlio.
Nathan Greppi
Cinzia Leone, Vieni tu giorno  nella notte, Mondadori, pp. 420, euro 20,00.

Joshua Edwards, giovane afroamericano, ha solo 4 anni quando ascolta per la prima volta la storia di sua nonna Andra Bucci, che assieme alla sorella Tatiana sopravvisse ad Auschwitz quando erano ancora bambine. Sconvolto dal racconto, per calarsi nei panni della nonna decide di vivere per una settimana chiuso in un garage soffrendo la fame, il freddo e la solitudine. Dalla storia di Joshua, oggi impegnato nel tramandare il ricordo di ciò che accadde durante la Shoah, il giornalista Mario Calabresi ha deciso di trarre il suo ultimo romanzo, per far capire l’importanza di tenere viva la memoria.
Nathan Greppi
Mario Calabresi, Sarò la tua memoria, Mondadori, pp. 172, euro 16,50.

A Beirut gli ebrei erano chiamati cani ma ora, laggiù, non ci sono più ebrei (e pochi cani). Incontri, paesaggi interiori, storielle di famiglia legate alle origini sefardite, il rapporto con i genitori, il legame con l’ebraismo, gli spunti di vita quotidiana. Humour, anticonformismo e verve in racconti cuciti insieme dal talento di scrittura di Danielle Sassoon alla sua opera prima (Danielle è nipote di quella che fu considerata per decenni, 1950-1990, la première dame nonché pioniera della comunità sefardita di Milano, Renée Hazan). Una vena caustica e ironica, lo sguardo surreale che si posa sugli accadimenti, il dolore tra le righe, la visione eccessiva e la sensibilità senza pelle di chi si sente diverso e rifiutato. La penna di Danielle Sassoon graffia, penetra, colpisce e affonda. Lo sguardo è tagliente e impietoso, dolore di vivere e volontà di riscatto, il bisogno di chiamare le cose con il loro nome, anche quando sono scomode e rischiano di non piacere. Sorprendente. F. Diwan.
Danielle Sassoon, A Beirut non ci sono più cani, VandA Edizioni,  pp. 315, euro 19,00.

 

Rav Silberbaum – uomo dalle tante passioni che sa spiegare il Talmud, raccontare barzellette, prendersi cura di studenti e di anziani – si trasforma in un investigatore singolare, affrontando un mistero avvincente che coinvolge la comunità ebraica di Francoforte. Con intuizione e irresistibile ironia, il rabbino si fa strada tra tradizioni e segreti nascosti, mentre si guadagna l’alleanza del commissario scettico. Un libro che celebra l’ebraismo e ci fa ridere e riflettere in un delizioso connubio tra mistero, cultura e umorismo. E chissà che non ne venga fuori anche una serie TV…
Marina Gersony
Michel Bergmann, Il rabbino e il commissario, Emons Edizioni, trad. Monica Pesetti, pp. 250, euro 15,00.

 

Un romanzo che mescola umorismo nero, grottesco e fiabe capovolte. Max Schulz, un ariano con occhi da rospo e naso a becco, fa carriera nel Terzo Reich. Dopo la guerra, per sfuggire alla cattura come criminale, cambia identità e diventa Itzig Finkelstein, un barbiere ebreo. Seguono giravolte opportunistiche mentre Schulz/Finkelstein reclama gli aiuti destinati alle vittime dell’Olocausto. Ma è solo l’inizio. Romanzo provocatorio e irriverente, è stato pubblicato in Germania nel 1976 sfidando le convenzioni letterarie dell’epoca. Hilsenrath scortica la realtà e costringe il lettore a riflettere sulle scelte e sulla responsabilità individuale.
Marina Gersony
Edgar Hilsenrath, Il nazista  & il barbiere, Marcos y Marcos, trad. Maria Luisa Bocchino e M.L. Cortaldo, illustratore Lorenzo Lanzi, pp. 368, euro 20,00.

