di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] L’odio per il popolo ebraico e la volontà di distruggerlo, che possiamo chiamare per comodità antisemitismo anche se il termine è improprio e anacronistico, è purtroppo uno degli atteggiamenti sociali più antichi, più continui e diffusi.
Cultura e Società
Nella deriva della società attuale, l’ebraismo ci interroga sulle complesse dinamiche del presente
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Cerchiamo di porre alcuni punti fermi, tali proprio perché cercano di affrontare la vischiosa problematicità del presente che ci appartiene. Per parte nostra, infatti, ci sentiamo sempre più spesso smarriti. Per l’appunto, quei “punti fermi” concretamente sembrano nei fatti difettare.
Tra telefoni bianchi e high society, ecco a voi Ghitta Carell, genio del ritratto fotografico
di Michael Soncin
In mostra a Villa Necchi Campiglio fino al 12 ottobre. È stata la regina dei salotti, ha fissato l’immagine dei potenti, dell’aristocrazia e dell’alta società del suo tempo. Eppure i suoi ritratti sono pieni di delicatezza e sensibilità.
“Fondato sulla sabbia”: un nuovo saggio per comprendere Israele
di Anna Balestrieri
Israele. Un Paese presente ogni giorno sui media di tutto il mondo. Ma quanto conosciuto al di fuori di rappresentazioni schematiche e ideologiche? Con questo saggio la Anna Momigliano offre uno strumento prezioso per la comprensione di una realtà, quella israeliana, complessa ed in continua evoluzione.
Centovent’anni fa nacque Elias Canetti, il “bulgaro dal cuore viennese e cosmopolita” e inquieto apolide della letteratura ebraica
Cittadino del mondo, apolide e poliglotta, Elias Canetti, straordinario scrittore e arguto saggista, è stato un personaggio molto particolare, a cominciare dalla strana decisione che prese riguardo alla lingua da utilizzare per le sue opere. Pur essendo ebreo bulgaro, scelse il tedesco come sua lingua letteraria.
Gli insetti sentono i suoni emessi dalle piante: la scoperta dell’Università di Tel Aviv
di Michael Soncin
È ritenuto il primo studio al mondo che dimostra la ‘comunicazione’ uditiva tra due i regni dei viventi: il mondo animale e quello vegetale. La ricerca, pubblicata su eLife, ha visto la collaborazione del Dipartimento di Zoologia e di Scienze Vegetali dell’Università di Tel Aviv.
“Yes” di Nadav Lapid: la dissonanza israeliana sul grande schermo
di Anna Balestrieri
Presentato alla Quinzaine des Cinéastes del Festival di Cannes 2025, il nuovo film del regista israeliano, è un’opera corrosiva e vertiginosa che dà voce alla frattura profonda dell’identità israeliana dopo il 7 ottobre con un tono ironico, l’energia autodistruttiva e la sua capacità di inglobare lo spettatore nel vortice emotivo che rappresenta.
Golda Meir, all’asta la lettera sul massacro alle Olimpiadi di Monaco del 1972
di Malka Letwin
Il prezzo di partenza stimato della celebre lettera si aggira attorno ai 5300 euro. Le parole utilizzate da Golda Meir colpiscono per essere senza tempo. Frasi che sembrano scritte oggi, in perfetta linea con l’attuale periodo storico
Anche l’Università di Urbino si allinea al “pensiero” Propal: una dichiarazione sconcertante che non fa onore all’Ateneo
di Ester Moscati
Un documento a senso unico, a partire dall’intestazione: “sulla guerra in Palestina”, come se la guerra fosse solo a Gaza e non anche in Israele, sotto attacco dal 7 ottobre 2023, trascinato in una guerra che non ha voluto. Non una parola sul 7 ottobre, gli stupri, la mattanza di bambini, anziani, donne. Se questa è una Università, viene proprio da dire, leggendo la dichiarazione del Senato Accademico dell’Università di Urbino Carlo Bo.
Rabbi Nachman: la sua tomba in Ucraina, dichiarata patrimonio nazionale
di Malka Letwin
Durante la visita a Kiev del ministro degli esteri israeliano Gideon Saar, il ministro degli esteri ucraino Andrii Sybiha ha annunciato la decisione di dichiarare la tomba di rabbi Nachman di Breslov patrimonio nazionale.
La guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran: lo Stato ebraico vince ma viene costretto a “cedere” dalle potenze occidentali. Perché?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Il conflitto fra Israele e Iran è durato 12 giorni, dal 13 al 24 giugno. Ed ha un chiaro vincitore: Israele. Sarà per questo che i professionisti dell’opinione pubblica, docenti, religiosi, politici populisti, giornalisti, non l’hanno presa bene. Hanno reagito alla vittoria israeliana alimentando l’odio contro lo Stato ebraico














