di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Se si desidera la pace in Medio Oriente, non è sufficiente limitarsi a invocarla, come invece credono molti, giornalisti e politici inclusi. Per ottenere la pace è necessario intraprendere azioni concrete per contrastare la minaccia rappresentata dall’Iran
Opinioni
“Nes-Noi Ebrei Socialisti contro il boicottaggio di Israele”
di R.I.
Il movimento NES Noi Ebrei Socialisti esprime la propria ferma condanna verso le recenti decisioni assunte da alcune istituzioni italiane – fra queste la Regione Puglia, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna – che hanno scelto di interrompere relazioni istituzionali ed economiche con lo Stato di Israele. Colpire Israele – e soltanto Israele – sul piano economico, accademico e istituzionale, configura un atto discriminatorio che viola il principio di parità di trattamento nelle relazioni internazionali.
Combattere l’inumanità: il richiamo al mutamento come vera radice del continuare ad essere umani
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Umberto Eco ne Il Cimitero di Praga chiosava: “chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L’identità nazionale è l’ultima risorsa dei diseredati”.
Gérard Biard (Charlie Hébdo): “Intorno a Gaza è in atto una guerra morale, in cui Israele ed ebrei sono colpevoli di esistere”
di Maia Principe
Nell’editoriale di questa settimana, il caporedattore di Charlie Hebdo, sottolinea la stanchezza e lo sforzo di una società, quella israeliana, che sta combattendo una guerra sanguinosa, in cui la posta in gioco è la sua stessa sopravvivenza. Ma si sta combattendo anche nel mondo una guerra ideologica e di parole, in cui sul banco degli imputati ci sono Israele e tutti gli ebrei.
L’Italia, che mi sta tanto a cuore, è diventata un focolaio di antisemitismo
La parola “ebreo”: il segno delle contraddizioni del tempo corrente
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Chiamarsi “ebreo”, sentirsi come tale ma, anche e soprattutto, essere etichettato da altri in questo modo, sono esperienze, di per sé stesse, tra di loro molto diverse. Se non addirittura in opposizione.
I pericoli dell’islamizzazione dell’Europa. Occidente cieco. Trump e Putin parlano lo stesso linguaggio
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] L’islamismo è un pericolo interno alle nostre società? Forse sì. Ce ne stiamo rendendo conto da almeno venticinque anni, ma i governi paiono ancora dormire. L’attivista Salwan Momika, iracheno, anti-islamista, per una sua protesta è stato assassinato.
Dieci fatti sulle relazioni travagliate di Papa Francesco con gli ebrei
di Yivette Alt Miller * (da AISH.com)
Papa Francesco è stato un campione delle cause ebraiche. Ha annoverato gli ebrei tra i suoi amici e ha aiutato i ricercatori ad esplorare il ruolo della Chiesa cattolica nell’Olocausto. Tuttavia, Papa Francesco lascia anche un’eredità antiebraica più preoccupante.
Noi, nel nostro essere dei canarini: qual è il senso del tempo che stiamo vivendo?
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Siamo tutti disorientati. Ebrei e non ebrei. Nel nostro costituire comunque comuni parti delle società a “sviluppo avanzato”. Che, come tali, si pensavano, dal 1945 in poi, nel loro essere definitivamente imperiture, quindi immunizzate dal virus bellico. Ossia, destinate a non vivere più la guerra.
Perché in Occidente i leader e i popoli si fanno accecare da speranze illusorie? Mentre quelle vere diminuiscono ogni giorno?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Autorevoli riformati, da lungo tempo sostenitori della pace con i palestinesi, dichiarano di avere perso la speranza di vedere la realizzazione della soluzione “due popoli, due Stati”. Non era bastato il tracollo degli Accordi di Oslo del 1993.
Tra vita ed icone, il destino delle parole
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Torniamo a parlare di antisemitismo. Non si può comprendere il destino delle parole, e con esse delle immagini dense e potenti che richiamano, se non le si collocano nella mutevolezza dei contenuti che nel tempo assumono.
Perché i media occidentali enfatizzano alcuni fatti e ne tacciono altri? Si sveglieranno mai da questa visione distorta?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Peggio della disinformazione è la non-informazione. Silenzio è la parola adatta a molte testate italiane. Ci sono eventi che i media ignorano indipendentemente dalla posizione politica della testata. Un esempio particolarmente grave: gli ostaggi israeliani.