Aryeh Eden, un diciassettenne cresciuto tra le rigide regole e le tradizioni della comunità ebraica ortodossa di Williamsburg, Brooklyn, si trasferisce con la famiglia a Zion Hills, in un lussuoso sobborgo di Miami. Il trasferimento offre al ragazzo una fuga dalla routine quotidiana e lo immerge in un mondo di ricchezza e ambizione. All’accademia ebraica locale, si unisce a un gruppo di studenti ribelli, sfidando le convenzioni religiose fino a spingersi oltre ai confini morali che conducono verso un futuro ignoto e pericoloso. Un romanzo di esordio che indaga alcuni aspetti della cultura ebraico-americana. Marina Gersony
David Hopen, Il frutteto, Nutrimenti, traduzione Nicola Manuppelli, pp. 576, euro 22,80

Come scrive The New York Times «è una storia d’amore alla vecchia maniera: multigenerazionale, intercontinentale, carica di retroscena e ricerche storiche, si muove tra dettagli scrupolosi e panorami ampi, melodramma e satira, la Cleveland del 1933 e la Mosca del 2008». Fein, giovane ebrea, si trasferisce in Unione Sovietica durante la Grande Depressione, ma presto si scontra con la dura realtà del regime oppressivo. Anni dopo, suo figlio Julian cerca di scoprire la verità sulla vita della madre, mentre suo nipote Lenny si trova in Russia cercando il successo. E il destino delle tre generazioni si intreccia in una potente epopea familiare. M. G.
Sana Krasikov, I patrioti, Fazi Editore, trad. Velia Februari, pp. 790, euro 20,00.

Il passato può insegnare qualcosa? Riusciamo a vedere le cose per quello che sono state davvero? Ambientato nella cittadina di Dunkelblum, tra le Alpi austriache, il romanzo si svolge nell’estate del 1989. Nuovi personaggi arrivano in città: Lowetz torna per il funerale della madre, studenti restaurano un cimitero ebraico, un professore americano è «lo straniero» e un profugo cerca la sua famiglia. Nazismo, Olocausto, fosse comuni sono parole che tutti vorrebbero non pronunciare. Ma dietro le finestre fiorite di quelle casette graziose nessuno è innocente.
Marina Gersony
Eva Menasse, Il paese dei fiori oscuri, Bompiani, trad. Laura Bortot,  pp. 480, euro 20,90

 

In una Praga in preda all’oscurità, la misteriosa Bambina del Sale vende sacchetti di sale introvabile. Intanto, Sir Nicholas Winton, un inglese di origini ebraiche, si impegna a salvare bambini attraverso treni diretti nel Regno Unito. Ma la Bambina del Sale sembra sfuggire al suo aiuto. Quale segreto nasconde? Un romanzo che rivela la storia vera e dimenticata di Sir Winton, riportata alla luce da un commovente video della BBC, in cui l’uomo, ormai ottantenne, incontra a sorpresa i «suoi» bambini ormai adulti, portando la luce della speranza su uno dei capitoli più oscuri del passato.
Marina Gersony
Fabiano Massimi, Se esiste  un perdono, Longanesi, pp.320, euro 18,60.

Un romanzo ispirato a una storia vera, ambientato nell’estate del 1938 durante l’avvento del nazismo. Attraverso gli occhi di Heinrich Stein, un bambino di sette anni, scopriamo una famiglia borghese che dà un appoggio tiepido al nazismo senza contrastarlo apertamente. Quando la Polonia viene invasa, la vita della famiglia Stein cambia. Fame, freddo, morte e un senso di colpa collettivo segnano il cammino di Heinrich. Anche suo padre, direttore di una fabbrica di aerei, paga un prezzo altissimo per un gesto di umanità. Il romanzo esplora la miseria vissuta dai tedeschi durante e dopo la guerra. Da anziano, Stein si confronta con l’amarezza di aver taciuto troppo a lungo. Marina Gersony
Nicoletta Sipos, La guerra di H, Piemme, pp. 368, euro 18,90

Il battage pubblicitario che ha accompagnato l’uscita di questo romanzo storico ha insistito sulle origini ebraiche di Caterina, nata libera e fiera sulle montagne del Caucaso, fatta schiava e giunta in Italia dopo mille avventure per dare infine un figlio al notaio Piero da Vinci: Leonardo. In realtà, gli ebrei che si incontrano via via che seguiamo il cammino di Caterina non sono la sua famiglia e il suo popolo. Lei è circassa, forse una principessa, sicuramente figlia di un uomo illustre di cui conosciamo il nome, Jacob. L’autore, l’autorevole storico del Rinascimento Carlo Vecce ha scovato un documento, proveniente dall’Archivio di Stato di Firenze, che attesta la liberazione di una schiava che viveva in città. La donna è identificata come “filia Jacobi eius schiava seu serva de partibus Circassie”, proveniente dall’altopiano del Caucaso. L’atto porta la firma del notaio Piero da Vinci. Da questa notizia parte l’idea di scrivere la biografia romanzata della madre di Leonardo costruita sulla base di documenti d’archivio e colmata dalla fantasia. Ne è nato un testo affascinante. Ester Moscati
Carlo Vecce, Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo, Giunti Editore, pp. 528, euro 19,00.

