di Lolita Mouhadab
Questa è una tipica ricetta di casa mia per le feste: in Libano la faceva mia nonna e poi mia mamma, e ora la cucino io. Si tratta di un piatto pregiato, che deve essere preparato con cura e attenzione.
di Lolita Mouhadab
Questa è una tipica ricetta di casa mia per le feste: in Libano la faceva mia nonna e poi mia mamma, e ora la cucino io. Si tratta di un piatto pregiato, che deve essere preparato con cura e attenzione.
di Redazione
Esplorare il Mediterraneo fra musica, poesia e paesaggi? In ottobre, alla Biblioteca Chiesa Rossa, partirà il ciclo di incontri “Mediterranean Rhapsody”.
di Redazione
La presentazione del libro del giornalista e saggista Giuseppe Mele “Il Male assoluto sullo schermo” si terrà presso il Beth Shlomo il prossimo 12 ottobre. L’iniziativa coinvolgerà anche il giornalista Roberto Zadik fra gli interventi e fra gli ospiti ci saranno varie personalità.
di Rav Jonathan Sacks (a cura di Lidia Calò)
Ognuno di noi può crescere e migliorarsi: basta che lo voglia intensamente. Uno degli ultimi messaggi per Yom Kippur di rav Jonathan Sacks z”l
di Luciano Assin, guida turistica e autore del blog L’altra Israele
“Who by fire” è una bellissima canzone di Leonard Cohen che ripropone in chiave personale il testo di Unateneh Tokef, il canto liturgico (piyut) che si intona a Kippur. Cohen ha più volte affermato che il testo della sua canzone è stato influenzato dal canto liturgico.
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La fede è più simile alla musica che alla scienza. E come la musica collega nota a nota, così la fede collega episodio a episodio, vita a vita, epoca ad epoca in una melodia senza tempo che irrompe nel tempo. Dio è il compositore e il librettista. Ognuno di noi è chiamato ad essere voce nel coro, cantore del canto di Dio. La fede è la capacità di sentire la musica sotto il rumore.
Il messaggio alla comunità del Rabbino Capo, Rav Alfonso Arbib
La sera di Venerdì 15 settembre è Rosh Hashanà. La parola chiave è teshuvà: “ritorno”. Ma per “tornare” bisogna comprendere le proprie “deviazioni”, gli errori commessi. E avere chiare le nostre priorità: l’educazione (la Scuola) e il bene comune.
di Walker Meghnagi
Anche quest’anno, poco dopo il ritorno delle nostre vacanze estive, ci accoglie un lungo periodo di Festività inaugurato da Rosh Hashanà.
È un periodo nel quale l’aspetto di festeggiamento gioioso, ricco di simboli e speranza per l’anno nuovo si intreccia con l’impegno alla riflessione e all’introspezione.
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Non c’è alcun riferimento specifico a questo precetto negli ultimi libri di Tanach, ma ci sono resoconti di raduni molto simili: cerimonie di rinnovamento del patto, in cui il re o un suo equivalente riuniva la nazione, leggendo la Torà o ricordando al popolo la sua storia, e invitandoli a riaffermare i termini del loro destino di popolo in alleanza con Dio.
di R. I.
Nato nel 2018, il progetto si estende in Svizzera. 10-12 settembre 2023. È un cammino della Memoria e della Riconoscenza che l’ottantasettenne Lucio Pardo, ultimo testimone italiano della famiglia ebraica Pardo-Volli, ha voluto ripercorrere per esprimere la sua gratitudine al Ticino e alla Svizzera che lo hanno accolto durante la Shoah (1943/1945) assieme alla sorella Ariella, ai genitori Ferruccio ed Iris, alla zia Gemma Volli.
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Si tratta di un lontano antenato, un “arameo errante”, ed è la storia dei nostri antenati. È una narrazione che spiega perché sono qui e perché il popolo a cui appartengo è quello che è e dov’è. Non c’era niente di lontanamente simile a questo nel mondo antico, e non c’è niente di simile oggi.
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La Torà quando usa l’associazione verbale per collegare la legge nella nostra parashà con la storia di Giacobbe e dei suoi figli nella Genesi, ci sta insegnando che la legge non è arbitraria. È radicata nell’esperienza della storia. La legge stessa è un tikkun, un modo per rimediare a ciò che è andato storto in passato.