Il Ministro Bussetti

Il ministro Bussetti: “Il progetto Talmud è unico al mondo”

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di Ilaria Myr
“Questo progetto di traduzione è unico al mondo e dobbiamo essere orgogliosi che sia l’Italia a promuoverlo. E’ l’unico programma di ricerca d’avanguardia di questo tipo nel panorama internazionale ed è la prima volta che un governo supporta anche finanziariamente un progetto di tecnologia applicato alla cultura”. Queste le parole del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Marco Bussetti in occasione della presentazione al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano del progetto di traduzione del Talmud Babilonese in italiano, realizzato grazie a un Protocollo d’intesa fra Presidenza del Consiglio dei Ministri, MIUR, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Collegio Rabbinico Italiano.

Presenti all’evento anche Clelia Piperno, ceo del Progetto Talmud, Giorgio Mortara, vicepresidente Ucei, Rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, Massimo Inguscio, presidente del CNR e l’ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs. Hanno partecipato anche il Capo del Dipartimento per la Formazione superiore e per la Ricerca del MIUR, Giuseppe Valditara, Rita Cucchiara, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia e Maria Cristina Messa, rettore dell’Università degli Studi Milano Bicocca.

L’evento, aperto al pubblico, è stata l’occasione per ribadire l’unicità di questo progetto di traduzione che utilizza le più moderne tecnologie, come i software Traduco e avanzati strumenti di linguistica computazionale per tradurre un testo antico come il Talmud. Grazie a questo progetto, “un’eccellenza mondiale” come l’ha definito il ceo del Progetto Talmud Clelia Piperno, questo sistema di tradizione potrà essere utilizzato per altre lingue e anche per altri testi. “Fin da subito il Ministero ha accolto con entusiasmo il nostro progetto e ne siamo molto riconoscenti”– ha spiegato Piperno.

Ad oggi sono stati tradotti 3 dei 30 volumi previsti, mentre è in cantiere anche la possibilità di applicarlo ad altre lingue. “La prima è la lingua russa, che è parlata nel mondo da 1,5 milioni di ebrei, che in molti casi si sono allontanati dalla conoscenza dell’ebraismo. Inizierà così la sfida globale, che porteremo avanti facendo crescere gli algoritmi”.

Sull’universalità del Talmud ha posto l’accento Rav Arbib, che sottolineando il particolare carattere ebraico del Talmud, si è chiesto in che cosa il talmud è un testo universale. “Talmud ha in sé la radice della parola studio, l-m-d – ha spiegato -. Nel Trattato di Sanhedrin è scritto “Studia e riceverai un compenso”: in questo senso studiare vuol dire porsi delle domande, pensare. Per l’ebraismo è fondamentale studiare indipendentemente da ciò che si studia, perché studiare è pensare”.

Il vicepresidente Ucei Giorgio Mortara ha poi sottolineato l’importanza di un progetto di traduzione del Talmud, testo sacro per gli ebrei, nei secoli preso di mira dagli antisemiti e bruciato nelle piazze sena che se ne conoscesse il contenuto (l’episodio più importante è quello del 1557 a Roma, in piena Inquisizione).

“Siamo grati alle istituzioni italiane per il fondamentale supporto nella realizzazione di questo inestimabile progetto di conoscenza e innovazione tecnologica” ha dichiarato l’ambasciatore d’Israele in Italia, Ofer Sachs. “L’implementazione di sofisticati programmi di intelligenza artificiale nell’opera di traduzione del Talmud permetterà di presentare al grande pubblico gli straordinari testi alla base della religione, della cultura e della filosofia ebraica. Sono certo che la sorprendente tecnologia impiegata nella traduzione di testi così complessi possa rappresentare un’opportunità universale per la promozione di conoscenza e scambi interculturali”.

A concludere l’incontro, l’intervento del Ministro Bussetti, rimasto per tutta la sua durata (“Mi interessa moltissimo”, ha spiegato). Dopo avere ribadito l’importanza di questo progetto come unicum al mondo (vedi l’incipit dell’articolo), il Ministro ha ribadito l’importanza della cultura ebraica . “Quella ebraica è la cultura dell’ascolto e della relazione: si ascolta la Parola di Dio e la si trasmette, e in tale ascolto il popolo ebraico si relaziona a Dio, dialoga personalmente con Lui”. Il ministro ha ricordato la vergogna delle Leggi razziali del 1938, della persecuzione fascista e della Shoah, che furono il risultato estremo dei pregiudizi “che hanno gravato sul pensiero teologico e sulla nostra cultura nazionale”. “Bisogna prendere le distanze non con una facile retorica, ma con un impegno costante, intelligente, profondo, come quello che si manifesta nella grande opera che è il progetto di traduzione Italiana del Talmud”.