 

 

 

Memoir

«Un armadio per le scope, dall’armadio spuntano dei capelli, capelli biondi: poi sbuca fuori lui, mio fratello, e mi solleva in alto». Uwe Timm aveva due anni quando, nel 1943, il fratello maggiore Karl-Heinz, arruolato volontario nella divisione scelta Totenkopf delle Waffen-SS, morì a 19 anni sul fronte russo. Di quel fratello Uwe conserva solo questa immagine. Come mio fratello è il romanzo più celebre di questo scrittore tedesco capace di far riflettere sulle scelte e le responsabilità umane. Con una riflessione sulla società e la complessità della vergogna collettiva. Un libro che presenta un ritratto impietoso della generazione che ha reso possibile il nazismo.
Marina Gersony
Uwe Timm, Come mio fratello, Sellerio, trad. Margherita Carbonaro, pp. 224, euro 14,00.

 

Con una prosa incisiva e trascinante, Hadley Freeman ci trasporta in un viaggio attraverso la storia ebraica del Novecento. Da una Parigi incantevole all’America in tumulto, fino alle ombre oscure di Auschwitz, si dipana una saga familiare in continuo movimento. Le vite fuori dal comune di Sala e dei suoi fratelli si intrecciano in un mosaico di fughe, eroismi e rimpianti. Freeman rivela un punto di vista particolare sull’esperienza ebraica, illuminando angoli dimenticati del passato. Un libro che trae ispirazione dalla scoperta di lettere, fotografie e un libro di memorie appartenenti alla nonna dell’autrice, nonna Sala. M. G.
Hadley Freeman, I fratelli Glass, Rizzoli, trad. Michele Martino, pp. 400, euro 20,00.

 

Una delle grandi scrittrici italiane del Novecento ritorna in libreria dopo vent’anni con Ritorno in Lettonia, Premio Grinzane Cavour 2004. Marina Gersoni Jarre (1925-2016) e suo figlio, fanno ritorno in Lettonia, paese natio della scrittrice, un luogo magico di ricordi d’infanzia. Tuttavia, le tracce del padre, morto tragicamente nel 1941 con gli altri ebrei del ghetto di Riga, sono scarse. Questo ritorno diventa un viaggio alla ricerca di ciò che non è stato, ripercorrendo gli ultimi passi di una comunità e quelli di una bambina italo-lettone che parlava tedesco. M. G.
Marina Jarre, Ritorno in Lettonia, a cura di Marta Barone, pp. 304, euro 14,00.

“Chiedo a Stella se prova rabbia. Lei dice: – È qualcosa di più grande della rabbia, distinto dalla rabbia. È una mostruosità che non riesci ad affrontare con la ragione”. Michael Frank, scrittore, saggista e giornalista statunitense, ci lascia col fiato sospeso sino dalle prime pagine. Se quel giorno lui e Stella non si fossero incontrati, molto probabilmente questa testimonianza sarebbe andata perduta negli abissi della Shoah.
Quel sabato trascorso nella sua casa a New York, quando è andato a farle visita, diventerà il primo di tanti. È la storia della Rodi degli anni ’20, durante la dominazione italiana, della Juderia, cuore pulsante del quartiere ebraico, con i suoi riti e tradizioni, e poi di quel tragico luglio 1944 quando i tedeschi deportano prima in nave, poi in treno ad Auschwitz 1700 persone. Ne esce un racconto straordinario di un mondo che non c’è più, ma che vive nei ricordi di chi li ha vissuti, ed anche di chi li raccoglierà.
Michael Soncin
Michael Frank, Cento volte sabato. Stella Levi e la ricerca di un mondo perduto, trad. di Marco Rossari, Einaudi, pp. 248, euro 19,50.

 

 

 

Saggistica

Hildegard E. Keller, germanista e ispanista al suo primo romanzo, offre una prospettiva inedita su Hannah Arendt. Durante l’estate del 1975, Arendt si ritira in un villaggio ticinese per lavorare al suo ultimo libro ed esplorare il suo passato con amici e colleghi, tra cui Walter Benjamin e Martin Heidegger. Il romanzo ci presenta Arendt nei ruoli di amante, moglie, casalinga, poetessa, narratrice di fiabe e docente. Si sofferma inoltre sulla sua esperienza come giornalista al processo Eichmann, da cui nacque il celeberrimo saggio La Banalità del male. Con una scrittura intima e delicata, Keller cattura l’irresistibile vitalità e il fascino della grande pensatrice. Marina Gersony
Hildegard E. Keller, Quel che sembriamo, Guanda, trad. Silvia Albesano, pp. 528, euro 19,00.

