Vita Ebraica

Parashat Ki Tavò. Tramandando la sua storia, il popolo ebraico ha mantenuto identità, valori e libertà

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il semplice atto di raccontare la storia, regolarmente, come dovere religioso, ha sostenuto l’identità ebraica attraverso i secoli, e non ha mai permesso al popolo di dimenticare i suoi ideali, le sue aspirazioni, il suo progetto collettivo di costruire una società che fosse l’opposto dell’Egitto, un luogo di libertà, giustizia e dignità umana, in cui nessun essere umano è sovrano, in cui Dio solo è Re.

Parashat Ki Tetzé. L’odio irrazionale non muore

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Non tutta l’ostilità verso gli ebrei, o verso Israele come Stato ebraico, è irrazionale e, laddove non lo è, si può ragionare. Ma una parte di essa è irrazionale. In parte, anche oggi, è una ripetizione dei miti del passato, dal Libello di Sangue ai Protocolli di Sion. Tutto ciò che possiamo fare è ricordare e non dimenticare, affrontarlo e difenderci da esso.

Bambini rapiti, battesimi forzati: un convegno al Memoriale della Shoah

Appuntamenti

di Associazione Italiana Amici dell’università di Gerusalemme
Bambini rubati, bambini contesi. Battesimi forzati in età moderna e contemporanea, 20 novembre 2024 – ore 9.00, presso Auditorium della Fondazione Memoriale della Shoah (Binario 21) piazza Edmond Jacob Safra, 1 – Milano. Chairman Gadi Luzzatto Voghera, direttore Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC

Arco di Tito

Il 9 di Av: solo “un ricordo”?

Parole di Torah

a cura di Daniele Cohenca
L’amore illimitato per il nostro prossimo deve sostituire l’intolleranza e l’odio che hanno causato il nostro attuale esilio. Se facciamo la nostra parte nell’impegnarci in questo obiettivo possiamo essere sicuri che il Signore farà la Sua, ci redimerà e trasformerà il triste giorno del 9 di Av in un giorno di festa.

Parashat Mattot-Masè: il valore delle città-rifugio

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il libro di Bamidbar si conclude con il resoconto delle città di rifugio, le sei città – tre per ogni lato del Giordano – che erano state create come luoghi in cui le persone ritenute innocenti per l’omicidio, ma colpevoli di omicidio colposo, venivano temporaneamente esiliate. Nelle prime società si temeva che la gente si facesse giustizia da sola