Noi giovani: qualcosa si muove

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Noi giovani: qualcosa si muove. Ma quali iniziative potrebbero attrarre, coinvolgere, stimolare, i giovani ebrei di Milano?
In che modo si dovrebbe agire per far convergere, non solo una piccola parte, espressione di uno dei tanti gruppi etnico-culturali che compongono la nostra comunità, ma tanti se non tutti i giovani ebrei milanesi?
Queste sono le domande che ci poniamo noi, generazione di studenti o già lavoratori che desiderano far rinascere una vita culturale e ludica tra i giovani nell’ebraismo italiano.
La riflessione su cui ci soffermiamo vuole mettere in luce la profonda differenza tra i sottogruppi all’interno della comunità. Spesso un’iniziativa che attrae gli ebrei italiani, non riesce a raggiungere quelli di origine libanese, o persiana, e viceversa. Ma se già il numero di iscritti non è grandissimo, dividersi ulteriormente non pare una soluzione sensata e positiva.
È vero forse il detto che dove vi sono tre ebrei, si costruiscono quattro sinagoghe?
A prima vista pare di sì, ma credo che la questione sia da approfondire. Pare che agli incontri culturali non possa essere interessato chi si ritrova a giocare a carte con altri correligionari la domenica, per esempio. Pare che chi si sente eccitato per la festa dove forse potrà incontrare la donna o l’uomo della propria vita, magari che viene appositamente dall’estero, non possa provare la stessa passione per una mostra di arte o un dibattito politico.
Non si capisce per quale motivo gli ebrei milanesi ci tengano cosi tanto a creare un solco profondo tra i gruppi etnici e a partecipare e dedicarsi soltanto alle attività considerate più consoni alla propria “categoria”.
Sembra di vedere i partiti politici che , forse più un tempo di adesso, vedevano i propri iscritti seguire alla lettera le direttive dei capi, che essi fossero i sovietici, cattolici, liberali.

Lo sforzo di noi giovani che vogliamo contribuire ad un vero cambiamento deve essere indirizzato a tutti. Dobbiamo forse organizzare qualcosa che abbia un pezzettino di ogni attività appartenente ai vari gruppi, che non venga considerata “vietata” da nessuno di essi e che, come risultato, mostri agli ebrei di Milano che ognuno infondo si può anche interessare alle attività dell’altro, semplicemente perché sono divertenti, interessanti, piacevoli.
Per fortuna abbiamo un’organizzazione, l’Ugei che da ora sarà presieduta da un milanese, Daniele Nahum.
Questo giovane ebreo ha un passato attivo in nella politica italiana e universitaria e sa di cosa si parla quando si vuol rappresentare il proprio partito. Ma quel partito, tra di noi, è l’identità ebraica, non il morboso attaccamento a comportamenti di gruppo che né la Torà né la Mishnà indicano come precetti.
Daniele è stato già consigliere Ugei e sa anche cosa significa lavorare in un gruppo ebraico eterogeneo; con lui ci siamo noi, tanti altri giovani desiderosi di ricreare un legame che sia nella e della Comunità come principale e fondamentale entità di appartenenza, nell’ebraismo milanese.
Proprio metre stiamo compiendo questi ragionamenti a Roma si è svolta una grande festa organizzata dall’Ugei e dall’organizzazione Lesson Party.
Questo evento segna un importante successo per quanto riguarda la collaborazione tra questi due gruppi giovanili che fino a circa un anno fa non sembravano trovare attività adatte da organizzare insieme.
Lesson Party è un gruppo di giovani ebrei romani che ormai più di due anni fa hanno cominciato ad organizzare serate di lezioni di ebraismo con un rabbino seguite da aperitivi o feste. L’organizzazione è stata un successo ed è cresciuta come numero di partecipanti tanto da riuscire a metter in piedi grandi feste e con un gran numero di partecipanti.
Inizialmente gli ideatori di Lesson Party non vedevano di buon occhio una collaborazione con l’Ugei, perché desideravano che i propri eventi restassero lontani dalla politica e, in generale, dal tipo di attività che l’Ugei organizzava. Inoltre temevano che affacciandosi ad un altro tipo di pubblico, appunto quello ugeino, il proprio successo non sarebbe avrebbe mantenuto il livello raggiunto.
Fortunatamente, soprattutto grazie all’impegno che i consiglieri Ugei hanno messo in questi ultimi due anni, l’organizzazione più rappresentativa dell’ebraismo giovanile italiano è riuscita ad attrarre a sé un numero sempre maggiore di giovani, organizzando sia attività culturali e politiche sia ludiche.
Dopo questi importanti successi, gli autori di Lesson Party hanno capito che collaborare con l’Ugei evidenziando gli obbiettivi comuni, ovvero riunire i giovani ebrei d’Italia, non poteva che portare risultati positivi a tutti.
Queste due importanti organizzazioni mostrano ora a tutti il risultato di una collaborazione sicuramente vincente e che speriamo possa continuare. Inoltre, in occasione di questo evento, verrà presentato il campeggio invernale organizzato dall’Ugei insieme ad altri gruppi giovanili europei, evidenziando il fatto che non tutte le attività dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia sono orientate sulla politica, e che dunque questa alleanza è praticabile e può aiutarci ad usicre dall’isolamento e a conquistare una maggiore artecipazione.