Hannah Arendt è stata definita come una delle filosofe della politica più originali del XX secolo.Una classificazione però che lei stessa rifiutò, poiché non aveva “la pretesa né l’ambizione di essere un ‘filosofo’, nè di venir annoverata tra coloro che Kant, non senza ironia, chiamava Denker von Gewerbe (i pensatori di professione). Fra queste pagine, Luca Mori, ricercatore in Storia della filosofia nel Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, traccia una ricostruzione dettagliata dell’operato di Arendt toccando temi concernenti la questione ebraica, il saggio sulle origini del totalitarismo, gli anni del processo di Eichmann, senza dimenticare gli anni degli studi universitari e la relazione con Martin Heidegger. Michael Soncin
Luca Mori, Hannah Arendt. Filosofia e politica dopo Auschwitz, Carocci, pp. 243, euro 25,00

Riassumere le origini dello sviluppo economico nelle società moderne, prevederne gli sviluppi futuri e capire come risolverne i problemi, riuscendo laddove sia il liberismo di Milton Friedman sia il socialismo di Karl Marx hanno fallito: questo è l’ambizioso obiettivo che sembra essersi posto l’economista israeliano Oded Galor. Professore alla Brown University negli Stati Uniti, è l’ideatore della “teoria della crescita unificata”: così come Yuval Noah Harari ha provato a riepilogare la storia umana e a prevederne il futuro, Galor cerca di fare lo stesso in merito allo sviluppo dell’economia. Natan Greppi
Oded Galor, Il viaggio dell’umanità. Alle origini del benessere e della diseguaglianza, trad. Daniele Didero, Rizzoli, pp. 360, euro 20,00.

Quella tra Romain Gary, autore del celebre romanzo La vita davanti a sé, e Jean Seberg, attrice di successo ai tempi della Nouvelle Vague, fu negli anni ’60 una delle relazioni più tormentate nel mondo della cultura francese. Al punto che tra il 1979 e il 1980, quasi un decennio dopo il divorzio, si suicidarono ad appena un anno l’una dall’altro. Giornalista e autrice radiofonica, Anna Folli ripercorre la storia del loro amore. Lui ebreo lituano emigrato in Francia, lei americana protestante del Midwest, pur venendo da mondi diversi le loro vite si incrociarono per un periodo breve ma intenso. N. Greppi
Anna Folli, Ardore. Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore, Neri Pozza, pp. 400, euro 20,00.

 

È la scelta che fa la differenza: quella di Lorenzo Perrone, muratore piemontese, lavoratore “volontario” ai margini di Auschwitz, che salva la vita di Primo Levi. A rischio della propria, in silenzio, lo nutre, lo veste e corrisponde con la sua famiglia per darne notizia, dandogli così la possibilità concreta e morale di sopravvivere. Perché lo fa? È ciò che si chiede l’autore che riscostruisce la figura e le vicende che legano due uomini diversi per età, classe sociale e carattere, sulla base di serratissime ricerche storiche. Il tono narrativo assume un avvincente ritmo “poliziesco” teso a risolvere l’enigma. Lorenzo Perrone verrà riconosciuto Giusto fra le Nazioni nel 1998.
Esterina Dana
Carlo Greppi, Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo, Editori Laterza, pp. 328 con ill., euro 19.00.

Attraverso un insolito escamotage narrativo, Elisabetta Rasy trasporta il lettore in un viaggio alla scoperta dell’esistenza e profonda spiritualità di una delle figure più misteriose della letteratura. Intrecciando le vite di Etty Hillesum e di altre straordinarie giovani donne come Edith Stein, Simone Weil e Micol Finzi-Contini, l’autrice avvolge il lettore in un universo di riflessioni sulla vita, sull’amore e sulle sfide che plasmano il nostro destino. Un libro per comprendere meglio la storia e indagare le scelte che danno forma a una vita.
Marina Gersony
Elisabetta Rasy, Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza, HarperCollins Italia, pp. 160, euro 18,00.

