Raffaele Besso

Lettera aperta di Wellcommunity alla redazione di Mosaico (che risponde)

di Wellcommunity

Gent. le Redazione,
vogliamo esprimere il nostro disappunto in riferimento all’articolo di Ilaria Myr apparso il 19/3 su Mosaico (a questo link) a copertura della seduta di Consiglio tenutasi la sera precedente che riteniamo essere particolarmente fazioso nel suo rappresentare  chi sono i “buoni” e chi i “cattivi” e, nella sua costruzione e taglio, indurre il lettore a considerare la cattiva WCM come sabotatrice di un’altrimenti impeccabile ME.
Un esempio sopra tutti, nella trama dell’articolo gli interventi debitamente e giustamente citati fatti dal Rabbino Capo e dal Segretario Generale ad entrambe le liste sembrano essere invece dei richiami al dialogo e alla ripresa dei rapporti rivolti esclusivamente ai membri di WCM.

Cogliamo l’occasione per appellarci alla Redazione del Bollettino, affinché questo articolo sia e rimanga un’eccezione, certamente non esemplificativa della sua storia di testata imparziale e rappresentativa di tutte le ricche sfaccettature presenti in CEM.

Cordialmente,
Wellcommunity

 

La risposta della redazione

Gentile Wellcommunity,

Leggo con sorpresa e sconcerto le righe qui sopra e vengo a ribadire con fermezza la vocazione super partes dei Media Cem, da sempre attenti nel restituire con imparzialità e distacco le posizioni, anche aspre, del dibattito politico.

Trovo ingiusto e poco rispettoso quanto scritto nella Vostra lettera, specie nei confronti dell’estrema disponibilità dimostrata dalla Redazione in ogni occasione, dell’ascolto ricettivo verso ogni Vostra sollecitazione, una lettera davvero ingenerosa nei confronti della mole di lavoro svolto quotidianamente con abnegazione, senso del dovere e serietà professionale.

Mi dispiace, ma il clima di campagna elettorale nel quale stiamo entrando in questi giorni non giustifica i toni esacerbati e il disappunto da voi esplicitato.
Sostenere che l’articolo-cronaca del Consiglio avvenuta il 19 marzo risulti essere «particolarmente fazioso nel suo rappresentare chi sono i “buoni” e chi i “cattivi” e, nella sua costruzione e taglio, indurre il lettore a considerare la cattiva WCM come sabotatrice di un’altrimenti impeccabile ME»
è un’accusa che respingo con fermezza.

Scrivere che «nella trama dell’articolo gli interventi debitamente e giustamente citati fatti dal Rabbino Capo e dal Segretario Generale ad entrambe le liste sembrano essere invece dei richiami al dialogo e alla ripresa dei rapporti rivolti esclusivamente ai membri di WCM» è del tutto opinabile, poiché citare Rav Arbib e Alfonso Sassun è sovente consuetudine delle Cronache di Consiglio.

Vorrei ricordare che come Media ufficiali CEM è nostra precisa responsabilità salvaguardare l’immagine della Comunità ebraica all’esterno e non esporla a stigmatizzazioni che potrebbero nuocerle gettando una luce negativa su tutti noi.
È per questo motivo che, sovente, NON viene riportata la magnitudo della conflittualità di alcuni Consigli proprio per non creare ulteriore e inutile rissosità, ivi comprese le possibili spiacevoli ricadute d’immagine all’esterno.
È per questo motivo che consegniamo ai lettori delle cronache che mirino a restituire i contenuti del dibattito politico e non le sue modalità dialettiche – a volte sopra le righe – o la vis polemica con cui tali dibattimenti avvengono. Innegabilmente, questo va a detrimento del brio e della vivacità di scrittura ma talvolta ha aiutato lo smussarsi dei conflitti e non invece la loro perniciosa radicalizzazione, gettando benzina sul fuoco.

Abbiamo sempre cercato di garantire un servizio giornalistico che fosse rispettoso della verità delle parti, e continueremo a farlo. Un servizio teso ad attutire le asperità fisiologiche del dibattito politico e non certo a amplificarle facendo da megafono a questa o quella parte politica.

Cordialmente,
Fiona Diwan e la redazione