“Restaurazione”, è il titolo che il bergamasco Giovanni Bonaldi ha scelto per la sua duplice esposizione veneziana, in corso nelle due sedi di Scalamata Gallery e Françoise Calcagno Art Studio.
Secondo la tradizione cabalistica che fa capo ad Isaac Luria, “Tikkun” è la fase in cui all’essere umano spetta la ricostruzione del mondo frantumato e disperso dopo la Shevirah ha-kelim
Spettacolo
“Le grandi parole dell’umanità”
la 13° edizione degli incontri “Le grandi parole dell’umanità”
Vita e destino
ritorna a Milano e porta in scena al Piccolo Teatro Studio, dal 12 al 16 febbraio, una grande opera della letteratura sovietica: Vita e destino, il capolavoro di Vasilij Grossman. Scrittore e giornalista ebreo russo tra i più importanti e più ignorati, Grossman, nato nel 1905, visse personalmente le devastazioni della seconda guerra mondiale: il trionfo e la sconfitta di Hitler, la battaglia di Stalingrado a cui assistette come cronista, l’ascesa di Stalin, e le trascrisse nel suo celebre romanzo narrando la storia di uno scienziato ebreo russo che vive e sopravvive tra persecuzioni e prigionia, tra lotta e speranza.
Gli ebrei di Salonicco – Storia del salvataggio di 350 ebrei ita
– Storia del salvataggio di 350 ebrei italiani. Allestita al Museo Ebraico di Bologna in occasione della VIII Giornata della Memoria, la mostra storico-documentaria Ebrei di Salonicco 1492/1948 – La diplomazia italiana e l’opera di rimpatrio narra principalmente la straordinaria storia del salvataggio di 350 ebrei italiani, avvenuto a Salonicco nel 1943 per merito dei Consoli italiani Guelfo Zamboni, ora iscritto nell’elenco dei “Giusti tra le nazioni”, e Giuseppe Castruccio.
Il prezzo della libertà
la Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi, ha organizzato presso il Senato della Repubblica la mostra Il prezzo della libertà, omaggio a Vito Volterra e Carlo Levi, due Senatori dello Stato Italiano, entrambi prestati alla politica dal mondo della Cultura, entrambi perseguitati dal regime fascista.
La Shoah secondo George Tabori
Al Teatro Leonardo in scena il magnifico e inquietante Mein Kampf. Scritto nel 1987 dal drammaturgo ebreo ungherese George Tabori, questo testo fortemente “alternativo” rispetto alla nota letteratura della Shoah, debuttò al Burghtheater di Vienna con l’impeto di una provocazione rivolta al pubblico austriaco, divenendo in seguito il dramma più noto e rappresentato di Tabori, allestito in Italia nel 1992 con la regia dell’autore stesso.
Presentata in questi giorni come cornice alle celebrazioni della Giornata della Memoria, l’opera si lega al tema dello sterminio nazista in un contesto incousueto.
Un genocidio in eredità
le opere di Raphael De Vittori Reizel. Raccontare l’inferno della Shoah non è mai stato semplice, nonostante le testimonianze dei sopravvissuti e il lavoro di ricerca degli storici, la realtà di questo incomprensibile evento è spaventosa e inspiegabile a tal punto che la parola non può essere sufficiente a descriverne l’atrocità.
Un’importante retrospettiva di Mark Rothko
nasce nel 1903 a Dvinsk, una cittadina dell’Impero zarista. Il padre Jacob, farmacista e intellettuale, trasmette ai figli un’educazione più secolare e politica che religiosa ma, a seguito dei violenti pogrom sovietici, si riconverte all’ebraismo ortodosso ed introduce il figlio Marcus, di cinque anni, allo studio del Talmud.
Sebbene Dvinsk sembra non sia stata scenario diretto di esecuzioni di massa, la violenta repressione dei cosacchi verso la popolazione ebraica rimane fissa nella sua memoria di artista, ed alcuni critici interpretano le forme rettangolari, tipiche della sua pittura, come una rappresentazione delle buche in cui spesso venivano arsi gli ebrei assassinati.