Il bisogno di fare silenzio, di mettere a tacere un Io ubriaco e il chiasso interiore che ci affligge. Abbiamo perso il Noi, dice il saggista Niccolò Nisivoccia, la dimensione corale. Dal fondo del nostro Io raggomitolato abbiamo smarrito il senso degli altri. Ecco allora il bisogno di un silenzio dialogante, che lasci spazio a un pensiero lungo: per ristabilire quell’Io collettivo dentro cui trova senso e compimento l’Io più piccolo e individuale. Per mettere fine al vuoto originato dall’individualismo sfrenato degli ultimi quarant’anni occorre tornare al Noi. Alla cura dell’umano, al viso dell’altro. Silenziare questo Io ingordo e tiranno. Come guarire un Io malato e ristabilire il Noi spezzato, esiliato? Perché anche la politica ha smarrito la sua ragion d’essere, il senso del bene comune, ridotta a amministrazione tecnica dell’esistente. L’analisi di Nisivoccia è erudita e pregnante, richiama l’aspetto nobile della vocazione al comando, reinventa la leadership e gli regala un senso nuovo: ogni dirigente comunitario, ogni politico serio dovrebbe fare di questo libretto un vademecum per agire e comunicare. Illuminante. Fiona Diwan
Niccolò Nisivoccia, Il silenzio del Noi, Mimesis, pp. 81, euro 8,00.

Una delle vicende criminali più sordide dell’antigiudaismo cattolico del sud Tirolo e dell’Italia del Nord: il processo per omicidio rituale del piccolo Simonino, bambino cattolico trovato morto nella cantina di un ebreo. Siamo nel 1475: gli ebrei della comunità ebraica di Trento vengono tutti arrestati. Confessioni strappate con la tortura, conversioni forzate, condanne a morte. Una pagina nera che arriva fino a oggi, un’infame vicenda che viene ripercorsa, giorno dopo giorno, in un racconto appassionante, dal saggio di uno storico d’eccezione. Sconvolgente. Fiona Diwan
R. Po-chia Hsia, Trento 1945. Storia di un processo per omicidio rituale, Giuntina, pp. 239, euro 18,00.

Giulia Remorino Ibry è una terapeuta che da molti anni svolge il proprio lavoro in Italiano, Inglese e Francese con persone di tutto il mondo. Nella sua esperienza, on line o in persona, incontra coppie miste, giovani alla ricerca di se stessi e adulti che si sentono persi in un mondo così carico di incertezza e disagio…
In Psico – Terapia: una chiacchierata sul senso, in modo molto divulgativo, e con costante spirito d’umiltà auto-critica, l’autrice presenta una sintesi, una testimonianza del proprio lavoro, dedicandola ai terapeuti che verranno. Il ricavato è devoluto all’associazione “Human in Progress” di cui Giulia è Presidente fondatore. Human in Progress da anni lotta contro ogni tipo di discriminazione umana: razziale, religiosa o di genere.
Giulia Remorino Ibry, Psico – Terapia: una chiacchierata sul senso, s. p.

 

Anniversari:  Marcel Proust

Se c’è un’opera che può essere analizzata su più livelli, La Recherche di Marcel Proust rientra in questa categoria. Roberta Capotorti, studiosa raffinata e attenta, offre una mappa per destreggiarsi nella produzione letteraria del grande scrittore francese di origini ebraiche, che va dagli scritti giovanili, alla produzione saggistica, fino alle genesi e alla composizione del romanzo, suddividendo la trattazione in tre parti: malinconica, indiziaria, estetica. “Proust è consapevole che la bellezza di un testo si realizza solo nelle molteplici letture che ne sanciranno la libertà”. Una vera bussola per affrontare il capolavoro proustiano, dove viene anche ovviamente menzionato l’affaire Dreyfus. Michael Soncin
Roberta Capotorti, Leggere Proust, Carocci, pp. 112, euro 13,00.

Tra le tantissime cose che è la Recherche di Marcel Proust, è anche un’epopea ebraica? Sì, risponde Alessandro Piperno, francesista, romanziere dalla vena caustica e unica in Italia, da sempre esegeta appassionato di Proust. E allora perché, sebbene figlio di una ebrea, Jeanne Weil, il suo nome non compare quasi mai, se non di sguincio, nelle noiosissime liste degli ebrei famosi? Forse a causa della sua ambivalenza, risponde Piperno, del suo amore-odio verso le proprie origini ebraiche, Proust difensore accanito di Dreyfuss, capace come nessuno di ritrarre gli snobismi di una nuova aristocrazia ebraica affluente e desiderosa di affermarsi e mimetizzarsi, alla Moise de Camondo per intenderci. Piperno ci fa notare quanto la Recherche pulluli di ebrei, uno sguardo offerto sulla comunità ebraica francese fin de siècle “dalla vividezza caleidoscopica senza pari. Da Swann, passando per Bloch e Rufus Israel, all’attrice Rachel…”. La verità è che Proust viveva la propria appartenenza ebraica in modo drammatico, opaco e logorante. Ma il tema ebraico resta uno dei cardini tematici della Recherche ci dice Piperno. Il tarlo dell’irresolutezza, la fatica di avere i piedi in due staffe… Un saggio ricco di innumerevoli spunti, ebraici e no. Irrinunciabile, bellissimo.
Fiona Diwan
Alessandro Piperno, Proust senza tempo, Mondadori,  pp. 153, euro 19,00.

