di Roberto Zadik
Cultura e Società
Carlo, Nadia e la fiamma dell’arte
di Mauro Querci
Lui è uno dei filosofi-poeti più originali del primo ‘900 italiano. Lei è una russa colta e scapigliata.
Basta con l’ipocrisia di chi piange la Shoah e poi diffama Israele!
di Ruth Migliara
“Sono troppo sionista per poter vincere il Nobel!”, ripete sempre Cynthia Ozick, più volte candidata al premio, oggi una delle voci più alte della letteratura americana.
La didattica della Shoah è una scienza necessaria
di Diana E. Segre
Persecutore, vittima, spettatore indifferente, Giusto: riconoscere i ruoli per spiegare lo sterminio
Milano / L’addio a Guido Lopez, storico e appassionato giornalista
di Ester Moscati
È morto Guido Lopez, esploratore curioso e appassionato della sua città, della storia e dell’ebraismo. Sempre con ironia.
Un intervento di Rav Giuseppe Laras
di Rav Giuseppe Laras, uno di Vittorio Robiati Bendaud e una dichiarazione della Comunità di Ancona in risposta a un commento di David Piazza diffuso tramite la Newletter Kolot.it
Il telerabbino
Quei baci rubati alla vita, all’arte, al cinema
Barbara Nahmad, classe 1967, artista, non ha mai nascosto la propria fascinazione per il mondo e il linguaggio Pop, per un certo tipo di pittura onnivora che ingloba nuovi modelli di comunicazione. Mi piace addentrarmi nelle pieghe del già visto, del già noto, attraverso immagini passate decine di volte nei rotocalchi e riconsiderate, spiega Nahmad. Baci ludici, gioiosi, strazianti, dolorosi, avvelenati, rubati… Allarte, alla cronaca e al cinema: celeberrimi come quello di Via col Vento o di Da qui alleternità. O come quelli di Boucher e Klimt, di Cary Grant o Harry Potter. Che Nahmad tratta come icone pop, appunto. Tele che sono una specie di cavalcata sentimentale che corre tra i nostri ricordi per resuscitare emozioni e moti del cuore.
Mancò la voce del Papa
di Rav Giuseppe Laras
Che le polemiche attorno alla controversa figura di Pio XII e al suo operato durante il periodo nazi-fascista non si siano mai sopite appare di tutta evidenza ancora in questi giorni, contestualmente alla proiezione televisiva di una fiction
Presentato a Montecitorio “Regole” di Abravanel
“Darsi le giuste regole e seguirle, ci aiuta a vivere meglio. Non solo: è un buon affare, conviene sempre. Lebraismo è pieno zeppo di regole e per ciascuna cè un senso profondo, che connette il fare con il perché del fare. Senza regole, o con regole sbagliate, non si sviluppa niente, né la spiritualità, né leconomia, né la personalità. Senza regole, governare una società sempre più complessa, dove i servizi hanno un peso crescente rispetto ai prodotti, è impossibile”.
Un tema quindi di alto valore anche per la Governance di uno Stato e così, martedi 26 ottobre, Abravanel e D’Agnese hanno dibattuto di “Regole”, il nuovo libro dell’ex Mr McKinsey Italia a Montecitorio con un panel costituito dal Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Vicepresidente Maurizio Lupi, il Ministro Maria Stella Gelmini, l’On. Enrico Letta, il Direttore Generale del Tesoro Vittorio Grilli, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e moderato da Gianni Riotta.
Mel Brooks. Il lato comico di una tragedia chiamata vita
“Guardate la storia ebraica: talmente triste, che lamentarsi sarebbe intollerabile. Così, per ogni 10 ebrei che si battono il petto, Dio ne ha designato uno a essere pazzo e divertire i battitori-di-petto. Da quando ho 5 anni so che io sono proprio uno di questi.
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