“Ciò che abbiamo voluto analizzare qui è lo sguardo di Proust sul mondo esterno. Il suo mondo interiore, con la sua sensibilità e passioni, lo conosciamo bene”. Uno dei maggiori studiosi di Proust pone l’accento su un aspetto meno noto del grande scrittore, la Recherche come un trattato di sociologia, di geografia e storia. Jean-Yves Tadié, professore emerito di Letteratura francese alla Sorbona, che ha diretto la nuova edizione critica della Recherche, nella prestigiosa Bibliothèque de la Pléiade, tocca dibattiti come il genocidio armeno, la separazione tra Stato e Chiesa, oltre al tema dell’antisemitismo. “Ogni secolo, in mancanza di una Divina Commedia, ha bisogno di una Commedia umana, e quella del XX secolo ci è stata data da Marcel Proust”. Michael Soncin
Jean-Yves Tadié, Proust e la società, trad. di Roberta Capotorti, Carrocci, pp. 182, euro 18,00.

 

 

 

Poesia e varia

Gertrud Kolmar, poetessa ebrea tedesca, ha subito una tragica sorte durante l’Olocausto e il suo lavoro è rimasto in gran parte sconosciuto. Nonostante gli sforzi del cugino Walter Benjamin per promuovere la sua poesia, l’adesione di Kolmar a stili letterari tradizionali piuttosto che «alla moda» – nonché la sua scelta di rimanere accanto al padre malato, morto a Theresienstadt – hanno portato all’indifferenza verso il suo lavoro. La raccolta postuma Mondi, scritta nel 1937, rivela la sua potente voce nella poesia europea, affrontando temi di memoria, infanzia, realtà multiformi e il desiderio di colmare la perdita di un figlio mai nato e tanto desiderato. Un libro bellissimo per animi nobili. M. Gersony
Gertrud Kolmar, Mondi, Mondadori, Introduzione Helena Janeczek, trad. e Margherita Carbonaro e Anna Ruchat, pp. 136, euro 16,00.

 

Tadeusz Borowski, nato in Ucraina da genitori polacchi deportati nei gulag, ha vissuto una vita segnata dalla prigionia ad Auschwitz e Dachau. La sua opera, come la sua esistenza, è un mosaico di pezzi incompiuti e frammenti tragici che suscitano grandi emozioni. Da noi, ad Auschwitz – una raccolta di poesie e racconti – traccia idealmente la sua biografia letteraria. Studente, amico, poeta, intellettuale, innamorato, deportato, cronista del caos postbellico: ogni ruolo prende forma in queste pagine. Nonostante la sua opera si concentri sul totalitarismo e la vita nei campi, Borowski si aggrappa a valori umani come amore, amicizia, arte, poesia e istruzione, cercando di preservarli in un «mondo di pietra» senza spazio per l’indignazione.
Marina Gersony
Tadeusz Borowski, Da noi, ad Auschwitz, Oscar Mondadori, a cura di Luca Bernardini, pp. 564, euro 16,00.

 

Per gli appassionati delle questioni linguistiche questo volume presenta per la prima volta l’edizione commentata di una giudiata di fine Seicento, offrendo uno scorcio del teatro tipico della Roma barocca. Le giudiate si distinguono per avere come protagonista un Giudìo che è sempre offeso e attaccato, anche mortalmente, dai goyim. Questo volume inaugura una preziosa collana formata da una serie di testi di alto valore scientifico e culturale, inediti e poco conosciuti, adatti a un pubblico non specialista. Michael Soncin
Alice Grazzini, Lo catanne di due accallà. Ebrei livornesi a Roma in una giudiata seicentesca, Salomone Belforte, pp. 231, euro 25.

 

 

 

Storia

Emanuele Calò, docente e saggista con centinaia di opere all’attivo, per anni dirigente dell’Ufficio Studi Internazionali del Consiglio Nazionale del Notariato e oggi, tra l’altro, direttore dell’Osservatorio Enzo Sereni, manda alle stampe un ponderoso volume che aspira a fornire una completa descrizione di tutto ciò che riguarda gli ebrei, sotto i diversi profili. La questione ebraica; Sionismo e antisionismo; Olocausto; Israele, Palestina e antisemitismo sono i capitoli in cui l’opera è suddivisa. Nulla è taciuto, tutto è analizzato, senza autocensure né intenti altri che non siano la presentazione di una realtà estremamente complessa nelle sue diverse prospettive. Storia, fatti, idee e ideologie, personaggi e movimenti, politica e pensiero, luci e ombre. Un’opera che diventerà un classico ineludibile della storiografia. Ester Moscati
Emanuele Calò, La questione ebraica nella società postmoderna.  Un itinerario fra storia e microstoria, prefazione di Ruth Dureghello, Edizioni Scientifiche Italiane, pp. 504, euro 60,00.

Quando si parla delle relazioni israelo-americane, spesso ci si sofferma sull’attualità o sul loro sviluppo durante la Guerra Fredda, ma in pochi conoscono i rapporti tra gli Stati Uniti e il movimento sionista prima che nascesse lo Stato Ebraico. Hanno provato a colmare tale lacuna gli storici Antonio Donno, Giuliana Iurlano e David Elber (i primi due già docenti all’Università del Salento). Attraverso un’ampia ricostruzione storica, raccontano come si sono sviluppati questi rapporti soprattutto dopo la Prima Guerra Mondiale, passando per gli Accordi di Sykes-Picot e la Conferenza di Sanremo.
Nathan Greppi
Antonio Donno, David Elber, Giuliana Iurlano, Il sionismo americano tra le due guerre mondiali, Le Lettere, pp. 227, euro 18,00.

Shoà e connivenze. Dan Stone, docente di Storia moderna alla University of London, oltre ad offrire una trattazione pressoché completa del tema, con un lavoro di decenni, ribalta la concezione abituale che abbiamo dell’Olocausto: aspetti come quello riguardante la collaborazione dell’Europa intera, non solo quindi un progetto esclusivo della Germania, o il fatto – altro punto messo in chiaro – che molti degli omicidi vennero compiuti brutalmente nei luoghi in cui queste persone vivevano. Inoltre, altra parte molto importante, viene approfondita l’ideologia genocidaria dei nazisti. Michael Soncin
Dan Stone, L’olocausto. Una storia incompiuta, trad. di Daniele A. Gewurz, Einaudi, pp. 314, euro 26,00.

Un libro prezioso (e costoso!), del 2009 e ancora disponibile su Amazon, merita l’attenzione degli appassionati dei temi legati all’Ucraina. Shkandrij presenta un’analisi approfondita dell’intima relazione che ha caratterizzato ebrei e ucraini negli ultimi due secoli. Attraverso un contesto storico dettagliato e un approccio imparziale, l’autore dimostra fino a che punto gli ebrei fossero considerati parte integrante del panorama ucraino dall’intellighenzia locale. Un resoconto che spiega come la presenza ebraica abbia contribuito all’accettazione della diversità culturale nell’Ucraina contemporanea. Marina Gersony
Myroslav Shkandrij, Jews in Ukrainian Literature: Representation and Identity, Editore Yale University Press, pp. 265, euro 100,84.

Una serie di storie poco note di ebrei provenienti da tutta Europa giunti in Sicilia prima del fascismo, costretti a fuggire a causa delle Leggi razziali, o che hanno scelto di stabilirsi nell’isola dopo il 10 luglio 1943. Hoffmann esplora le esperienze di chi è nato e cresciuto in Sicilia e di chi l’ha successivamente lasciata; di chi ha trascorso molto tempo sull’isola e di chi è rimasto per un periodo più breve. Senza contare qualche «mezzo ebreo», «ebreo non ebreo» e, chissà, forse persino qualche «falso ebreo». Una ricerca inedita che getta nuova luce sulle vite di queste persone attraverso un’accurata ricerca delle fonti. Marina Gersony
Alessandro Hoffmann, La pupa di Zabban. Ebrei di Sicilia nel Novecento, Edizioni Kalós, prefazione Santo Piazzese, epilogo di Carlo Trombino, pp. 160, euro 16,00.

KZ 2 di Davide Romanin Jacur, esplora i lager sconosciuti, le ragioni e i luoghi della Shoah. Consigliere e Presidente della Comunità ebraica di Padova per anni, l’autore ci conduce attraverso i luoghi meno noti di ghettizzazione e massacro in Europa, dall’Atlantico all’ovest della Russia. Il libro include una sezione dedicata all’Italia, evidenziando i campi di concentramento, gli eccidi e le retate di ebrei nel nostro Paese. Jacur analizza inoltre le domande che gli sono state poste durante i suoi viaggi nella memoria, come la presenza o assenza di D-o e i fondamenti della religione ebraica. Il libro è corredato da foto e cartine geografiche. Marina Gersony
Davide Romanin Jacur, KZ 2, Ronzani Editore, prefazione Mario Isnenghi, pp. 306, euro 20,00.

“Non è come morire in guerra”, perché qui hanno ucciso una morale, un credo, un popolo con le proprie tradizioni e barzellette, tramandate di genitore in figlio. Del resto, cosa c’è di più straziante del ‘silenzio della morte’?” Sul “crimine più grande che sia mai stato commesso nella storia” si pronuncia lo scrittore ebreo Vasilij Grossman. Poche parole, ma incredibilmente incisive, che denunciano il milione di morti ebrei nei territori dell’Ucraina. “La Germania si è fidata del fascismo, e si è fidata perché voleva farlo e perché dalla sua fiducia aveva il suo tornaconto”. Michael Soncin
Vasilij Grossman, Ucraina senza ebrei, Adelphi, trad. di Claudia Zonghetti, pp. 74, euro 5,00.

 

 

 

 

 

Pensiero ebraico

Atene e Gerusalemme, la tradizione ebraica e la sapienza greca, legge e filosofia, il tentativo di ricomporre gli opposti e il dissidio eterno tra le due culture. E poi uno stile unico e innovativo, una capacità di armonizzare tesi contrapposte e racchiuderle in un impianto sistematico e ordinato. Questo e molto altro è l’opera di Maimonide (1137-1204) e il Mishnè Torà, opera totale che abbraccia tutti gli ambiti trattati dal Talmud: filosofia e Torà sono percorsi paralleli ci dice Rambam, non c’è dicotomia tra loro ma armonia. Si tratta di ri-tradurre Atene nei termini di Gerusalemme nel contesto della temperie culturale del suo tempo, in un “effetto vortice” creato dal contesto dinamico e intellettualmente stimolante del medioevo arabo-spagnolo. Se il Mishnè Torà è un’opera fondante per l’ebreo di ogni tempo, questa prima sezione ne è certamente la porta d’ingresso. Uno strumento imprescindibile. Fiona Diwan
Mosè Maimonide, Norme sui fondamenti della Torà–Hilkhot yesodè ha-Torà, (trad. Roberto Gatti, postfazione Michael Ascoli, progetto editoriale Massimo Giuliani), Giuntina, pp. 137, euro 16,00.

Tra psicoanalisi ed ebraismo ci sono profonde affinità e interconnessioni. L’importanza dei sogni, il rifiuto dell’idolatria, l’attitudine allo scavo… . È del rapporto tra questi due mondi che parla l’autrice, in una sorta di circolarità tra il testo freudiano, quello talmudico e quello cabbalistico, dove affronta anche alcuni sentieri ancora inesplorati, come quelli fra “Atene e Gerusalemme”, ovvero tra il pensiero occidentale e la sapienza mistica ebraica. Michael Soncin
Anna Barbagallo Toscano, La voce dell’altro. Ebraismo e psicoanalisi, Salomone Belforte, pp. 257, euro 26,00

 

Per ragazzi

Il libro inizia con la storia di Pupa Garribba, una sopravvissuta alle leggi razziali, che visita una scuola per condividere la sua esperienza. Attraverso le sue parole, gli alunni, tra cui Lia, figlia di sopravvissuti, e gli altri studenti con storie personali, affrontano temi come la guerra, i pregiudizi e il valore della Costituzione italiana. Le loro domande, riflessioni e emozioni li portano a prendere consapevolezza della storia passata e della sua rilevanza nel presente. Una lettura importante che coinvolge i giovani lettori e li spinge a riflettere sul passato per costruire un futuro migliore. Marina Gersony
Lia Tagliacozzo, Tre Stelle nel buio, Manni Editori, pp. 144, euro 14,00.

 

Una casa delle bambole un po’ ammaccata, scoperta per caso in cantina, unisce la storia di Margherita, 13 anni, che a scuola va male in inglese, e Lisa, anziana ma vivace signora, che le impartisce lezioni di ripetizione. Ricostruirla con l’aiuto di Tobia, nipote di Lisa, in convalescenza dopo un’operazione al cuore, è il motore del delicato racconto ispirato all’infanzia dell’autrice. In due tempi paralleli, si snodano le vicende di Lisa bambina, che ripercorrono gli anni bui della Shoah, e quelle di Margherita, adolescente arrabbiata per la separazione dei suoi genitori. Un incontro fra generazioni lontane per crescere e salvaguardare la memoria del passato. Esterina Dana
Anna Sarfatti, Il nido del tempo, Giunti, pp. 208, euro 16,00.